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Televisione

Lea, 5 cose da sapere sul film tv di Marco Tullio Giordana

Nell'imminenza della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, martedì 23 novembre Rai1 ripropone il film tv di Marco Tullio Giordana su Lea Garofalo: la donna si oppose allo strapotere della 'ndrangheta e per questa fu uccisa e il suo corpo fatto sparire

La storia di Lea Garofalo

Roma Fiction Fest fiction "Lea"Il cast del film tv 'Lea' al Roma Fiction FestAnsa

Prodotta da Rai Fiction e Angelo Barbagallo - con l'Associazione Produttori Tv e la Fondazione Cinema per Roma - Lea andrà in onda il 23 novembre su Rai Uno. «Non è solo un film-tv di rara forza, ma è anche un'opera di grande valore civile, di denuncia», spiega il direttore Rai Fiction Tinny Andreatta. Il film, diretto da Marco Tullio Giordana e basato sui materiali dell'inchiesta e gli atti del processo, racconta la storia di Lea Garofalo: la donna si oppose allo strapotere della 'ndrangheta, di cui il marito e i parenti più stretti erano affiliati, e per questo fu uccisa e il suo corpo fatto sparire.

Il coraggio di Lea

Lea Vanessa Scalera Rai 1 fictionL'attrice Vanessa Scalera interpreta Lea GarofaloAnsa

A incarnare Lea Garofalo è l'attrice Vanessa Scalera, molto applaudita al Roma Film Fest per la grandiosa interpretazione. Calabrese, nata in una famiglia affiliata alla criminalità organizzata, quando ha appena un anno Lea assiste all'omicidio del padre che il fratello Floriano (Mauro Conte) decide di vendicare, diventando così uno dei boss del paese. Cresciuta in mezzo al sangue e al terrore, da ragazza s'innamora di Carlo Cosco (Alessio Praticò) e i due, nel 1991, si trasferiscono a Milano dove in poco tempo l'uomo diventa uno "signori" della 'ndrangheta. Ma, nel maggio del 1996, una retata dei Carabinieri sconvolge la vita di Lea: il marito viene arrestato sotto gli occhi della figlia Denise (Linda Caridi) e lei decide di cambiare vita.

Due eroine contro il sistema

Lea fiction Rai 1Una foto di scena di 'Lea', in onda questa seraAnsa

Carlo però non accetta l'abbandono della moglie e comincia a minacciare Lea, che a quel punto decide di denunciare tutto alle Forze dell'ordine. Per Lea e Denise scatta il programma di protezione fino a quando, tra intoppi burocratici e meccanismi poco chiari, la protezione viene loro inspiegabilmente revocata. Così le due donne sono costrette a tornare in Calabria, espondosi nuovamente al pericolo, alla paura e a nuove minacce. Nel 2005 il fratello Floriano viene ucciso dalle cosche e quando il marito esce di prigione, finge di voler dimenticare il passato riavvicinandosi alla moglie. Poi, il 24 novembre del 2009, Lea scompare senza lasciare tracce e di lei non si avranno mai più notizie.

Lea fiction Rai 1Linda Caridi è Denise, la figlia di LeaAnsa

A quel punto è proprio la figlia Denise (Linda Caridi) - che dalla madre ha ereditato il coraggio e la forza di ribellarsi al sistema - ad infiltrarsi nella cosca familiare per denunciare i colpevoli: monitorata dalle intercettazioni, porta gli investigatori a scoprire la verità e così il fratello e il padre vengono inchiodati e arrestati dai Carabinieri. Durante il processo, uno dei complici di Carlo decide di collaborare e rivela poi dove si trovano i resti di Lea: quando il corpo viene trovato e scatta l'ergastolo per tutti. A 24 anni, Denise si ritrova a vivere sotto scorta. 

Il racconto di Marco Tullio Giordana

Lea Marco Tullio GiordanaIl regista Marco Tullio Giordana Ansa

Ancora una volta, Marco Tullio Giordana punta sull'impegno, sul "cinema civile", per raccontare un fatto di cronaca che si è trasformato in un pezzo di storia contemporanea. "Il film è in ordine cronologico: la adolescenza calabrese di Lea, inseguendo un romanzo di formazione, girando a Milano, ricostruendo aule del tribunale e telecamere di sorveglianza", ha spiegato il regista al Corriere della Sera. Nel film tv, Giordana ha voluto inserire stralci di filmati del funerale, a cui parteciparono migliaia di persone. "L’eloquenza di quelle facce ed espressioni non si poteva replicare, volevo fosse chiaro che avevamo raccontato una storia vera".

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Francesco Canino