Le cimici da letto ci sono sempre state. La loro presenza è raramente dovuta a problemi di igiene, piuttosto all’arrivo in una abitazione di vecchi mobili, vestiti, letti, valigie già infestati o alla presenza di aperture, tubi e falsi soffitti che ne consentono l’accesso. Eppure, ecco che rubano le prime pagine dei giornali e telegiornali di tutto il mondo.
Da Le Monde e altri giornali francesi fino alla BBC e alla CNN tutti parlano del fatto che a Parigi sarebbe allarme cimici da letto. E dire che si è scatenata un’isteria collettiva non è esagerato. Si succedono segnalazioni, video e fotografie non solo di intere colonie di cimici ma anche di parti del corpo martoriate dalle loro punture.
Per un’analisi del fenomeno è bene partire da questi dati. Vari giornali di ricerca, tra i quali il Journal of Medical Association (Jama), riportano che dal 1980 c’è stata una crescita in Europa e Stati Uniti delle cimici da letto, insetti che sono comunque diffusi in tutto il mondo. L’agenzia francese Anses (Agence Nationale Sécurité Sanitaire Alimentaire) ha stabilito che il dieci per cento delle case francesi ha riportato casi di presenza di cimici da letto. Secondo i pochi dati a disposizione, in Italia il fenomeno sarebbe anche in crescita dal 1990 con punte in alcuni periodi e luoghi ben precisi, per esempio a Milano dopo l’Expo 2015. Nelle nazioni africane il problema appare ancora più grave, con un dato, quello dell’Egitto, che parla del 60 per cento delle famiglie che hanno avuto almeno un caso di cimici da letto.
Quanto sono precisi questi dati? Poco. Per il semplice motivo che 1) molte persone hanno vergogna a riportare il dato, 2) altri insetti vengono spesso scambiati per cimici, 3) il problema delle cimici ha una irrazionalità intrinseca dovuta al fatto che descrivere il fenomeno scatena nelle persone vere e proprio psicosi al punto da non poter dormire serenamente.
L’aumento delle cimici è però plausibile quando si pensa che un fattore cruciale per il loro aumento è l’incremento della circolazione in case e alberghi. Con la globalizzazione, Airbnb e l’aumento del turismo è più probabile che persone che indossano abiti infestati portino le cimici o le loro uova in un albergo o in un’abitazione non infestata. Non è un caso che Parigi, dove il fenomeno viene descritto dai media in aumento, è la città più visitata al mondo con 44 milioni di turisti nello scorso anno.
Ma ecco altri fattori che occorre considerare. Primo, la diffusione di questi insetti sembra avere una correlazione con gli andamenti delle temperature. Secondo, l’uso di DDT contro gli scarafaggi favorisce la diffusione, proprio perché questi ultimi mangiano le cimici. Terzo, l’uso di aspirapolveri limita la diffusione, tanto che dopo l’introduzione di questo elettrodomestico vi è stato un forte calo delle cimici da letto, prima del 1950 piuttosto diffuse. I nostri nonni ponevano i piedi del letto in piccoli contenitori di petrolio per evitare che le cimici salissero nel materasso. Infine, bisogna tenere in considerazione che il fenomeno può essere amplificato sui media per ragioni sociali e politiche. Con le cimici c’è sempre qualcuno al quale dare la colpa: il riscaldamento globale, gli immigrati, Airbnb, i ricchi che fanno il giro del mondo, i poveri, quelli che viaggiano troppo un bus e metro e molto altro ancora. E Parigi si prepara a ospitare i Giochi Olimpici il prossimo anno.
Non si può non dire chiaramente che le cimici sono grandi quanto un seme di mela e non presentano alcun rischio alla salute, nonostante le loro punture. Ciò non toglie che averle in casa è una iattura. Si nutrono infatti di sangue, possono sopravvivere per 70 giorni a digiuno e deporre fino a 1-10 uova al giorno, fino a 500 nel corso della loro vita. Trovarle nel letto è un vero problema. Bisogna chiamare una ditta specializzata che con attrezzatura capace di generare vapore farà salire la temperatura nella stanza fino a sopra i 45 gradi repentinamente. E molto spesso bisogna buttare divani, materassi, letti e molto altro ancora. Ogni anno in Francia si spendono circa 250 milioni di euro nella lotta alle cimici.