Home » Tempo Libero » Televisione » Can Yaman torna sul piccolo schermo: “Il Turco”, la miniserie evento del 2025

Can Yaman torna sul piccolo schermo: “Il Turco”, la miniserie evento del 2025

Can Yaman torna sul piccolo schermo: “Il Turco”, la miniserie evento del 2025

Un’epopea tra leggenda e realtà, con un cast internazionale e una sceneggiatura avvincente. La miniserie in arrivo su Canale 5 promette un’immersione spettacolare nel passato tra azione, emozioni e scenari mozzafiato

Un progetto ambizioso, una storia epica e un cast internazionale. “Il Turco”, la nuova miniserie in arrivo su Canale 5, promette di essere uno degli eventi televisivi più attesi del 2025. IMDb l’ha già inserita tra i titoli più attesi dell’anno, e l’entusiasmo del pubblico è palpabile.

A vestire i panni del protagonista, Hasan Balaban, è Can Yaman, stella del panorama televisivo internazionale, qui al suo primo ruolo in una serie in lingua inglese. Accanto a lui, Greta Ferro, già volto della serie cult “Made in Italy”, e un cast d’eccezione che include Will Kemp, Kieran O’Reilly, David Nykl, Slavko Sobin e Magnus Samuelsson. La regia è affidata a Uluç Bayraktar, mentre la sceneggiatura porta la firma di Kerem Deren e Çişil Hazal Tenim.

“Il Turco” trae ispirazione dal romanzo “El Turco – Un’avventura inedita durante il secondo assedio di Vienna” di Orhan Yeniaras e racconta la vicenda di Hasan Balaban, giannizzero ottomano che, dopo la battaglia di Vienna del 1683, gravemente ferito, trova rifugio nel piccolo paese di Moena, in Val di Fassa. Qui, accolto dagli abitanti, diventa un simbolo di resistenza, guidandoli in una rivolta contadina contro i signori feudali.

Questa storia affonda le radici in una leggenda che ancora oggi riecheggia tra le montagne trentine. A Moena, infatti, si celebra ogni anno un evento particolare: gli abitanti indossano abiti tradizionali turchi e sventolano bandiere con mezzaluna e stella in onore di un antico antenato ottomano. A confermare il legame tra il paese e la figura del soldato vi è persino un busto con la mezzaluna e la stella nella piazza principale.

Con un budget di circa 28 milioni di dollari (4,6 milioni a puntata), “Il Turco” si presenta come una produzione di alto livello, con costumi firmati da Carlo Poggioli e scenografie di Domenico Sica. Il set, allestito in Ungheria, ha rappresentato una vera sfida per il cast, come raccontato dallo stesso Can Yaman in un’intervista a Variety: “Quando ho letto la sceneggiatura, mi sono emozionato. Era esattamente il tipo di progetto che sognavo: un racconto internazionale, epico e coinvolgente”.

La miniserie si inserisce nel contesto del secondo assedio di Vienna, una delle battaglie più emblematiche tra Occidente e Impero Ottomano. L’11 settembre 1683, le truppe della Lega Santa, guidate da Giovanni III Sobieski, sconfissero l’esercito ottomano di Kara Mustafa Pascià, segnando l’inizio della ritirata ottomana dall’Europa centrale. È in questo scenario che Hasan Balaban si trova a dover lottare per la sua sopravvivenza, finendo per intrecciare il suo destino con quello degli abitanti di Moena.

Ma “Il Turco” non è solo una storia di guerra e strategia militare. È anche un racconto di passione e identità, in cui l’amore tra Hasan e Gloria, interpretata da Greta Ferro, diventa il cuore pulsante della narrazione. Una storia intensa che si muove tra lotte di potere, tradizioni radicate e il desiderio di libertà.

Moena, piccolo gioiello incastonato tra le Dolomiti, non è solo il luogo in cui si svolgono gli eventi della serie, ma rappresenta anche un esempio virtuoso di gestione ambientale e turismo sostenibile. Parte delle Alpine Pearls, la cittadina è nota per le sue politiche ecologiche all’avanguardia e per la tutela della cultura ladina, di cui il dialetto moenat è una testimonianza viva.

A rendere ancora più interessante il cast internazionale è la presenza di Greta Ferro, attrice italiana in forte ascesa, che con il suo talento e il suo carisma aggiunge profondità al personaggio di Gloria. Il suo coinvolgimento accresce l’attenzione verso la serie, consolidando il legame tra la produzione e il pubblico italiano.

L’inserimento di un racconto così avvincente in una cornice storica autentica accresce il valore della serie, trasformandola in un viaggio tra passato e presente, tra leggenda e realtà.

Dopo “Bitter Sweet”, “DayDreamer” e “Viola come il mare”, Can Yaman si cimenta in un ruolo che potrebbe rappresentare una svolta nella sua carriera. L’attore turco, poliglotta e con un background accademico di alto livello, ha sempre mostrato una propensione per ruoli che uniscono fascino e carisma. “Il Turco” gli offre la possibilità di esplorare una nuova dimensione attoriale, mettendo in scena un personaggio complesso, sospeso tra due mondi.

© Riproduzione Riservata