Gabriele Corsi: «Torno con Deal With It ma sogno un musical»
Ufficio Stampa Discovery
Televisione

Gabriele Corsi: «Torno con Deal With It ma sogno un musical»

Intervista al conduttore, che dal31 agosto riparte dal lunedì al venerdì con la nuova edizione del programma, in onda sul Nove. Tra gli ospiti anche Marisa Laurito, Tosca D'Aquino, Ciccio Graziani e i The Jackal, Frank Matano e Lucia Ocone

Chi l'avrebbe detto che le candid camera, nel 2020, avrebbero avuto una seconda vita televisiva? Il merito è di Deal with it – Stai al gioco, il game show condotto da Gabriele Corsi che torna sul Nove con una nuova stagione da lunedì 31 agosto alle 20.30. Ed è proprio il mix tra gioco, scherzo e candid camera in chiave 2.0 il segreto del successo del programma, che in una fascia ultra affollata nei mesi scorsi ha superato anche i 700 mila spettatori sfiorando il 3% di share. «Piace perché è uno scacciapensieri per tutta la famiglia», spiega a Panorama.it il conduttore, parlando anche del rapporto con la Rai, della vita sul set con le restrizioni dovute al Covid e di un sogno professionale da realizzare.

Partiamo dalle novità. Il Coronavirus vi ha costretto a modificare il format?

«Non in maniera determinante. Una parte delle puntate di questa stagione sono state registrate prima, dunque non ci saranno concorrenti con la mascherina, altre subito dopo la ripresa dei set nel rispetto di tutte le regole di sicurezza. Per quelle nuove, gli autori si sono inventati situazioni divertenti e inusuali che non prevedessero contatti diretti».

Com'è la vita sul set?

«Ora siamo in Riviera romagnola. Facciamo il tampone una volta a settimana e il sierologico. Certo, c'è qualche complicazione in più, ma è bello tornare a lavorare».

Quanti scherzi riescono e quanti non vanno in onda?

«Girare Deal with it è complicato, serve una grande capacità d'improvvisazione e tenere la concentrazione per otto nove ore consecutive non è facile. Capita di girare cinque scherzi in una giornata ma poi solo uno va in onda: c'è quello che non firma la liberatoria, l'altro si alza e se ne va, un altro non riesce proprio».

In ogni puntata, lei e l'ospite vip fate di tutto per mettere in difficoltà e in imbarazzo i concorrenti. A parti inverse, cosa la metterebbe in difficoltà?

«La reazione dispiaciuta della vittima del gioco. Per il resto penso che potrei sopportare tutto».

La candid camera richiama subito Nanni Loy.

«Che è uno dei miei miti. Ci sono cresciuto con i suoi programmi e per questo ho chiesto che tecnicamente venissero fatte con lo specchio segreto, come le faceva lui».

Gli ospiti della nuova stagione chi saranno?

«Marisa Laurito, Tosca D'Aquino, Ciccio Graziani e i The Jackal, tra gli altri. Ma tornano anche Frank Matano e Lucia Ocone».

Risponda con sincerità: la sfida dell'access prime time è complicata, se li aspettava questi ascolti in particolare nello scontro diretto con Tv8?

«Non così buoni anche se pensavo che sarebbe andato bene perché il format è originale e il meccanismo a salire molto interessante. Gli ascolti sono il mio voto in pagella ma non sono tra quelli che si fasciano la testa alle 10 del mattino».

Il format ha funzionato anche in replica, durante il lockdown.

«Perché ha una fruizione facile, lo puoi guardare con la famiglia ed è uno scacciapensieri per tutte le età. E poi lo puoi guardare anche se è già iniziato e ridi lo stesso di gusto».

Nei mesi scorsi l'abbiamo vista anche su Rai 1 con Amori in quarantena. Com'è nato il progetto?

«L'idea è mia, ne ho parlato con la produttrice Simona Ercolani che l'ha subito sposata e l'ha proposta a diverse reti. Non pensavo che sarebbe finito su Rai 1, invece al direttore Stefano Coletta – che conosco dai tempi di Cartabianca – è piaciuto».



Le divergenze con la Rai si sono appianate?

«Diciamo che è stato bello ristabilire rapporti si erano interrotti».

Perché lei non piaceva all'ex direttore di Rai 1 Teresa De Santis?

«Bisognerebbe chiederlo a lei, con cui non ho mai avuto contatti diretti. Detto questo, il direttore di rete decide la formazione e ne ha piena facoltà poi però ci sono modi e modi per comunicare le cose, è questione di attitudine personale: io so che mi avevano riconfermato per Reazione a catena ma poi lessi dai giornali che ero stato sostituito. Scoprii così di essere inviso alla nuova direzione».

C'aveva creduto in un futuro in Rai?

«Fu l'ex direttore Teodoli a scegliermi. Feci il provino per Zero e Lode, piacqui ma poi scelsero Greco, poi qualche mese dopo arrivò la chiamata per Reazione a catena: "Vogliamo farti crescere e avere un volto nuovo in Rai", mi disse. Poi è andata diversamente».

In questi mesi le sono arrivate altre proposte?

«Sì, ma non sto valutando nulla perché sto bene a Discovery. In generale, scelgo in base alle idee e non ai tasti del telecomando».

La sua grande passione è la recitazione e di recente si è cimentato nella web serie L'amore ai tempi del coronavirus. Sogna il ritorno alla fiction?

«Perché no. In passato ho fatto Il maresciallo Rocca, più di recente Romanzo siciliano, con Fabrizio Bentivoglio e Claudia Pandolfi. Ma la vera chicca fu il film Alex l'Ariete, con Alberto Tomba».

Com'era come attore?

«Diciamo che recita come io scio. Detto questo, il mio sogno vero è il musical: vogliono fare The Blues Brothers con Pupo».

Tra qualche giorno torna Chiamate Roma Triuno Triuno con il Trio Medusa su Radio Deejay. Novità?

«Torniamo il 7 settembre dalle 7 alle 9. Abbiamo testato un po' di cose alla fine della scorsa stagione ma l'inizio sarà soft e poi magari sperimentiamo qualcosa di nuovo da fine settembre».

I più letti

avatar-icon

Francesco Canino