Sarafine xfactor
(Ansa)
Musica

Sarafine vince X Factor 2023, mentre la sconfitta è la musica

La produttrice e cantautrice calabrese ha superato in finale gli Stunt Pilots, Il Solito Dandy e Maria Tomba. La musica è sempre più un pretesto per un programma televisivo ormai logoro nella sua formula

Sono passati ormai quindici anni dalla prima edizione di X Factor del 2008, vinta dagli Aram Quartet, alla finale di ieri sera, in cui ha trionfato la produttrice e cantautrice calabrese Sarafine. Nel mezzo troviamo le vittorie di Matteo Becucci, Marco Mengoni, Nathalie, Francesca Michielin, Chiara Galiazzo, Michele Bravi, Lorenzo Fragola, Giò Sada, Soul System, Lorenzo Licitra, Anastasio, Sofia Tornambene, Casadilego, Baltimora e Santi Francesi. Tranne Mengoni, trionfatore in due festival di Sanremo nel 2013 e nel 2023, nessuno degli altri vincitori di X Factor è diventato un vero big, in grado di riempire i palasport e gli stadi, anche se alcuni hanno costruito una buona carriera (Francesca Michielin, Chiara Galiazzo, Michele Bravi, Lorenzo Fragola, Anastasio). Insomma, il talent show musicale per eccellenza della tv italiana, che tanto hype aveva fino a qualche anno fa presso il pubblico e gli addetti ai lavori, mostra sempre più i limiti di una formula ormai logora, troppo sbilanciata sullo spettacolo televisivo e sull'ego dei giudici rispetto alle canzoni e ai concorrenti.

Ormai è chiaro a tutti che a X Factor e ad Amici importa poco o nulla dell’integrità artistica dei suoi concorrenti e men che meno di formare cantanti con una loro cifra stilistica precipua, in grado di confrontarsi al meglio con il durissimo mercato dello streaming e della musica dal vivo, che ricopre di milioni pochissimi artisti e che costringe alla fame o comunque alla mera sopravvivenza quasi tutti gli emergenti.

La finale di ieri sera, condotta da Francesca Michielin davanti ai giudici Fedez, Ambra e Dargen D’Amico, ha confermato un preoccupante abbassamento del livello di un programma che, fino a poco tempo fa, ospitava il suo atto finale in un Forum di Assago gremito e non in un teatro a esso vicino e che aveva come superospiti gente come Coldplay, Muse, Robbie Williams e Ed Sheeran, mentre ieri il superospite era Gianni Morandi, sicuramente uno mito della canzone italiana, ma non proprio un beniamino della Generazione Z, a cui si rivolge il programma.

Il livello medio dei quattro finalisti, Sarafine, Stunt Pilots, Il Solito Dandy e Maria Tomba, era davvero basso e onestamente non vediamo proprio come possano essere pronti, al di fuori degli studi di X Factor, ad affrontare le inevitabili difficoltà del music business. Tutto sommato, in finale ha vinto l’artista più formata e con un progetto artistico definito e spendibile, una sorta di cantautorato pop con una forte matrice dance, nello stile di Cosmo, tanto per capirci. Sara Sorrenti, vero nome di Sarafine, è nata a Vibo Valentia trentaquattro anni fa e si è trasferita a Bruxelles per cercare fortuna dopo la laurea in Economia Aziendale e qualche lavoro poco soddisfacente in Italia. Dopo alcuni anni come assistente amministrativa, lontana dalla musica, Sara si licenzia per esibirsi nei locali di Bruxelles e per incidere il suo primo EP. Pochi mesi fa tenta il provino per X Factor, entra nel cast del programma e il resto è storia. Il suo inedito Malati di gioia, con una forte impronta dance e clubbing, è fortemente autobiografico nel testo: un vero inno di speranza per tutti quelli che ancora non sono riusciti a realizzare il loro sogno. Sarafine ha proposto ieri sera un best of dei brani che aveva già interpretato a X Factor (tra cui Tutto il resto è noia di Franco Califano e Get up stand up di Bob Marley), ha duettato con il duo elettronico francese degli Ofenbach in Overdrive e poi ha cantato il suo brano inedito Malati di gioia.

Gli unici concorrenti che sono sembrati in grado di strappare la vittoria a Sara sono stati gli Stunt Pilots, unica band superstite della finale, che hanno mostrato di saper tenere bene il palco, grazie a una frizzante miscela di rock, pop e funk. Il trio si è esibito insieme a Omar Pedrini in una riuscita versione di Sole spento dei Timoria, mentre sono apparse troppo caricate e bizzarre le loro riletture di How will I know di Whitney Houston e Ain’t no sunshine di Bill Withers, che avrebbero meritato ben altri tributi. L’appuntamento con X Factor è al prossimo anno, pur consapevoli che ormai la musica è sempre più un sottofondo alle schermate dei giudici e alle ospitate più o meno illustri di altri cantanti.

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Gabriele Antonucci