Ornella Muti
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Ornella Muti, i 60 anni di un'icona di bellezza - Foto

Dal suo debutto al cinema a 14 anni, passando per i film di Marco Ferreri e Dino Risi, Hollywood e le commedie con Adriano Celentano. Ripercorriamo la sua carriera in immagini

Buon compleanno Ornella Muti. L'attrice italiana molto amata in Francia e Spagna compie oggi 60 anni. Ma Francesca Romana Rivelli (questo il suo vero nome) non teme il passare del tempo: "L'età è solo un'invezione", ha detto. 
La sua carriera è stata un su e giù di emozioni, iniziata presto e passata per quasi 200 pellicole. Ha debuttato al cinema a soli 14 anni, notata da Damiano Damiani che l'ha voluta nel film La moglie più bella (1970): è stato lo stesso regista a suggerirle quel nome d'arte indelebile. Occhi blu cobalto, volto di porcellana, la sua bellezza evidente e genuina la fece diventare subito una diva.

Nel 1974 con Romanzo popolare di Mario Monicelli, accanto a Ugo Tognazzi, spiccò il volo. Se nel corso della sua carriera è approdata anche a Hollywood, passando dalle astronavi di Flash Gordon di Mike Hodges (1980) ai costumi dell'Odette di Marcel Proust in Un amore di Swann (1983) insieme a Jeremy Irons e Alain Delon, le sue prove più significative sono quelle con i registi italiani. In primo luogo con Marco Ferreri ne L'ultima donna (1976) e Storie d'ordinaria follia (1981) fino a Il futuro è donna (1984). Ha recitato anche per Dino Risi in La stanza del vescovo (1977) e Primo amore (1978) e ne I nuovi mostri (1977) del trio di registi Monicelli-Risi-Scola.

Nel 1982 è stata scelta come madrina per consegnare l'Oscar al miglior film straniero: è lei ad aprire la busta e ad annunciare in inglese il vincitore. Tra le commedie indimentacabili quelle in coppia con Adriano Celentano, Il bisbetico domato e Innamorato pazzo. Con Francesco Nuti è protagonista di Tutta colpa del Paradiso (1985) e con Carlo Verdone di Io e mia sorella (1987). Ornella Muti ha recitato anche al fianco di Sylvester Stallone in Oscar - Un fidanzato per due figlie (1991), è stata diretta da Francesco Rosi in Cronaca di una morte annunciata (1987) con Rupert Everett. 

Negli anni Novanta la sua stella è meno fulgente e trova riparo in Francia e in Spagna. Nel 1993 è diretta dall'apprezzato regista spagnolo Vicente Aranda in L'amante bilingue, con un Javier Bardem ancora poco noto presente in un piccolissimo ruolo. Recentemente si è data anche alla tv. Eccola accanto a Gerard Depardieu ne Il conte di Montecristo (1998), con Christian De Sica nel telefilm Lo zio d'America (2002).

Una rivista americana l'ha incoronata qualche anno fa l'attrice di film di fantascienza più bella di ogni tempo (per il suo ruolo di Principessa Aura, figlia di Max von Sydow in Flash Gordon).

Gianni Ferrari/Cover/Getty Images
Ornella Muti, 1971, Madrid

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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