Prada e la rivoluzione gentile dello stile
La moda non può cambiare il mondo ma può trasferire sensibilità e romanticismo. Parola di Miuccia Prada
La suggestione comincia già dall’allestimento della sfilata: un tappeto di lampade dalle luci calde che illuminano il buio circostante chiuso in un perimetro fatto di pareti di gommapiuma scura. La firma dello spazio è sempre quella dello studio AMO di Rem Koolhaas e ben allude al mondo ovattato e buio di tanta umanità solitaria e indifesa. Sono concetti profondi quelli sottesi alla nascita della collezione Prada per il futuro autunno inverno 2019 2020.
“Sono sempre infastidita dall’impossibilita della moda di parlare del mondo circostante in maniera incisiva, la moda non può cambiare il mondo, non lo fa neppure la politica, ma può e deve essere sensibile alla riflessione sul presente. Così con leggerezza ho voluto pensare a una collezione che parlasse di umanità, di vicinanza alle persone neglette” racconta Miuccia Prada tentando di far capire il lavoro complesso che c’e dietro a una collezione non solo a livello di stile ma anche di pensiero. Perché le due cose non possono essere scisse se si vuol dare contenuto alla forma. E Prada, come sempre e in particolare modo in questa stagione che in qualche maniera ritorna alle origini, ci riesce proponendo una collezione rigorosa ma non seriosa con abiti dalle giacche scostate dal corpo e pantaloni larghi in fondo e corti alla caviglia, capispalla di stile militare, cappelli foderati di ecopelliccia dai colori azzardati, zainetti miinimi e una serie di tasche poste anche sulle maniche delle giacche per contenere piccoli oggetti di massima utilità perfetti per ogni evenienza. Significativa la scelta di far indossare l’abito sul corpo nudo, senza camicia, senza calze. Rigore anche nel colore nero, grigio antracite, verde militare, unica eccezione le scarpe rosse di vernice. In armonia con lo stile maschile anche gli abiti femminili, non pochi pezzi, con stampe floreali dal sapore romantico. Basta quindi con gli eccessi e l’overdress tanto cari agli asiatici. Qui è l’Europa che parla, quella che ha radici nel pensiero filosofico e politico. Un linguaggio quello di Miuccia serio ma non noioso, anzi leggero e per certi versi ironico soprattutto quando si rifà all’iconografia del cinema horror per filtrare il brutto che ci circonda e sdrammatizzare con dettagli di peluche colorati le spalle di giacche rigorose o di pull da indossare infilati nei pantaloni.
“In questa mia proposta c’è un’esplosione di caos e di romanticismo, c’è una parte severa di tailoring e una parte un po’ demente. In ogni caso è una richiesta di umanità e di amore” conclude Miuccia Prada.
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