Third: lo splendido ritorno dei Winston brothers
È firmato The Winstons uno dei migliori album italiani del 2024. Un gioiello che tiene insieme la psichedelia pop dei Fab Four , i Soft Machine e il primo Elton John
La musica, quella davvero bella, che resiste al tempo, è spesso un mix inestricabile di lampi sperimentali e accessibilità. Chi è cresciuto negli anni Sessanta e Settanta lo ha capito assimilando brani come In the Court Of Crimson King ed Epitath dei King Crimson, Shine on you crazy diamond, Remember a day dei Pink Floyd o Moon in June dei Soft Machine.
Sono quelli che abbiamo appena citato i principali riferimenti, con l'aggiunta dei Beatles e del primo Elton John, del power trio in formazione keyboard/bass/drum composto da Roberto Dell'Era (Rob Winston, vocal, bass), Lino Gitto (Linnon Winston, vocal, drums) ed Enrico Gabrielli (Enro Winston, vocal, keyboards, woodwind).
Rispetto agli guià ottimi album precedenti, Third è un disco più luminoso, meno complesso. Break the seal è un pezzo fenomenale, a tratti beatlesiano, a tratti prog, che si dipana lungo una jam di dodici minuti e mezzo godibile dal primo all'ultimo istante. Intrigante la melodia che dà il via a Check it out, prova evidente che si può essere fruibili da tutti senza scendere a compromessi con la banalità. Song for Mark dedicata a Mark Lanegan (voce degli Screaming Trees, morto nel 2022) è una perla acustica a tinte psichedeliche, mentre Abie, viaggia sulle frequenze dei Pink Floyd di Syd Barrett e dei Beatles dell'ultimo periodo.
Ma al di là del gioco delle reminiscenze, Third, è un gran bel disco (noi di Panorama.it lo abbiamo messo al secondo posto nella classifica dei migliori album italiani del 2024), che suona bene perché è un album di musica vera, piacevolmente distante da tutto quello che c'è in giro in questo tempo di canzoni fotocopia, scritte dai soliti noti, e cantate male, a volte malissimo.
Per questo è bello perdersi nei quasi 12 minuti di Vinegar Way, pregevole e visionaria sintesi del progressive rock di un'altra era del suono. La versione in vinile di Third è una piccola opera d'arte con un brano "fantasma", Three Xmas Trees, (ora disponibile anche in digitale) «Abbiamo invertito la copertina e il retro e gli interni più volte e siamo arrivati qui. Se l'esterno è minimale e b/w l'interno ha tutte le sorprese. Il disegno psichedelico del giovanissimo Giordano Landi si sovrappone alle foto e nelle sleeves ai testi. Utilizzando degli occhiali 3d in dotazione si possono distinguere i vari piani e mettere a fuoco alternando le lenti». Da collezione.