Pink Floyd: le 20 canzoni più belle
La storia della band inglese in una tracklist che ripercorre tutta la discografia. Dal folgorante debutto del 1967 a The Division Bell
Pink Floyd: la leggenda in venti brani
Abbiamo messo in fila, in ordine rigorosamente cronologico, 20 brani dei Pink Floyd che hanno lasciato il segno nella storia del rock. Li abbiamo scelti tra gli album dell'era Waters, ma anche dai dischi usciti dopo la sua separazione dal gruppo. Senza dimenticare Syd Barrett...
20) The Nile song
Brano semisconosciuto ma intensissimo e potente. Dalla colonna sonora del film More.
19) Astronomy Domine
L'inizio di tutto: le visioni psichedeliche folgoranti dell'era Syd Barrett,
18) Let there be more light
Il brano d'apertura del secondo album, A Saucerful of secrets. Capolavoro.
17) Careful with that axe, Eugene
Uno special trip lungo quasi nove minuti. Da Ummagumma.
16) If
Da Atom Heart Mother: quattro minuti e mezzo intensamente acustici. Catartica.
15) One of these days
Uno dei pezzi più "tirati" della loro discografia, una cavalcata strumentale dirompente
14) Echoes
Suite indimenticabile: un viaggio psichedelico reso immortale dalle immagini catturate durante il concerto a Pompei.
13) Time
A un passo dall'assoluto. Più che una canzone, un mondo popolato da tutti gli ingredienti dell'alchimia floydiana.
12) Eclipse
Gli ultimi eccezionali minuti di The Dark side of the Moon. La fotografia di uno stato di grazia irripetibile.
11) Shine on you crazy Diamond
L'epico brano dedicato al compagno di viaggio che si è perso: Syd Barrett. La chitarra di Gilmour è storia del rock.
10) Wish you were here (featuring Stephane Grappelli)
Non è la versione diventata un classico, ma quella pubblicata solo qualche anno fa con il violino del maestro Stephane Grappelli.
9) Pigs
Da Animals. L'incrocio tra le tastiere di Wright e la chitarra di Gilmour produce un vero e proprio wall of sound. Al resto ci pensa Roger Waters.
8) Another brick in the Wall - Pt. 2
Più che un singolo, un inno. Tecnicamente un ottimo pezzo funk rock, emozionalmente un classico senza tempo.
6) Comfortably Numb
Magia in musica. Non c'è una singola nota fuori posto, niente che non sia emozionante. Il punto più alto della tracklist di The Wall.
5) When the tigers broke free
Da The final cut, l'ultimo atto della band con Roger Waters. L'incubo della guerra tradotto in suoni e note. Potentissimo.
4) Learning to fly
Il primo brano dell'era post Waters. Il meglio che si potesse fare senza uno dei pilastri del gruppo. Brilla la chitarra di Gilmour.
3) Set the controls for the heart of the sun
Arte visionaria e incendiaria al tempo stesso. Impossibile prescindere dalla versione eseguita nello storica esibizione a Pompei.
2) High Hopes
La più bella canzone dei Pink Floyd senza Waters arriva alla fine di The Division Bell. Un assaggio di grande bellezza per rimpiangere quello che avrebbero potuto regalarci se fossero rimasti in quattro.
1) The Great gig in the sky
Da The dark side of the moon. Forse, la performance vocale senza parole più famosa di sempre. Un classico all'interno di un disco irripetibile.
Pink Floyd - The Great Gig In The Sky (PULSE Restored & Re-Edited)www.youtube.com
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