Sting, 57th & 9th: ritorno al rock - La recensione
Uno dei migliori album del 2016. Tra le perle, 50.000 il brano dedicato a Prince
Torna alle origini Sting in un album che dal primo ascolto suona come uno dei migliori del 2016.
Un disco finalmente rock oriented, fatto di canzoni e caratterizzato da una scrittura semplice, lineare, ma mai banale.
Dieci brani registrati a New York con un paio di classici da riporrre nell'archivio della buona musica di quest'anno. I can't stop thinking about you, potente e iconica, soprattutto quando in alcuni passaggi richiama il mood Police.
Ancora meglio la successiva 50.000, dedicata a Prince. "Rock stars don't ever die, they only fade away" canta Sting nell'anno che ha portato via, tra gli altri, David Bowie, e Leonard Cohen.
Notevole anche il rock and roll ruvido di Petrol Head. Chiude un album quasi perfetto l'acustica The empty chair. Bentornato Sting.