Chi era Freddie Mercury prima dei Queen
Dagli Hectics fino ai Sour Milk Sea, le esperienze artistiche del leggendario frontman prima della nascita della band che lo ha fatto diventare una leggenda della musica
«Di certo non ho alcuna aspirazione di vivere fino a settant'anni... sarebbe così noioso», dichiarò profeticamente Freddie Mercury in un'intervista degli anni Ottanta, come se già intuisse che la sua vita si sarebbe interrotta molto prima, a soli 45 anni, stroncato dall'Aids il 24 novembre del 1991.
L'ultima apparizione sul palco risale all'8 ottobre 1988 con il soprano Montserrat Caballé per promuovere l'album Barcelona. Cantarono tre pezzi: How Can I Go on?, The Golden Boy e Barcelona. Da lì a poco la scoperta della sieropositività, il lento declino fisico, che non gli ha impedito, però, di lasciare un ultimo, straordinario testamento della sua arte nell'album Innunedo, con la cupa The show must go on che suona come il suo estremo saluto ai fan. Impossibile sostituire un cantante con una voce unica, un carisma straordinario e una presenza scenica così forte e teatrale come quella di Mercury. Freddie riusciva a essere credibile e regale anche nei suoi look più improbabili, mettendo il suo istrionismo al servizio dello spettacolo. La voce di Farrokh Bulsara, questo il suo vero nome, era potente, espressiva, emozionante, in grado di volare alto come poche altre e di dare lustro anche alle canzoni meno brillanti del repertorio dei Queen. Non tutti, però, conoscono la vita dell'artista prima dei Queen, nati come trio nel 1970. Farrokh Bulsara nasce il 5 settembre 1946 a Stone Town, capitale di Zanzibar, da genitori di etnia parsi originari del Gujarat. Grazie al lavoro di suo padre, un diplomatico indiano, si abitua a viaggiare fin da piccolo, quando già prendeva lezioni di piano e cantava da solo nella sua camera, sognando di diventare un grande frontman. Trascorre gran parte dell'adolescenza in India, dove studia alla St. Peter's School di Panchgani e già si fa chiamare "Freddie".
Nel 1959, insieme agli amici Derrick Branche, Bruce Murray, Farang Irani e Victory Rana, forma i The Hectics, una band che si esibiva durante le feste e gli eventi scolastici, suonando canzoni di Cliff Richard e Little Richard. Nel 1964, dopo un breve ritorno a Zanzibar, si trasferisce con la famiglia a Feltham, in Inghilterra. Il giovane Farrokh vive per due anni nel Middlesex: mentre studia all'Isleworth Polytechnic, guadagna qualche sterlina lavorando saltuariamente come magazziniere all'aeroporto di Heathrow. Nel 1966 viene ammesso all'Ealing Art College di Londra, dove studia arte e design, una circostanza fondamentale per la sua vita. Al college diventa amico di Tim Staffell, compagno di corso ma soprattutto cantante degli Smile, band che suona in club e piccoli locali, di cui fanno parte anche il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor. Mercury diventa un grande fan della band, di cui intravede le potenzialità musicali, e un buon amico sia con May che con Taylor (insieme al quale lavorava in una boutique di abbigliamento).
La sua carriera di cantante prende il via quando si unisce a una band di Liverpool, gli Ibex. Il 23 agosto 1969, Freddie Bulsara si esibisce per la prima volta in pubblico all'Octagon Theatre di Bolton. Il gruppo non ha molta fortuna, così Freddie suggerisce di cambiare il nome della band in Wreckage, cominciando a scrivere brani che in futuro si sarebbero evoluti in successi come Seven Seas of Rhye, Stone Cold Crazy e Liar. L'avventura dei Wreckage termina alla fine dell'anno, così, per un breve periodo, il cantante di Zanzibar si unisce ai Sour Milk Sea dopo aver risposto a un loro annuncio pubblicato sul Melody Maker. Nel 1970, per una fortunata coincidenza temporale, si sciolgono anche gli Smile dopo che Staffell decise di abbandonare la band, di cui era cantante e bassista. Il cantante, diventato ufficialmente Freddie Mercury, convince Taylor e May non solo a subentrare come frontman, ma formare una band nuova di zecca, più glamour e più attenta all'aspetto scenico, a cui viene dato il nome Queen (di cui disegna lui stesso il suggestivo logo). Il trio si arricchisce poco dopo con John Deacon al basso: il resto è leggenda. Una leggenda da oltre 300 milioni di dischi venduti, che ancora oggi riempie gli stadi con il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor, affiancati da cantante-guest Adam Lambert, senza mai dimenticare il loro insostituibile frontman.
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