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Musica

Whitney Houston: la voce dell'anima avrebbe compiuto 60 anni

La grande cantante americana, nata a Newark il 9 agosto 1963, è stata una delle più belle voci di sempre in ambito pop-soul. Una carriera da record, segnata però dai problemi personali, fino al tragico epilogo

La sua voce, potente, limpida ed espressiva, una delle più belle di sempre in ambito pop-soul, aveva un’incredibile estensione di tre ottave, in grado di passare con naturalezza dal mezzosoprano al soprano, oltre a un controllo e a una dinamica fuori dal comune. Doti tecniche valorizzate dalla presenza scenica e dall'innata eleganza di Whitney Houston, soprannominata giustamente "The Voice" da Oprah Winfrey, che il 9 agosto avrebbe compiuto 60 anni, se solo i demoni che l'hanno sempre accompagnata non avessero spento, quell'infausto 11 febbraio del 2012, una delle stelle più luminose del music biz. Whitney Houston, nata a Newark il 9 agosto 1963, figlia d'arte di Cissy (per anni corista di Elvis Presley e Aretha Franklin) e nipote di Dionne Warwick, non solo è stata una delle artiste più dotate vocalmente nella storia della musica pop e soul, dominando con la sua eleganza gli anni Ottanta e Novanta, ma anche la cantante solista di maggior successo di sempre, con 200 milioni di dischi venduti tra album e singoli, sei Grammy Awards e ventidue American Music Awards. Il folgorante disco d'esordio Whitney Houston del 1985, con 29 milioni di copie, è diventato l'album più venduto di sempre di una cantante esordiente. Nel 2006 il Guinness dei Primati l'aveva dichiarata "l'artista più premiata e famosa di tutti i tempi", mentre nel 2012 l'ha certificata come prima e unica artista ad avere 12 brani contemporaneamente nella Official Singles Chart.

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In carriera la Houston, che nel 2020 è entrata ufficialmente nella Rock and Roll Hall of Fame (uno dei massimi riconoscimenti per un artista con almeno 25 anni di carriera), ha ottenuto quattro dischi di diamante dalla Recording Industry Association of America (RIAA), l’equivalente di 10 milioni di copie: uno per il singolo I will always love you , due per gli album Whitney Houston del 1985 e Whitney del 1987 e uno per la colonna sonora di The Bodyguard nel 1992. Nonostante i trionfi musicali, la sua carriera è stata spesso segnata dai problemi personali, che sono iniziati nel 1992, dopo il matrimonio con il collega Bobby Brown, avversato da amici e familiari. Il cantante, che aveva alle spalle diversi precedenti penali, problemi di tossicodipendenza e tre figli avuti da tre donne diverse, peggiorò il suo rapporto (già problematico) con le droghe, oltre a tradirla e a picchiarla ripetutamente. La nascita della figlia Bobbi Kristina Houston Brown nel 1993 non riuscì a migliorare il rapporto tra i due artisti, sempre più schiavi delle droghe pesanti: il divorzio, però, arriverà solo nel settembre del 2006, dopo infiniti tira e molla.

Anche nei momenti più bui, le è sempre rimasta accanto Robyn Crawford, assistente personale, amica e (probabilmente) amante: nel libro A Song For You: My Life with Whitney Houston, la Crawford ha raccontato che la loro relazione, osteggiata da mamma Cissy, è durata circa vent'anni, dal 1980, quando si conobbero in un campeggio estivo nel New Jersey, fino al Duemila. E proprio dalla sua amicizia speciale con Robyn Crawford parte il biopic I Wanna Dance With Somebody del 2022, diretto da Kasi Lemmons, con l'attrice britannica Naomi Ackie chiamata al difficilissimo ruolo di non far rimpiangere la voce unica e l'impareggiabile eleganza di Whitney Houston. Il film, pur ben confezionato e fedele ai fatti, ha raccolto solo 60 milioni di dollari al box office, un mezzo flop, considerando l'uscita nel decimo anniversario della morte della cantante-attrice.

Indimenticabile il suo successo in The Bodyguard, di cui era co-protagonista insieme a Kevin Costner, sia nei panni di attrice che di cantante. Nella colonna sonora del film spiccavano ben sei canzoni della Houston: I Have Nothing, I'm Every Woman, Run to You, Queen of the Night, Jesus Loves Me e soprattutto la hit I Will Always Love You, un brano di Dolly Parton che, nella sua nuova versione, è diventato uno standard del pop di qualità. Si calcola che la colonna sonora di The Bodyguard abbia venduto circa 42 milioni di copie, trasformandolo in uno dei dieci album più venduti di sempre. Come attrice, la Houston ha recitato anche in La piccola grande Nell (1984), Così gira il mondo (1984), Il mio amico Ricky (1985), Donne (1995), Uno sguardo dal cielo (1996), The Wonderful World of Disney (1997) e Sparkle - La luce del successo (2012). Dopo la vittoria dell'Oscar come migliore canzone originale per When You Believe, cantata insieme all'amica-rivale di sempre Mariah Carey, il terzo millennio è stato segnato dai problemi di droga, anoressia e bulimia, oltre che da una dolorosa causa legale con il padre e manager John Houston, che chiese 100 milioni di dollari alla figlia per mancati pagamenti: la cantante vinse la causa nel 2004, un anno dopo la morte del genitore. I Look to You è il settimo ed ultimo album in studio dell'artista statunitense, pubblicato il 28 agosto 2009: il disco, grazie all'apporto di R.Kelly, Alicia Keys e Akon, ha venduto oltre 3 milioni di copie nel mondo, ma appariva ormai lontana l'ispirazione dei suoi lavori negli anni Novanta. Seguirà un tour mondiale all'insegna del sold out, ma la voce incerta e il corpo sempre più esile della cantante rivelarono troppo spesso i suoi disagi interiori. L'11 febbraio del 2012 la notizia della morte della cantante fece in breve il giro del mondo, lasciando sgomenti i suoi numerosi fan. L'autopsia fugò tutti i dubbi sulle cause della sua morte: annegamento in seguito a un arresto cardiaco, provocato da un mix letale di alcol, droghe e farmaci. Una giovane vita spezzata troppo presto, senza che nessuno riuscisse mai a fermare quel vortice di autodistruzione e dipendenze nel quale la cantante era intrappolata ormai da anni. Le sue splendide canzoni sono tornate allora in vette alle classifiche, permettendo anche a un pubblico più giovane di apprezzare la sua classe e le sue qualità vocali fuori dal comune.

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Gabriele Antonucci