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Il Castello Chinaski
Musica

Tupac, Notorious BIG e gli altri artisti morti in nome del rap

Nel libro Rap Criminale. Tupac, Biggie e gli altri martiri del gangsta rap, F.T. Sandman ricostruisce minuziosamente le dinamiche e i protagonisti delle vicende più oscure del rap, che non hanno ancora un colpevole

Chi ha ucciso Tupac Shakur e Notorious BIG? Che ruolo hanno avuto la polizia, le gang e la discografia? Sono alcune delle domande a cui F.T. Sandman prova a dare risposta nel libro Rap Criminale. Tupac, Biggie e gli altri martiri del gangsta rap, pubblicato da Il Castello marchio Chinaski Edizioni.

A quasi trent’anni dai delitti (avvenuti nel 1996 e nel 1997), Sandman ha ricostruito minuziosamente - in 300 pagine tra biografia musicale, saggio e crime story- le dinamiche e i protagonisti delle vicende, consultando le fonti, confrontando le testimonianze e incrociando le informazioni provenienti da decine di libri, interviste, film, articoli e documentari. Il libro, con la prefazione di Metal Carter e la postfazione di Alberto Castelli, è impreziosito dall’unica intervista italiana esclusiva a Greg Kading, il detective della polizia di Los Angeles che ha coordinato l’ultima indagine conclusa nel 2009. Sono davvero numerosi i personaggi dello showbiz che, a vario titolo hanno avuto a che fare con queste vicende: da Mike Tyson a Snoop Dogg, dagli Aerosmith a Madonna. Se il primo omicidio illustre nel rap è stato quello di Scott La Rock nel 1987, il volume prende in analisi anche le morti più recenti come quella di XXXTentacion del 2018. Per gentile concessione della casa editrice, pubblichiamo qui sotto un estratto del capitolo XXIV del libro sulle indagini relative alle morti di Tupac e Notorious BIG. Buona lettura!

"Due rapper famosi in tutto il mondo brutalmente assassinati e nessun colpevole dietro le sbarre. La prima cosa che si evince è che la polizia americana non ci ha fatto una bella figura. A parte la coraggiosa parentesi di Poole sul finire degli anni Novanta, soltanto la task force di Kading ha portato risultati convincenti, ma ben quattordici anni dopo i fatti in questione. Senza considerare che la burocrazia ha fermato la squadra investigativa a pochi metri dalla verità. Ormai è evidente che né Puff Daddy né Suge Knight finiranno mai in tribunale per rispondere alle accuse di essere i mandanti dei due omicidi. Ciò non toglie che chiunque abbia studiato e approfondito i casi in questione a qualcosa possa arrivare. Andiamo con ordine, partendo dal caso Tupac. Le prove raccolte, le testimonianze e molti degli indizi portano a Orlando Anderson e ai Southside Crips. La ricostruzione di Keefe D è assolutamente compatibile con i fatti, senza considerare che, se si parla senza un microfono con la gente di Compton, chi sia l’esecutore dell’omicidio Tupac è un po’ un segreto di Pulcinella - nel senso che tutti sostengono che a sparare sia stato Orlando.

E le voci della strada raramente si rivelavano inesatte. Meno certo è invece il coinvolgimento di Puff Daddy in qualità di mandante, teoria che si basa quasi esclusivamente sulle affermazioni di Keefe D e sul risaputo odio fra Death Row e Bad Boy. Un po’ pochino, a dire la verità. La sola rissa di Las Vegas, con il conseguente pestaggio di Orlando, può tranquillamente essere un movente plausibile per i membri di una gang.

Nel ghetto si ammazza per molto meno. Pac e i suoi hanno picchiato Orlando davanti a tutti e il Crip, accecato dalla rabbia, è corso dai suoi, si è armato e ha teso il mortale agguato al rapper per vendicarsi dell’onta subita. Non fa una piega, e in questo caso Puff Daddy non c’entrerebbe apparentemente nulla. Attenzione, però. Si è sempre detto che i casi Biggie e Pac sono legati a filo doppio, non se ne risolve uno senza passare dall’altro, ed è proprio questo non trascurabile fattore che inchioderebbe Puff Daddy. Già perché, se l’omicidio Tupac si può spiegare con una ritorsione per il pestaggio subito da Orlando, l’assassinio di Biggie sembra non avere alcuna motivazione. Notorious non era stato coinvolto in situazioni violente negli ultimi mesi della sua vita; dopo l’incidente alla gamba si stava rimettendo a posto in tutti i sensi ed era deciso a tenersi lontano dai guai. Non aveva nemici apparenti, perlomeno da quando Pac era morto. E allora?

E allora l’unica spiegazione della sua morte è la vendetta, la vendetta per quanto successo a Tupac. E questo cosa vuol dire? Vuol dire che Suge era assolutamente sicuro che ci fosse Puff Daddy dietro la sparatoria a Tupac. Altrimenti perché uccidere Biggie? Suge Knight è certamente uno spietato criminale ma non è uno stupido. Dubito che avrebbe pianificato un simile atto se le sue fonti in strada – decisamente meglio informate della polizia – non gli avessero riportato, senza timore di essere smentite, la notizia certa che dietro l’assassinio di Pac ci fosse la mano di Puff Daddy. Ma c’è di più. Clayton Hill, un appartenente alla Nation Of Islam detenuto in carcere, dichiara alla task force di essere stato lui a fornire a un fratello musulmano la pistola che ha ucciso Notorious B.I.G.. Hill racconta che l’uomo si era presentato con il nome di Dawoud Muhammad e che gli aveva detto di essere un ex membro della gang dei Blood. Questa dichiarazione, verificata nei minimi dettagli da Kading e i suoi, proverebbe anche la collusione della Nation Of Islam nell’omicidio di Biggie. Kading mostra anche una foto di Poochie a Hill, per avere la conferma che sia lui l’uomo a cui ha consegnato l’arma. Purtroppo è passato troppo tempo e Hill non si ricorda. A quel punto la task force viene, come detto, stoppata e tutto sfuma. Però i fatti restano e tutto tornerebbe, dal coinvolgimento della N.O.I. a quello di Suge Knight. Ma non quello di Poochie, che nessuna prova o testimone colloca vicino alla Nation Of Islam. Quindi, alla resa dei conti, cosa è veramente accaduto ai due leggendari MC?"


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Gabriele Antonucci