La magia dei Talking Heads rivive con Miley Cyrus, Norah Jones e National
La compilation Everyone’s Getting Involved: A Tribute to Talking Heads’ Stop Making Sense è un riuscito tributo collettivo all’iconico film-concerto e live album del 1984, da poco tornato nei cinema in versione restaurata
L'arte può essere divertente, senza abdicare alle sue ambizioni? La risposta è affermativa, a giudicare dalla discografia dei Talking Heads, band newyorkese fondata nel 1975 dal geniale David Byrne che, in soli otto album in studio, ha lasciato un segno indelebile nella musica contemporanea mettendo insieme new wave, art rock, funk, pop, punk e world music con testi spiazzanti, colti e socialmente consapevoli.
Nel 1984 il film-concerto di Jonathan Demme e l'album dal vivo dei Talking Heads Stop Making Sense (nome mutuato da una lirica della canzone Girlfriend Is Better) ha immortalato il quartetto alt-rock newyorkese all'apice della sua creatività. La casa di produzione cinematografica indipendente americana A24 ha riportato il film concerto in versione rimasterizzata 4K nelle sale IMAX americane, registrando file da record fuori dai cinema e facendo nascere un nuovo interesse, da parte della Generazione Z, per la band di David Byrne. In occasione delle proiezioni nei cinema, i Talking Heads si sono riuniti per parlare al pubblico delle loro memorie riguardo il film e il disco usciti 40 anni fa. Oggi la A24 Music, costola discografica della casa di produzione americana, ha pubblicato la compilation Everyone’s Getting Involved: A Tribute to Talking Heads’ Stop Making Sense come celebrazione della recente ripubblicazione dell’iconico live album e del film-concerto Stop Making Sense, tra i primi ad avvalersi delle innovative tecnologie digitali di registrazione.
La compilation presenta la stessa scaletta del live album Stop Making Sense, con 16 artisti contemporanei, di varia estrazione musicale, alle prese con i classici dei Talking Heads per accostare una nuova generazioni di ascoltatori al culto della celebre band della Grande Mela. La compilation è stata anticipata nei mesi scorsi dalle cover di Paramore (Burning Down The House), Teezo Touchdown(Making Flippy Floppy) e Lorde (Take Me To The River). Quest'ultima è essa stessa una cover di una canzone scritta e pubblicata per la prima volta nel 1974 dal leggendario cantante soul Al Green.
Anche la versione del 1978 dei Talking Heads divenne una hit negli Stati Uniti. Lorde ha dato il suo classico tocco alla canzone, avvolgendo la sua indelebile melodia guidata dai bassi in gorgoglianti arpeggi di synth e tocchi percussivi. Il 17 maggio, giorno della pubblicazione di Everyone’s Getting Involved: A Tribute to Talking Heads’ Stop Making Sense, è stato pubblicato come singolo digitale Psycho Killer di Miley Cyrus, che ha trasformato la canzone dei Talking Heads in un adrenalinico inno dance eurodisco Anni Novanta, apportando anche alcune bizzarre modifiche al testo. Sono andati più sul sicuro, senza discostarsi troppo dalle versioni originali, i The National nella magnifica ballad Heaven, i Paramore nell'irresistibile Burning Down the House e Norah Jones, supportata dai virtuosismi della band canadese BadBadNotGood, nella giocosa This Must Be the Place (Naive Melody), che ha dato anche il titolo al film di Paolo Sorrentino del 2021, con protagonista uno stralunato Sean Penn in versione Robert Smith. Decisamente riuscite le versioni di Girlfriend is Better di Girl in Red (che inizia il brano dal ritornello invece che con la prima strofa, come nella versione originale), di Thank You for Sending Me an Angel di Blondshell e di Found a Job delle Linda Lindas, che colgono perfettamente lo spirito surreale e divertito della canzone.
Oltre a Miley Cyrus, gli artisti che hanno osato di più nel progetto sono DJ Tunez, che trasforma il funk-rock sghembo di Life During Wartime in un brano lento e inquietante, e il talentuoso Jean Dawson, che conferisce atmosfere cinematiche e alt-country a Swamp. In conclusione, la compilation Everyone’s Getting Involved: A Tribute to Talking Heads’ Stop Making Sense è un tributo sentito, multiforme e coinvolgente a una band seminale della new wave, oltre che a un film e live album che, per il suo indiscusso valore, è stato inserito (meritatamente) nel 2021 per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti in quanto "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo".