007 Spectre, Daniel Craig un James Bond vecchio stile: 5 cose da sapere
Dal Día de Muertos a Città del Messico passando per Roma, il nuovo film sulla spia britannica si affida a un canovaccio più classico. Facendo un passo indietro rispetto a "Skyfall"
Si fa servire Vodka Martini "agitato, non mescolato" e corre da un luogo incantevole all'altro tra sequenze d'azione perfette e la calma serafica di chi sa sempre cosa fare, come suo solito. Eppure il James Bond di Spectre è meno spettacolare ed entusiasmante di quello di Skyfall (2012).
Alla regia c'è sempre Sam Mendes, che questa volta si affida a un canovaccio più classico e a una sceneggiatura meno imprevedibile e potente, infarcita di richiami all'iconografia dell'agente 007. Orchestra un film solido, cambia in continuazione location e presenta grandi effetti visivi, ma non sfugge alle sirene (sporadiche) della noia. Lo humour c'è ma pacato.
007 però se ne infischia e intanto nel Regno Unito conquista primati: con 40 milioni di sterline (56 milioni di euro), nel primo weekend Spectre ha segnato il record di incassi di tutti i tempi, battendo il detentore in carica Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.
Dal 5 novembre al cinema, ecco 5 cose da sapere su Spectre:
1) James Bond vecchio stile
Daniel Craig, al suo quarto film sullo 007, non è più la giovane spia di Casino Royale (2006). Sempre rude e glaciale quanto basta, comincia ad avere un viso più segnato, soprattutto ora che M di Judi Dench non c'è più. Ma dal passato arrivano nuove missioni e pericoli. Ora Bond deve confrontarsi con una sorta di Grande Fratello dello spionaggio, una struttura che mira ad accentrare tutti i servizi dell'intelligence mondiale e a controllare tutti. Avrà a che fare con volti noti, il rivale di sempre Mr. White (Jesper Christensen), ma anche con nuovi (grosso modo) nemici, primo fra tutti Franz Oberhauser, interpretato da Christoph Waltz, attore magnifico che rischia però di ricadere in personaggi sempre simili e dallo stesso ghigno beffardo. Osteggiato dalle autorità dei nuovi servizi segreti congiunti, James Bond avrà dalla sua parte i soliti alleati, Q (Ben Whishaw) e Moneypenny (Naomie Harris).
Costato circa 300 milioni di dollari (record assoluto per un film tratto dall'eroe inventato da Ian Felming), Spectre si sviluppa in numerosi Paesi, da Città del Messico a Roma, dalla Alpi austriache a Tangeri fino a Londra. "Abbiamo potuto lavorare con uno stile leggermente diverso dagli altri 007 da me interpretati", ha detto Craig. "Questo film è molto individualistico ma richiama di gran lunga i film 007 degli anni '60 e '70".
Tornano i toni classici e l'iconica Aston Martin. Persino il taglio dell'abito di 007 torna alle origini. "Volevo rispolverare un po’ di quel glamour emanato dalle location oltre-oceaniche", ha spiegato Mendes. "E volevo spingerlo agli estremi”.
2) A Città del Messico la scena più bella
Nella corsa da una location all'altra, la sequenza migliore Spectre la regala all'inizio. Siamo a Città del Messico e le strade fervono di gente, costumi d'epoca, vestiti da morte, caricature della signora con la falce. È in corso la grandiosa festa del Día de Muertos e Bond si aggira tra cortei e muri scrostrati, perseguendo una missione personale altamente mortifera. E poi esplosioni, inseguimenti, un elicottero che volteggia impazzito a pochi metri dalla folla.
Segue la sigla, anche questa dai richiami classici, meno forte di quella ipnotica di Skyfall, anche perché l'intensità e l'impatto emotivo della canzone d'apertura affidata ad Adele non possono essere eguagliati dalla più debole Writing’s On The Wall di Sam Smith.
3) Léa Seydoux, lucente Bond girl
Se Waltz non brilla tra le new entry, lo fa invece Léa Seydoux, nuova Bond girl. La sua Madeleine Swann è una donna complessa, forte ma anche vulnerabile, caratteristiche ereditate dal suo passato. La sua bellezza non è sfacciata e prepotente ma ambigua e sfuggente, per questo ancor più penetrante. Quando appare in abito da sera a bordo treno, nel viaggio da Tangeri verso il deserto del Sahara, è incantevole. Ciononostante la sua storia d'amore con Bond è più patinata che erotica, come nella tradizione 007.
4) A Roma con Monica Bellucci
A Roma Bond assiste a un funerale. Il Museo della Civiltà Romana è stato trasformato nel cimitero dove Bond incontra per la prima volta la vedova Lucia Sciarra. La interpreta la nostra Monica Bellucci, che Mendes ha definito "fantastica, un tesoro nazionale di cui l'Italia deve prendersi cura". Alla Bellucci in verità sono affidate poche scene, di cui una però a suon di specchio, schiena nuda e seduzione: anche qui più glamour che passione.
Craig sfreccia per le strade capitoline, nei dintorni di San Pietro finendo sul Lungo Tevere, a bordo di una Aston Martin DB10, concept car nuova di zecca costruita apposta per il film, braccato da una Jaguar C-X75 (sono servite otto Aston Martin e sette Jaguar per questo inseguimento).
"Abbiamo avuto la possibilità di girare in luoghi incredibili e fare cose spettacolari, quindi non posso far altro che ringraziare questa città", ha detto Craig a Roma alla presentazione di Spectre. L'inseguimento a Roma non permetteva margini di errori: "Gli stunt dovevano guidare a 160 Km/h in città e tutto doveva essere assolutamente perfetto", racconta il supervisore degli effetti speciali e degli effetti in miniatura Chris Corbould.
Mendes ha scelto Roma perché è "una città magnifica in cui Bond non era stato prima".
5) L'ultimo 007 con Craig. O forse no
"Piuttosto che reinterpretare James Bond spacco questa vetrata e mi taglio le vene", ha dichiarato Daniel Craig qualche giorno fa a Time Out. Parole tutt'altro che sibilline. L'attore britannico oggi quarantasettene ha sottolineato le grandi opportunità che gli ha aperto interpretare lo 007, ma anche il grande limite che ciò comporta: impegnare tantissimo tempo. C'è ancora James Bond sul suo futuro? "Per almeno un anno o due non voglio pensarci", ha risposto, e quindi: "Se dovessi fare un altro film di Bond sarebbe solo per soldi". Dichiarazioni toste.
La sua collega di set Naomie Harris è corsa però in soccorso di Craig all'evento "Sony's Made For Bond" a Londra: "Dire che non vuole tornare: non ci credo affatto! È stata fatta saltare la proporzione (della sua dichiarazione, ndr). Daniel ha lavorato 128 giorni per questo film con tanta intensità". E ancora: "Si è infortunato sul set ed è tornato subito dopo l'intervento, lavorando pur con il dolore. Ha continuato a fare le sue acrobazie. L'ho visto lavorare 15 ore al giorno e poi andare ad allenarsi per due ore".
Craig ha in contratto un altro film sullo 007. Innegabile però che abbia voglia di staccare con Bond. Per un po' o per sempre? Lo sapremo presto.
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