Il ritorno di Rafa Nadal
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Il ritorno di Rafa Nadal

Dopo 8 mesi d'assenza per infortunio il campione spagnolo pronto al rientro. Rino Tommasi: “Se non torna scenderà ancora”

La parabola discendente di Rafael Nadal continua. Purtroppo per il tennis, verrebbe da dire. Il campione spagnolo è ormai un vero e proprio “desaparecido” del sistema, costretto a saltare anche gli Australian Open a causa dell’infortunio al ginocchio che lo ha costretto lontano dai campi per 8 interminabili mesi. Buon per Novac Djokovic, che ha dovuto fare i conti con un colosso in meno a Melbourne, ma che – conoscendo il personaggio – avrebbe sicuramente preferito che Nadal ci fosse, se avesse potuto scegliere. La sportività del tennis è roba d’altri tempi. E un po’ tutti, dagli appassionati ai commentatori, passando per gli addetti ai lavori, stanno incrociando le dita affinchè il ritorno dello spagnolo diventi realtà; ci spera sicuramente Rino Tommasi, anche perché “non è stato un bello spettacolo la finale dell’Australian Open senza di lui”, ha commentato a Panorama.it.

Il noto esperto e commentatore sportivo, aggiunge che “è stato sicuramente importante il risultato all’ultimo torneo, ma la presenza di Nadal rappresentava un elemento di confronto per tutti, mentre Djokovic e Murray un po’ si somigliano”. Ma questa lontananza dal gioco pesa prima di tutto sulle spalle del maiorchino, che pian piano continua a scendere nel ranking ATP: ora è relegato al 5° posto come non accadeva da sette anni. A beneficiarne il connazionale David Ferrer, ormai presenza fissa nella top ten mondiale dal 2006. “Ma a Nadal questo non lo preoccupa affatto – prosegue Tommasi – lui sa bene che se torna a giocare tra i primi quattro ci arriva di sicuro. Anzi, lui è addirittura contento per Ferrer: gli spagnoli sono molto legati tra di loro. Comunque Nadal sa di rappresentare la Spagna e gli altri accettano volentieri questo aspetto”.

Certo è, che il rientro non può più essere rimandato. Anche Re Roger sembra ormai sentire la sua mancanza. Sui campi, senza Rafa, l’aria non è più la stessa: “Ricordo la bellissima semifinale che abbiamo giocato l’anno scorso qui a Melbourne. Sicuramente è in questi momenti che manca. La sfida è sicuramente più intensa con lui, che senza di lui. Ma le mie sensazioni mi dicono che tornerà, starà bene e sarà molto difficile da battere, sicuramente sulla terra dove perde poche partite. Aspettiamo questo momento, darà nuova linfa al circuito”- ha ammesso lo svizzero in conferenza agli Open d’Australia -. Ma quando lo rivedremo in campo quindi? “L’unico suo problema è se gioca oppure no. Ha avuto questo problema al ginocchio e ha pensato di non farcela per l’Australia, anche perché lui sulla terra gioca meglio ed è anche meno pericolosa”, prosegue Tommasi.

In effetti il rientro sul cemento blu di Melbourne non pareva la soluzione migliore: quello australiano non è un torneo favorevole per Rafa, conquistato solo nel 2009 contro Roger Federer. “Penso voglia tornare già ad Acapulco, torneo che si terrà nella terza settimana di febbraio (inizia il 25, ndr). Come sta ora psicologicamente? Quando sei a quel livello e non stai bene sei preoccupato; Nadal ha preferito rinviare il rientro apposta e non farlo coincidere con un torneo importante come quello australiano”. Svelato l’arcano quindi.

Dopo oltre mezzo anno passato a dedicarsi alle cure, proprio per recuperare dall’infortunio al ginocchio, lo stato di forma non può essere dei migliori però, neanche per uno che ha vinto 11 titoli del Grande Slam restando per ben 102 settimane numero 1 della classifica ATP. “Ovviamente dopo otto mesi di stop forzato gli manca totalmente il ritmo partita. A Vin del Mar (dove Nadal giocherà la prossima settimana, ndr) all’inizio avrà sicuramente un po’ di timori, ma questo è comprensibile” – ha spiegato lo zio e allenatore del campione maiorchino qualche giorno fa. Ma dopo il quarto Open d’Australia conquistato, ora possiamo dire che DjokerNole – è questo il nickname di Djokovic su Twitter - ha superato Nadal come valore assoluto? “Sulla terra Nadal è imbattibile! Parliamo di uno che ha vinto 7 volte a Parigi. È il più forte di sempre su quella superficie; potremmo fare un confronto solo con Borg che era un dominatore sulla terra e ha perso davvero poche volte”. Ma una cosa è assodata per Rino Tommasi, “se Nadal non gioca finirà ancora più in basso in classifica”. Fai in fretta Rafa.

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Riccardo Vetere

Scrivo e tratto di sport. Calcio, tennis o basket non fa differenza. In passato mi sono occupato di cronaca, politica ed economia per Cnr. Ad oggi sono anche inviato e corrispondente per Radio Manà Sport di Roma. Conduco un programma su Radio Milan Inter. Mi affascina il web, mi appassiona il cinema, mi diverte scattare fotografie quando viaggio…

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