Tom Morello infiamma Taranto con il suo rock incendiario
Il grande chitarrista italoamericano ha entusiasmato il pubblico del Medimex con un repertorio che va dai Rage Against The Machine agli Audioslave. Dopo è stata la volta dell'hard rock dei The Cult
«Il mio modo di suonare la chitarra è un prodotto della mia determinazione ad esplorare, piuttosto che un grande sfoggio di tecnica. Un sacco di rumori che faccio con la chitarra li può fare facilmente chiunque. Ma bisogna arrivare a pensarli».
Parola di Tom Morello, uno dei chitarristi più importanti di oggi, che con il suo inconfondibile stile nel far ruggire la sei corde ha fortemente caratterizzato gli ultimi tre decenni. Pochi album di debutto, nella storia del rock, hanno avuto l'impatto dell'omonimo album Rage Against The Machine nel 1993, grazie anche al particolarissimo stile chitarristico di Morello, abilissimo nel fondere riff heavy metal e funk su strutture metriche hip hop, utilizzando il delay, il wah wah e il feedback con grande inventiva, oltre che per i testi apertamente politici e anticapitalisti. Dopo l’addio di Zack de la Rocha nel 2000, i restanti componenti dei Rage (Morello, Wilk e Commerford) si sono uniti a un cantante straordinario come Chris Cornell, già frontman dei Soundgarden, formando il supergruppo degli Audioslave, mentre nel 2016 il chitarrista americano di origini italiane, dopo aver affiancato Bruce Springsteen nel tour mondiale del 2013, ha fondato i Prophets Of Rage, ennesimo supergruppo con i tre ex Rage Against The Machine insieme a due rapper leggendari come Chuck D dei Public Enemy e B Real dei Cypress Hill.
Dopo tante esperienze nelle band, nel 2018 Morello debutta discograficamente come solista, pubblicando, in pochi anni, tre album ricchi di ospiti illustri: The Atlas Underground, The Atlas Underground Fire e The Atlas Underground Flood. Una digressione necessaria per inquadrare l'infuocato concerto di Tom Morello ieri sera a Taranto, uno degli eventi più attesi e partecipati del Medimex 2023, l’International Festival & Music Conference promosso da Puglia Sounds, che ha accompagnato il pubblico in un viaggio musicale che dagli anni Ottanta (Echo & The Bunnymen, The Cult) è passato per gli anni Novanta/Duemila (Skunk Anansie) fino ad arrivare alla scena post punk di oggi (rappresentata egregiamente dai talentuosi Murder Capital). Come molti sanno, i Rage Against the Machine hanno cancellato le restanti date del tour del 2022 e del 2023 a causa del grave infortunio al tendine d'Achille del cantante Zack de la Rocha, ma i 38 spettacoli annullati non sono stati più riprogrammati, gettando ombre sull'ennesimo scioglimento della band. Quando gli è stato chiesto da Rolling Stone Usa se la band fosse in pausa, Morello ha dichiarato: «Rage Against the Machine è come l'anello in Il Signore degli Anelli. Fa impazzire gli uomini. Fa impazzire i giornalisti. Fa impazzire la gente dell'industria discografica. Lo vogliono. Vogliono la cosa e sono impazziti. Se ci sono spettacoli Rage, se non ci sono spettacoli Rage, ascolterai la band».
Nel frattempo Morello, uno che non ama stare con le mani in mano, ha intrapreso un tour solista, affiancato da una band di tre elementi, che ha fatto tappa in Italia a Firenze Rocks (in apertura di The Who) e al Medimex 2023 di Taranto (prima dell'esibizione di The Cult). C'era grande attesa nel vedere dal vivo uno dei chitarristi contemporanei più influenti di oggi, che ha recentemente collaborato anche con i nostri Maneskin per il fortunato singolo Gossip. L'intro con una versione rock di Bella Ciao mette subito in chiaro che sarà un concerto militante e dalla forte connotazione politica, inaugurato dal brano One Man Revolution, title track dell'album di debutto del 2007 di The Nightwatchman, l'alter ego acustico di Tom Morello. I ritmi si fanno sostenuti con Let’s Get the Party Started e Hold the Line, entrambi tratti dal suo album solista The Atlas Underground Fire del 2021, ma il click del concerto arriva con lo straordinario medley Bombtrack / Know Your Enemy / Bulls on Parade / Guerilla Radio / Sleep Now in the Fire / Cochise, nel quale Morello mostra tutte le sue doti tecniche attraverso riff che hanno fatto la storia del rock negli ultimi 30 anni. Like a stone, uno dei maggiori successi degli Audioslave, viene dedicato al compianto Chris Cornell, morto suicida il 18 maggio del 2017, con il volto del cantante dei Soundgarden proiettato sui maxischermi: «Questa canzone è per il grande Chris Cornell: se conoscete le parole, cantatele; se non conoscete le parole, fate una preghiera per lui». Uno degli idoli di Morello, e non potrebbe essere altrimenti, è Jimi Hendrix, a cui dedica una tiratissima cover di Voodoo Child (Slight Return), durante la quale, come posseduto dal demone del rock, il musicista ha suonato la chitarra elettrica con i denti, proprio come faceva il suo modello.
Grande entusiasmo del pubblico di Taranto per l'esecuzione di Gossip dei Maneskin, che tanto devono alla sei corde di Morello per il successo del singolo, mentre Lightning Over Mexico, eseguita a due voci, è un brano crepuscolare e malinconico. «La mia famiglia proviene dall' Italia e per me essere qui a Taranto è come tornare a casa», sottolinea il chitarrista italoamericano. Grazie per il costante supporto che mi avete dato, in tanti anni, in tutte le band in cui ho suonato». Uno dei momenti più emozionanti della serata è la cover di The Ghost of Tom Joad, nella quale Morello sembra quasi imitare la voce roca e appassionata del Boss. Il brano più atteso del concerto è l'inno rock Killing in the name of dei Rage Against the Machine, le cui parole vengono fatte cantare da Morello direttamente al pubblico, che nell'inciso inizia a saltare, creando un'onda anomala di energia che attraversa tutta la Rotonda del Lungomare di Taranto.
Il bis, che restituisce il senso dell'intero concerto, è Power to the people di John Lennon, un inno rock che ci ricorda l'importanza delle scelte quotidiane e del potere che ciascuno di noi ha nelle decisioni collettive. Dopo Morello la serata è proseguita con il concerto di The Cult, una delle band-simbolo dell'hard rock anni Ottanta, che ha dimostrato di avere ancora un tiro e un impatto live di tutto rispetto. La voce dello storico cantante Ian Astbury è ancora piena e ricca, mentre il chitarrista Billy Duffy, nei riff intrisi di delay della intro di She Sells Sanctuary ai power chords di Wild Flower, fino alle atmosfere sinistre e dark di Mirror, dall'ultimo album della band, ha dimostrato tutta la sua versatilità. L'album bestseller Electric è stato il cuore dell'esibizione dei The Cult, con le indiavolate Aphrodisiac Jacket e Lil' Devil che hanno ricordato non poco gli accordi pieni degli AC/DC. I brani da immortalare con il telefonino sono stati Rain e She Sells Sanctuary, un emozionante tuffo nel passato. Lo spettacolo si è concluso con un'impeccabile ed energica interpretazione di Love Removal Machine, sempre da Electric, salutata da un lunghissimo applauso. Il Medimex dà appuntamento a Taranto, città ricca di potenzialità turistiche che sta cercando faticosamente di rendersi indipendente dalla ingombrante eredità dell'Ilva, dal 19 al 23 giugno 2024.