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National Geographic: per la prima volta una transgender in copertina

Il nuovo numero, il primo del 2017, sarà dedicato all'identità di genere

L'edizione americana di National Geographic ospiterà per la prima volta nella sua storia una persona transgender in copertina, sul primo numero del 2017, che sarà in vendita solo dal 27 dicembre ma sta già facendo discutere in tutto il mondo. Il celebre magazine ha infatti puntato su Avery Jackson, un bambino di nove anni del Missouri, considerato nonostante la giovanissima età un vero e proprio "attivista" della causa, per la quale si batte col supporto di tutta la sua famiglia. 

La "rivoluzione" transgender sul National Geographic
Il prossimo numero del National Geographic Usa sarà dunque in parte dedicato all'identità di genere e ai diritti e saranno esaminati "gli aspetti culturali, social, biologici e personali dell'identità gender", come anticipa la rivista in un comunicato stampa. Il magazine includerà anche un articolo dal titolo "Ripensare gender" che spiegherà da un punto di vista analitico come la scienza può "aiutare a capire il mutevole paesaggio dell'identità gender".

La copertina, che in pochi giorni è diventata virale sui social network, sarà doppia: una ritrae un gruppo di giovani transgender le cui storie sono raccontate all'interno del magazine, mentre sull'altra - riservata agli abbonati - ci sarà solo Avery Jackson (ritratta dal fotografo Robin Hammond) con una sua citazione: "La cosa migliore di essere una ragazza è che ora non c’è bisogno di fingere di essere un ragazzo”. Avery è diventata famosa con una serie di video su YouTube, dal titolo Avery Chat, in cui racconta il suo percorso di scoperta della propria identità sessuale nonostante la giovane età.

Parla la direttrice della rivista
Visto il prestigio della rivista, in America (ma non solo) la copertina sta facendo molto discutere  e per questo nelle scorse ore è intervenuta anche la direttrice del National Geographic Usa, Susan Goldberg: "Le opinioni sulla teoria di genere si stanno spostando rapidamente e radicalmente, ecco perché abbiamo esplorato il tema guardandolo attraverso la lente della scienza, dei sistemi sociali e della civiltà nel corso della storia", ha spiegato in un post sulla sua pagina Facebook. "Abbiamo voluto guardare al ruolo della figura del gender nel mondo, ma anche a qualcosa di più introspettivo: ci sono molte prime pagine sui trasngender famosi, ma non c'è una reale copertura e comprensione circa la vita delle persone comuni transgender e i problemi che ogni giorno sono costrette ad affrontare".

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Francesco Canino