I cacciatori del cielo: tutto sul docufilm con Giuseppe Fiorello
Mercoledì 29 marzo su Rai1 il film che celebra il Centenario dell’Aeronautica Militare attraverso le imprese eroiche di Francesco Baracca, pilota simbolo dell’aviazione. Al centro del racconto, i pionieri del volo che si distinsero per il loro coraggio durante la Prima Guerra Mondiale
Coraggio e spirito di sacrificio ma anche amore, amicizia e grande umanità. Sono questi i temi centrali de I cacciatori del cielo, il docufilm di Rai1 celebra il Centenario dell’Aeronautica Militare Italiane attraverso le imprese eroiche di Francesco Baracca, pilota simbolo dell’aviazione. Ad interpretarlo è Giuseppe Fiorello, che si cala nei panni dell'"Asso degli assi", pioniere del volo e uomo sanguigno, istintivo, spavaldo ma mai inutilmente votato al sacrificio: ci sono lui e gli altri piloti che si distinsero durante la Prima Guerra Mondiale al centro di questo progetto - in onda mercoledì 29 marzo - che mescola fiction, interviste ricostruite ai protagonisti della storia, materiali di repertorio e animazioni originali.
I cacciatori del cielo, chi era Francesco Baracca
Per la prima volta viene dunque raccontata in un docufilm la storia di Francesco Baracca, interpretato da Giuseppe Fiorello: romagnolo di quelli istintivi e sanguigni, era un uomo colto, affascinante, di ottima famiglia, generoso, spavaldo ma mai inutilmente votato al sacrificio. Per i suoi meriti si distinse e in breve promosso prima capitano poi maggiore, fino ad assumere il comando della 91a Squadriglia, la “Squadriglia degli assi”. Complici i suoi meriti, Baracca fu soprannominato “l’Asso degli assi”, avendo conseguito il maggior numero di vittorie aeree tra i piloti italiani della Grande Guerra e in assoluto, ottenendo trentaquattro vittorie nei combattimenti aerei. Ecco perché s'impose rapidamente nell’immaginario collettivo come un vero e proprio eroe nazionale. Baracca conseguì la prima vittoria italiana nella storia dell’Aeronautica, il 7 aprile 1916, e a quella ne seguirono molte altre, rendendolo così un’icona insieme allo stemma del suo aereo: il Cavallino rampante.
\u201c\ud83d\udd39"I cacciatori del cielo", il film sulla vita e le imprese di Francesco Baracca\n\ud83d\udd39Silvio Scaroni, l'asso che divenne Generale\n\n\u00c8 online la nuova edizione di #VideoNews AM \ud83d\udcf9\u2935\ufe0f\nhttps://t.co/0lJ6dIGooV\n\n#AeronauticaMilitare @MinisteroDifesa @SM_Difesa\u201d— Aeronautica Militare (@Aeronautica Militare) 1671785124
La trama e il cast del docufilm di Rai1 con Giuseppe Fiorello
La storia de I cacciatori del cielo parte dal 1915, anno in cui Baracca, Pier Ruggero Piccio (Luciano Scarpa), altra figura carismatica dell’aviazione italiana e asso della Grande Guerra, in seguito primo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, e Bartolomeo Piovesan (Andrea Bosca), personaggio di finzione, un meccanico di umili origini addetto alla manutenzione dell’aereo di Baracca e geniale ideatore di fondamentali migliorie nelle prestazioni di volo, si ritrovano insieme nel campo di aviazione di Santa Caterina, vicino Udine, sede del primo reparto aerei da caccia e del Comando Supremo. Sono tre uomini molto diversi fra loro per estrazione sociale, provenienza e indole ma destinati a diventare grandi amici. L’iniziale difficoltà a resistere contro i raid aerei austroungarici verrà superata dalle innovazioni introdotte dal meccanico Piovesan e dalla maestria di quei pionieri del volo, in primis Baracca. Un successo che indurrà il Comando Supremo a superare le perplessità iniziali e istituire una squadriglia di élite per le operazioni particolarmente delicate, affidata a Baracca. La disfatta di Caporetto porterà anche la squadriglia ad abbandonare Santa Caterina per trasferirsi sul campo di aviazione di Quinto, vicino Treviso. Per le loro imprese, Baracca e Piccio ottengono la medaglia d’oro al valor militare, fino alla tragica morte dell’asso degli assi, a 30 anni, il 19 giugno 1918 nel corso di una missione durante la Battaglia del Piave. La sua morte suscitò grande commozione in tutto il Paese. Nel cast del progetto - una una produzione Anele con Luce Cinecittà e Rai Documentari - ci sono anche Claudia Vismara, che dà il volto a Norina Cristofoli, una giovane cantante lirica; Ciro Esposito dà il volto a Fulco Ruffo di Calabria; Enzo Garramone veste i panni del Re Vittorio Emanuele II e Rodolfo Corsato di un Colonnello dell’Esercito Italiano, mentre Patrizia La Fonte e Paolo Rozzi interpretano i genitori di Baracca.
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