Fiorello
(Ansa)
Televisione

Se il Tg1 è più forte di Fiorello, il numero 1 in assoluto

Il ritorno in tv dello showman da ottima notizia è diventato un caso surreale. Il nuovo morning show previsto su Rai1 costretto a traslocare su Rai2 dopo la "rivolta" del comitato di redazione del telegiornale. Che però ora rischia un clamoroso autogol

Tanto tuonò che alla fine piovve. Nel racconto del ritorno in tv di Fiorello tocca inevitabilmente partire dal finale: le date da segnare in calendario sono due, il 7 novembre (su RaiPlay) e dal 5 dicembre (su Rai 2), quando lo showman siciliano riapparirà in tutto il suo talento con Viva Rai2, il nuovo morning show con cui darà alla sua maniera il buongiorno agli italiani. Un po' rassegna stampa, un po' happening arboriano con una compagnia di giro affollata, tra volti noti ed esordienti destinati ad una botta di popolarità, in onda dalla mitologica Via Asiago, sede storica delle radio della Rai e luogo simbolico amatissimo da Fiorello.

Tutto è bene quel che finisce bene, per dirla alla vecchia maniera. Ma sullo sfondo restano gli strascichi pesantissimi di una polemica che ha rischiato di mandare all'aria il progetto cui l'ad Rai Carlo Fuortes e il direttore dell'intrattenimento Stefano Coletta hanno lavorato per mesi dribblando i problemi aziendali e le ansie dell'artista. Il quale, giustamente, in tv ci torna col contagocce non avendo più nulla da dimostrare: se lo fa è solo per la voglia di sperimentare cose nuove e per l'attaccamento alla maglia della Rai. Tornando ai fatti, il morning show era inizialmente previsto su Rai1 - collocazione naturale per uno del calibro di Fiorello - dalle 7.10 alle 8 del mattino, orario però già occupato da Tg1 Mattina, il nuovo segmento nato dalla decisione di spezzare in due UnoMattina per svecchiare il contenitore e soprattutto risollevare gli ascolti. Apriti cielo. Dopo che le indiscrezioni sul nuovo programma sono diventate realtà, è scoppiato il caos in Rai, prima con mal di pancia sparsi poi con una lettera del cdr del Tg1 (il comitato di redazione) che esprimeva apertamente la propria protesta parlando di "sconcerto" e "contrarietà" al progetto. Una decisione che «non può essere accettata, né tantomeno imposta, e rappresenta uno sfregio al nostro impegno quotidiano», si legge nella nota.

Parole di fuoco che hanno prodotto tre risultati. L'irritazione dei vertici Rai, la forte presa di posizione dell'associazione dei dirigenti Rai a favore di Fiorello e il rischio di far saltare tutto. «Fiorello, incazzato come una biscia, non ha più intenzione di fare il suo show del mattino. Non vuole avere più a che fare né col tg della Maggioni, ispiratrice della rivolta dei giornalisti, né con Rai1», ha scritto Dagospia, puntando esplicitamente il dito contro la direttrice del Tg1. «Monica calcola tutto. Non poteva non sapere, sa sempre come cadere in piedi", racconta una voce beninformata a Saxa Rubra. Maggioni maestra nell'arte del barcamenarsi, costretta a vestire i panni di chi "difende un suo spazio anche per non mettersi tutti contro al tg"», scrive ancora il sito di Roberto D'Agostino. Il cdr ha poi ingranato la retromarcia spiegando a Fiorello che l'attacco non era rivolto a lui ma all'azienda, rea di aver comunicato il nuovo piano a cose fatte.

Solo la mediazione in extremis di Fuortes e Coletta hanno evitato il peggio, ovvero lo smacco di dire "no grazie, si accomodi lì" ad uno dei pochi fuoriclasse ancora in circolazione. Il quale per altro si prepara ad un progetto di ampio respiro, visto che parliamo di 135 puntate in onda dal lunedì al venerdì fino a giugno dalle 7 alle 8.30, con ampia boccata d'ossigeno per RaiPlay (un uomo immagine così vale oro per gl inserzionisti e migliaia di visualizzazioni giornaliere in più per la piattaforma di streaming della tv pubblica) e per le radio coinvolte. «Ringrazio la Rai, soprattutto l’Ad Carlo Fuortes e Stefano Coletta, per avermi dato la possibilità di tornare in RAI e di farlo su Rai 2. È una scelta che mi rende felice, io amo le prime volte, anche se in realtà si tratta di un ritorno. Nel 1992 feci Il nuovo Cantagiro e oggi, dopo un lungo giro di 30 anni, approdo al mattino presto di Rai 2 con un progetto a cui tengo molto, e che come fu con Viva Radio 2 e Viva RaiPlay, ha quel sapore gioioso di un nuovo inizio. Infine, ringrazio i giornalisti del Tg1 per le parole di stima nei miei confronti, contenute nella lettera pubblicata ieri, e auguro loro di trovare le risposte e le soluzioni per lavorare al meglio», scrive Fiorello nella nota in cui la Rai ha ufficializzato il progetto. Occhio alle ultime parole. «Auguro loro di trovare le risposte e le soluzioni per lavorare al meglio», scrive a giornalisti del Tg1. Ed è proprio per il Tg1 Mattina che ora le cose si complicano, con un possibile effetto boomerang: avere un competitor come Fiorello rischia infatti di danneggiare ancora di più il programma di informazione, che viaggia intorno al 13/14% di share (sta andando decisamente meglio a Massimiliano Ossini, con UnoMattina che si sta assestando intorno al 18%) e già deve fronteggiare la forte concorrenza di Canale 5. Fino ad ora il primo mattino di Rai2 ha veleggiato su share da prefisso telefonico ed è chiaro che l'arrivo di Fiorello porterà ascolti e un irrobustimento del palinsesto. Il Tg1 voleva tutelare lo spazio informativo ma ora rischia l'autogol.

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