The Weeknd: Dawn FM è il primo grande album del 2022
Il nuovo disco della superstar canadese, anticipato dal singolo Take My Breath, è un godibile viaggio musicale influenzato da Quincy Jones e Giorgio Moroder
In dieci anni di carriera, il canadese The Weeknd, nome d'arte di Abel Makkonen Tesfaye, si è ritagliato un ruolo di primo piano nel music biz con uno stile peculiare, tra electro-funk, pop e r&b dai ritmi dopati e noir, vincendo tre Grammy Awards, diciotto Billboard Music Awards, cinque American Music Awards e quattro MTV Video Music Awards. Il cupo After Hours, riuscito mix tra r&b e synth-pop anni Ottanta, è stato l'album più ascoltato del 2020, con 1,6 miliardi di stream su Spotify.
Per questo l'annuncio a sorpresa, pochi giorni fa, dell'uscita del nuovo album Dawn F.M., disponibile da oggi su tutte le piattaforme streaming, ha suscitato grande interesse negli appassionati di r&b. Il disco, caratterizzato da una sorprendente copertina che mostra il cantante invecchiato di trent'anni grazie al trucco, è stato presentato stamattina all'alba in un live streaming esclusivo sul canale Twich di Amazon Music. Dawn F.M., meno r&b e più electro-pop rispetto ai lavori precedenti, è immaginato come una sorta di stazione radio che accompagna l'ascoltatore, attraverso la voce suadente di Jim Carrey negli inediti panni di uno speaker radiofonico, durante un viaggio notturno in macchina. La rivista GQ, che aveva ascoltato in anteprima i brani quest'estate, lo aveva descritto come «un album da festa, in cui Quincy Jones incontra Giorgio Moroder per la miglior c***o di notte della tua vita».
In effetti l'influenza dei due grandi produttori attraversa tutti i 16 brani dell'album e la voce narrante di Jones è presente in A Tale by Quincy, che introduce musicalmente la "jacksoniana" Out of Time, una magnifica love song midtempo che, con la sua melodia lasciva e avvolgente, potrebbe benissimo essere una B-side di Off The Wall del Re del Pop. I synths dei tre galvanizzanti brani inziali Gasoline, How Do I Make You Love Me? e della hit Take My Breath sono quanto di più "moroderiano" abbiamo ascoltato dai tempi dell'uscita di Random Access Memories dei Daft Punk, anche se due brani su tre parlano di pratiche erotiche non convenzionali: vi consigliamo caldamente l'ascolto in cuffia per apprezzare maggiormente l'eccellente qualità sonora delle produzioni di Max Martin.Sacrifice è un travolgente electro-funk, tutto da ballare, che metterà a dura prova il subwoofer del vostro stereo. I Heard You're Married, con il puntuale intervento rap di Lil Wayne, è il beffardo racconto del tradimento di una donna sposata, rimasta folgorata dalla popstar canadese, mentre un altro picco artistico dell'album è l'eccellente Here We Go...Again, che si apre con cori celestiali alla Beach Boys ed è impreziosita dal breve, ma efficace featuring di Tyler,The Creator, che suggerisce di cautelarsi sempre con un accordo prematrimoniale.
Nell'ultima parte dell'album si spengono le luci stroboscopiche per lasciare spazio alla penombra e alla malinconica di brani come Is There Someone Else?, Starry Eyes ed Every Angel is Terrifying, in cui ritroviamo le atmosfere cupe e dark del precedente After Hours. Don't Break My Heart piacerà molto ai fan dei Depeche Mode, mentre Less Than Zero, una sicura hit, piacerà praticamente a tutti: un brano che, grazie alla sua melodia catchy e alle sue tastiere deliziosamente anni Ottanta, farà faville nei prossimi mesi, e non solo, anche per il suo testo in cui molti si riconosceranno: «Perché non riesco a scuotere questa sensazione che sta strisciando nel mio letto / cerco di nasconderlo, ma so che mi conosci/cerco di combatterlo, ma preferirei essere libero». L'album, che probabilmente ritroveremo anche a dicembre nella maggior parte delle classifiche dei migliori dischi del 2022, si chiude con Phantom Regret, un coinvolgente monologo motivazionale di Jim Carrey: «Il paradiso è per coloro che lasciano andare il rimpianto, devi aspettare qui quando non sei ancora tutto lì. Ma potresti essere lì entro la fine di questa canzone. ... Devi essere il paradiso per vedere il paradiso».
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