E’ 600 volte più dolce dello zucchero e non ha calorie: peccato che (probabilmente) faccia aumentare la fame, e quindi non sia esattamente una buona idea se si vuole perdere peso. Si tratta del sucralosio, dolcificante artificiale molto apprezzato e utilizzato (noto anche come E955) le cui caratteristiche sono state indagate in un recentissimo studio portato avanti dai ricercatori della Keck School of Medicine della University of Southern California. Gli studiosi hanno esaminato 75 persone, andando a studiare gli effetti che l’assunzione di sucralosio causava sull’ipotalamo, cioè quella parte del cervello che tra le altre cose regola l’istinto della fame, quindi l’appetito e di conseguenza il peso corporeo.
Durante i tre step dello studio i partecipanti hanno dovuto assumere tre diverse bevande: una era a base di sola acqua, la seconda acqua con zucchero e la terza acqua con sucralosio. Dopo ogni assunzione, i ricercatori hanno effettuato sui 75 volontari alcuni controlli medici, comprendenti sia prelievi di sangue che attività di imaging cerebrale. Due ore dopo l’assunzione di ogni bevanda, ai partecipanti è stato chiesto di valutare il proprio senso di fame. I risultati si sono rivelati abbastanza sorprendenti: dopo l’assunzione della bevanda con sucralosio, i test su tutti i settantacinque partecipanti hanno evidenziato un aumento dell’attività cerebrale concentrata nell’ipotalamo e un maggiore senso di fame rispetto all’assunzione di acqua con zucchero. Inoltre, il sucralosio mostrava anche di poter modificare le modalità con cui l’ipotalamo comunicava con altre regioni cerebrali. Questo ha suggerito un possibile legame tra il dolcificante e un aumento della fame, soprattutto nelle persone obese. Già in passato, inoltre, un altro studio condotto da ricercatori dell’Università di Sydney aveva osservato che animali esposti al sucralosio aumentavano di un terzo il loro introito calorico.
Studi sul sucralosio a parte, è bene ricordare che nelle linee guida emanate nel 2023 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in guardia i consumatori (a parte i diabetici) dall’uso di tutti i dolcificanti artificiali per perdere peso, dato che “non portano alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso”. A causa dei potenziali effetti collaterali, potrebbero invece portare a un aumento del rischio di diabete e a malattie cardiovascolari. Le linee guida si riferiscono a tutti i prodotti che non risultano essere classificati come zuccheri presenti in cibo o bevande, e cioè “acesulfame K, aspartame, advantame, ciclamati, neotame, saccarina, sucralosio, stevia e derivati della stevia”. Meglio lo zucchero: ma sempre, ovviamente, con moderazione.