Settimana Nba: non solo Curry, Boston e Cousins in evidenza
A Ovest supremazia dei Warriors e del suo leader. A Est brillano i Celtics e i 56 punti del centro dei Kings
Il punto dell'ultima settimana Nba a cura del sito The Basketball Post
Qui Est
La squadra. In una Eastern Conference ancora alla ricerca di una gerarchia ben definita stanno emergendo i Boston Celtics. La squadra guidata dal giovane e rampante coach Brad Stevens, pur non avendo tra le sue fila alcuna superstar, ha iniziato a mettere in mostra un bel basket, fatto di ottime esecuzioni in attacco e voglia di sporcarsi le mani in difesa. Il record, pur con qualche alto e basso, è ampiamente positivo e in classifica i Celtics tallonano sempre più i super quotati Chicago Bulls.
Il giocatore. Se i Toronto Raptors stanno cavalcando la striscia vincente più lunga di tutta la lega e sono saldamente in seconda posizione ad Est, una buona fetta di merito va data a DeMar DeRozan, che sta trascinando i suoi compagni con numeri mai avuti in carriera (oltre 23 punti a partita di media) e nell'ultima settimana ha sfoderato ben 3 prestazioni sopra i 30 punti contro Brooklyn, Boston e Miami (video sotto). Non a caso il suo nome sta circolando negli uffici dei general manager di molte squadre prestigiose in cerca di rilancio, a partire dai Los Angeles Lakers.
La partita. La rocambolesca vittoria degli Charlotte Hornets sul campo dei Sacramento Kings per 129-128 dopo due supplementari entra di diritto tra le partite più esaltanti della stagione, non solo per le emozioni proposte dal match, deciso da un tiro folle di Daniels, ma soprattutto per la prestazione individuale di DeMarcus Cousins: il centro dei Kings ha infatti chiuso con 56 punti e 12 rimbalzi, miglior prova dell'intera stagione Nba fino a oggi.
Il caso. Dopo il -34 rimediato da Cleveland contro i Golden State Warriors è arrivato il licenziamento di coach David Blatt: una mossa dalla quale LeBron James ha affannosamente preso le distanze, ma che con ogni probabilità è stata fatta di concerto tra la dirigenza e il giocatore che più di ogni altro rappresenta la franchigia. Pare che Blatt non avesse in mano il polso dello spogliatoio e la domanda ora è: il suo successore Tyronn Lue, ex-giocatore senza alcuna esperienza da capo allenatore, riuscirà a fare meglio? Di sicuro potrà contare sull'aiuto di LeBron più di quanto abbia mai potuto fare Blatt...
Da non perdere. Alle 2,30 di domenica 31 gennaio va in scena la sfida tra Cleveland Cavaliers e San Antonio Spurs, due squadre stordite dalle batoste inflitte loro dai Golden State. Proprio i Warriors saranno invece al Madison Square Garden di New York (palla a due all'1.30 di lunedì 1 febbraio) per sfidare i New York Knicks: solitamente la "Most Famous Arena" stimola i grandi giocatori, per cui aspettiamoci una gran prova di Steph Curry.
Qui Ovest
La squadra. +34 contro i Cleveland Cavaliers, +31 contro i Chicago Bulls e +30 contro i San Antonio Spurs, il tutto intervallato da una netta vittoria contro gli Indiana Pacers: questo il ruolino di marcia dei Golden State Warriors negli ultimi otto giorni, con una dimostrazione di superiorità nei confronti della concorrenza che raramente si è vista nella storia dell'Nba. Cambierà qualcosa da qui ai playoff?
Il giocatore. Nel meraviglioso momento dei Golden State Warriors emerge ancora una volta la figura di Steph Curry: l'attuale (e probabilmente anche futuro) Mvp sta deliziando gli appassionati con giocate da pallacanestro creativa. Come certifica il video qui sotto...
La partita. La vittoria degli Oklahoma City Thunder per 128-122 dopo un overtime sul campo dei New York Knicks ha regalato senza dubbio uno dei finali più emozionanti di tutta la stagione. Gli ospiti guidati da uno straordinario Kevin Durant, autore di 44 punti, prima rimontano un disavanzo di 11 lunghezze nel quarto periodo e poi zittiscono il caldissimo pubblico del Madison Square Garden andando a vincere una partita di rara intensità per una regular season Nba.
Il caso. Non c'è pace per Blake Griffin: la stella dei Los Angeles Clippers non ha fatto in tempo a tornare sul parquet dopo l'infortunio muscolare subito lo scorso 26 dicembre che una frattura alla mano l'ha messo ko per almeno altre 4/6 settimane. Poco chiara la causa dell'infortunio: pare infatti che il giocatore abbia litigato con un membro dello staff dei Clippers fuori da un ristorante di Toronto e si sia fatto male sferrando un pugno. Il fatto è sotto indagine da parte dell'Nba e degli stessi Clippers, pronti a sospendere il giocatore per comportamento chiaramente poco professionale.
Da non perdere. Alle 4.30 di venerdì 29 gennaio va in scena il derby di Los Angeles tra Lakers e Clippers, che conserva comunque il suo fascino. Domenica 31 gennaio alle 21.30 (diretta in prima serata Sky) i Los Angeles Clippers ospitano invece i Chicago Bulls per una sfida tra due squadre molto attese alla vigilia della stagione, ma che stanno faticando ad alti livelli.
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