Renée Zellweger e le altre: se la paura di invecchiare vince il buon gusto
Cedere al ritocchino il più delle volte fa danni peggiori del tempo: guardare per credere
Se la foto della quarantacinquenne Renée Zellweger e del suo volto tirato ha fatto il giro del mondo sollevando un polverone attorno al tema sempre attuale legato al passare del tempo e ai rimedi più o meno estremi per fermarlo, c'è da dire che la "fu" Bridget Jones è in buona compagnia. Sono tante (troppe) le celeb che, incapaci di accettare i cambiamenti legati al succedersi delle stagioni sono ricorse al bisturi con risultati per lo più mostruosi che hanno trasformato volti bellissimi di donne d'altritempi in facce tirate senza un tempo definito.
Tra le più "sfigurate" dal bisturi vanno sicuramente citate Nicole Kidman, perfetta, ai tempi, nella sua bellezza australiana, che ora assomiglia ad una bambola di porcellana o Meg Ryan le cui rughe in mezzo alla fronte avevano fatto innamorare Billy Crystal in "Harry ti presento Sally", ma anche Melanie Griffith, battuta persino dalla gallina Rosita in termini di sex appeal, e persino Carla Bruni, una delle bellezze nostrane più genuine degli anni 2000, ora somiglia ad una maschera di cera.
Insicurezza? Bisogno di essere sempre all'altezza di un mercato del lavoro (specie ad Hollywood) che dopo i 30 considera le donne carne da macello? Ricerca dell'elisir dell'eterna giovinezza? Quale sia la ragione alla base della necessità da parte di molte donne (e non solo famose) di trasformarsi in un mostro di plastica che sta insieme con lo scotch e il botox non è dato saperlo con esattezza, quel che è certo è che invecchiare con classe è sempre preferibile a rimanere giovani col trucco.