Povere Creature! a Venezia: Emma Stone abbacinante per un film disorientante
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Povere Creature! a Venezia: Emma Stone abbacinante per un film disorientante

Vorace di libertà e di conoscenza, oltre le convenzioni, la sua Bella è la risposta gotica alla Barbie di Margot Robbie. Performance straordinaria per l'attrice statunitense, assente al Lido. C'è invece Yorgos Lanthimos, sempre più applaudito anche se non porta il suo film migliore

Che peccato che Emma Stone non sia al Lido: sarebbe stata inondata da applausi. È esplosiva la sua performance in Povere creature! (Poor things), film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2023. È energia ipnotica e sbandata, esaltata dai gialli e dai blu delle organze addosso, sotto lo sguardo sempre imprevedibile di Yorgos Lanthimos, regista greco ormai venerato dai cinefili al pari dei made in Hollywood.
Va da sé che Emma Stone, assente in laguna causa sciopero degli attori del sindacato Sag-Aftra, potrebbe bissare la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, già vinta nel 2016 con La La Land. Ma soprattutto è quasi scontato che riceva, a suo tempo, la sua quarta nomination agli Oscar.

Nella proiezione mattutina per la stampa in Sala Darsena – che precede red carpet e proiezione in Sala Grande delle 18.45 - Povere creature! è stato accolto da un caldo batter di mani e qualche urlo di giubilo. Eppure la giocosa favola gotica di Lanthimos disorienta. È estrema, come da Lanthimos style, stupefacente a livello visivo, cupamente divertente, ma meno netta nel suo percorso: meno inquietante di Dogtooth, allegoria di dittatura in famiglia; meno ricca di moti di riflessione di The Lobster, distopia in cui è vietato essere single; meno seducente de La favorita, che vedeva la stessa Stone muoversi tra le gonne della regina.

Yorgos Lanthimos a Venezia, 1 settembre 2023 (Foto Ansa/Claudio Onorati)

Basato sul romanzo omonimo del britannico Alasdair Gray, con evidenti riferimenti al Frankenstein di Mary Shelley, Povere creature! è un divertissement che racconta la fantastica evoluzione di Bella Baxter (Stone), giovane donna inglese che, in età vittoriana, viene riportata in vita da un brillante e poco ortodosso scienziato, il Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Con innocenza da bambino, Bella si approccia al mondo senza filtri e convenzioni sociali, avida di conoscere ed esplorare. La sua mente è terra vergine, non condizionata da insegnamenti su come comportarsi. Libera, quasi brutale, dai passi incerti di chi da poco sa camminare e capelli lunghissimi neri sciolti, Bella è ansiosa di imparare. Trova nel dissoluto avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo) il trampolino per le sue esplorazioni, da Londra a Lisbona, da Alessandria a Parigi. «Penso che avrà poca cura di me ma sarà comunque interessante», dice Bella.

Ed ecco che il bianco e nero iniziale prende colore. Negli abiti di Bella, pirotecnici in forme e cromie, le stravaganti maniche a sbuffo sembrano le ali della sua spasmodica voglia di libertà, oltre le limitazioni imposte dall’epoca alle donne, oltre ogni perbenismo.
Bella conosce le ostriche, i pastel de nata, il sesso, e il sesso ancora. Conosce i grandi libri, le conversazioni su ideali, la povertà e la sofferenza umana che la strazia. Conosce come usare il proprio corpo per ricevere denaro, i diversi desideri sessuali, e il sesso ancora, su cui Lanthimos molto indugia. È così piena di vita che ogni parte dell’esperienza umana è intrigante per lei, anche fare la prostituta: ed è qui, soprattutto, che la parabola liberatoria disegnata da Lanthimos disorienta. «Se conosco il mondo posso migliorarlo», dice Bella, che assorbe con piglio analitico da scienziata, la risposta femminista gotica alla Barbie di Margot Robbie.

Emma Stone sul set di "Povere creature!" (Foto: Atsushi Nishijima)

«Mi spiace molto che Emma non sia qui», le parole di Lanthimos a Venezia. «Emma è stata coinvolta nel film fin dall’inizio. Avevo letto il romanzo di Gray nel 1997 e pensavo già di farne una sceneggiatura ma ci sono voluti anni. Mentre lavoravamo a La favorita gliene ho parlato ed era entusiasta. Man mano l’ho tenuta aggiornata sullo script e sul processo di lavorazione, così ha mantenuto l’idea di questo film in testa per tanto tempo e quando è arrivato il momento Bella era già parte di lei inconsciamente. È questo che rende la sua interpretazione così ricca».

Gli scorci di Lisbona di estetica accattivante e tonalità vivaci, le vie di Londra e la casa di Baxter, il transatlantico, la piazza e il bordello di Parigi, l'hotel e i quartieri poveri di Alessandria sono tutti mondi costruiti da zero dalla produzione in numerosi teatri di posa degli Origo Studios di Budapest.

Yorgos Lanthimos ed Emma Stone sul set di "Povere creature!" (Foto: Atsushi Nishijima)

Nella sua cavalcata verso la conoscenza, Bella è sorpresa che nella vita non si faccia sesso più spesso, esaltata dal piacere che ne prova. A chi fa notare a Lanthimos che il sesso sia davvero molto presente in Povere creature! lui risponde: «Non capisco perché di solito ci sia poco sesso nei film. È comunque una parte intrinseca del romanzo, anche se per me era importante non fare un film troppo forte: i personaggi non si vergognano, Emma non si vergogna di mostrare il suo corpo. Sul set abbiamo creato un ambiente di fiducia: nella stanza oltre agli attori eravamo al massimo in tre. Avevamo anche un coordinatore di intimità, professione che spaventa quasi a nominarla».

Povere creature! (Poor things) uscirà nelle sale italiane il 25 gennaio.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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