La rinascita dell'ippodromo di San Siro
L’Ippodromo Snai San Siro ha appena ospitato il Campionato Europeo di Salto Ostacoli. È l’approdo di un percorso mirato per ridare centralità allo storico impianto. Lo spiega Fabio Schiavolin, a.d. di Snaitech e presidente del comitato organizzatore, raccontando le prossime iniziative pronte a valorizzare ancora di più l’affascinante mondo del cavallo.
Alla fine, nonostante sia ovvio e immediato, s’impone come il paragone più efficace. È quello che racconta una mentalità vincente, tiene dentro una filosofia: nello sport equestre del salto ostacoli non ci si concentra tanto sulla barriera lì di fronte, quanto sul metodo più efficace per volarci sopra. Guardandosi alle spalle giusto alla fine, con addosso la consapevolezza di avercela fatta. Anche l’Ippodromo Snai San Siro può girarsi indietro con soddisfazione: ha ritrovato in pieno lo splendore delle origini, anzi l’ha superato. Ha affrontato ogni ostacolo ribadendo la sua straordinarietà: riaffermandosi come il simbolo dell’ippica italiana, tra i più iconici al mondo per pregio architettonico e naturalistico, per tradizione e versatilità. Nei giorni scorsi, dal 30 agosto al 3 settembre, ha ospitato il Campionato Europeo di Salto Ostacoli o, meglio per esteso, l’«Italia. Open to Meraviglia – FEI Jumping European Championship Milano 2023»: la massima competizione continentale nella disciplina, che ha coinvolto atleti e amazzoni da 24 nazioni.
È la terza volta che l’evento arriva in Italia, dove mancava dal 2005. È stato un successo, «che nasce dallo sforzo e dall’impegno di un comitato organizzatore capace di esprimere le migliori potenzialità del partenariato pubblico-privato in questo settore» spiega Fabio Schiavolin, presidente del comitato organizzatore e amministratore delegato di Snaitech, l’azienda proprietaria dell’ippodromo. È il traguardo di un cammino iniziato molto tempo fa per rendere l’ippodromo un hub polifunzionale, aperto a ospitare nuovi progetti e ad accogliere un pubblico sempre più eterogeneo: «Il percorso intrapreso da Snaitech per la riqualificazione e la valorizzazione dell’impianto di San Siro» ricorda Schiavolin «parte nel 2016, quando abbiamo deciso di ridare centralità a un vero e proprio tesoro della città di Milano, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche come polo attrattivo culturale, artistico e musicale».
L’ippodromo, costruito nel 1920 in stile liberty e progettato dall’architetto Paolo Vietti Violi, ha oggi al suo interno un parco botanico con 72 specie autoctone e importate da vari Paesi: è un polmone verde di 150 ettari nel cuore del capoluogo lombardo. Le piante sono tutte registrate ed etichettate, alcune di esse vivono da circa un secolo all’interno della struttura. Che, già a un primo approccio, sa come stupire: a dare il benvenuto ai visitatori, con la sua imponenza, c’è il «Cavallo di Leonardo», la statua equestre più grande al mondo. Il nome si deve al fatto che la scultrice americana Nina Akamu si è ispirata, per realizzarla utilizzando il bronzo, ai disegni originali di Leonardo da Vinci.
L’ippodromo è cresciuto, si è evoluto, fino ad andare oltre sé stesso, fino a diventare un «Teatro del cavallo», nome che tiene insieme la sua destinazione principale e, in parallelo, una vocazione alla spettacolarità. È un polo d’intrattenimento a 360 gradi, un luogo di aggregazione e divertimento per cittadini e turisti. Senza trascurare, è evidente, la funzione sportiva, con le sue varie specialità: trotto, galoppo, equitazione, fino naturalmente alle corse a ostacoli. Con la competizione europea che ha fatto da culmine: «Oggi, dopo sette anni e una lunga serie di appuntamenti di livello internazionale» commenta Schiavolin «non posso che essere orgoglioso di aver ospitato nel nostro Ippodromo di San Siro una manifestazione di questa portata. Va ad arricchire la storia di un impianto che da oltre un secolo è il fiore all’occhiello dell’ippica internazionale».
Dire che è solo l’inizio sarebbe sminuire il tanto già portato a termine, ma non mancano le iniziative in cantiere: verranno realizzati una nuova tribuna del trotto, con una capienza di circa 2 mila posti, due nuovi ristoranti in aggiunta ai due esistenti, la completa riqualificazione delle scuderie che oggi accolgono 400 cavalli, adeguando la capacità ricettiva a circa cento box, moderni e funzionali, per garantire il benessere degli animali. «Si tratta di uno sforzo» riassume l’amministratore delegato di Snaitech «che contiamo di ampliare sempre di più, a partire dai prossimi mesi. Stiamo ultimando i lavori per la pista del trotto all’interno di quella del galoppo, che ci permetterà di ospitare le due discipline ippiche in un solo impianto: la Snai San Siro Horse Arena». Sarà un ulteriore tassello singolare di un percorso plurale: «Per noi di Snaitech» conclude Schiavolin «il mondo del cavallo è uno solo, che si declina in diverse specialità - tutte importanti e ricche di storia - ma con al centro questo meraviglioso animale, che attraverso l’uomo riesce a raggiungere le massime performance tecniche e atletiche».