CArlo Conti
(Ansa)
Televisione

La Rai sceglie Carlo Conti per il Sanremo post Amadeus; è la vittoria del «classico»

Nessuna novità, nessuno scatto in avanti. Viale Mazzini affida il Festival a chi dava maggiore sicurezza. Ma resta l'occasione persa

A conti fatti, il primo a telefonargli per congratularsi è stato Fiorello: fosse stato ancora in onda si sarebbero divertiti assai. Poi è arrivato Amadeus a complimentarsi: sì, Carlo Conti sarà il nuovo conduttore del Festival di Sanremo 2025 con l’upgrade a direttore artistico. Notizia arrivata alle 8 del mattino sul Tg mentre lui, da casa, diceva grazie mille: «I Conti tornano. Torno a Sanremo dopo sette anni. Cercherò di riprendere quel lavoro fatto, portato avanti alla grande dalle due edizioni fatte da Claudio Baglioni e dalle cinque, alla grandissima, di Amadeus». E ha aggiunto: «Ho accettato grazie al grande affetto della nostra azienda, dall'amministratore delegato al direttore generale al direttore intrattenimento, fino alla signora delle pulizie, ai cameramen, ai tecnici, ho sentito questo tifo per me che mi ha fatto dire: torniamo. È anche un bel modo per festeggiare il prossimo anno i miei primi 40 anni di Rai».

Proprio così, è dal 1985 che vediamo Conti in tivù, da quando cioè portava i capelli cotonati prima, un po’ sbarazzini dopo, ma sempre a incorniciare un’incrollabile abbronzatura bronzea e il sorriso smagliante a Hit Parade, Rai Uno. Erano gli anni Ottanta, chiunque credeva ancora nel potere benefico dei raggi uva e Carlo neanche immaginava di stare in cima alla lista dei toscani che avrebbero poi contato così tanto nello spettacolo italiano dei successivi decenni. Ragioniere, figlio di madre vedova, aveva appena abbandonato il posto fisso in banca per darsi allo spettacoloi insieme a Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, ora amici fraterni. La prima domanda, infatti, è stata: saranno coinvolti nello show sanremese? Pare di no. O forse sì: «Credo di no, almeno non in presenza fissa. Credo di andare avanti con l'idea di alternare tutte le sere qualcosa di diverso». L’augurio è che il suoi due festival (già, si è aggiudicato anche quello del 2026, l’edizione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina) durino meno di tutti gli altri perché finire alle tre del mattino non solo è faticoso, ma alquanto noioso.

E insomma la Rai ha scelto l’usato sicuro, altro che novità. Come abbiamo potuto anche solo sperare che la tivù pubblica osasse un briciolo di spregiudicatezza? Che trovasse il coraggio di buttare sul palco dell’Ariston Alessandro Cattelan o Stefano De Martino? Figurarsi una donna, poi. Niente da fare, signore e signori. Ha vinto Carlo Conti, 63 anni da Firenze, sposato, un figlio di 10 anni, presentatore, disc jockey, autore televisivo, direttore artistico dello Zecchino d’Oro, pure. Del resto aveva già avuto favolosi risultati di audience nelle edizioni 2015, 2016 e 2017: addirittura, nel 2016 era riuscito a individuare tre giovani promettenti come Mahmood, Ermal Meta e Francesco Gabbani che avrebbero poi vinto negli anni a venire il Festival della musica italiana. Fortuna o talento? La prima volta è stato affiancato da Arisa, Emma e Rocío Muñoz Morales, vincitori il trio Il Volo. Ai tempi fu l'edizione più vista dal 2005, ma era anche stato un po’ troppo facile puntare sulla reunion di Al Bano e Romina Power e il ritorno degli Spandau Ballet (nel 2025 chiamerà i Duran Duran?). Nel 2016 ha sfiorato il 50% di share conducendo con Gabriel Garko, Virginia Raffaele e Madalina Ghenea mentre l’anno dopo ha invitato Maria De Filippi e con il nemico in casa ha fatto ancora boom. E adesso?

Di certo il magic touch di Amadeus non potrà che agevolarlo visto che ha completamente svecchiato le melodie sanremesi adattandole a quelle contemporanee ed è riuscito nella missione in cui tutti gli altri avevano fallito un po’ per pigrizia ma anche per incompetenza: ha acceso i riflettori dell’Ariston sui nuovi rappresentanti della Generazione Zeta capaci di incollare al piccolo schermo (oltre che sui social media) anche i più giovani. «La musica, come sempre, protagonista, al centro. La musica attuale, la musica che piace», ha rassicurato Mister Conti. «Speriamo di fare un bel lavoro e di continuare questa meravigliosa tradizione di questo evento che mette tutta la famiglia di fronte alla tv».

Gloriosi auguri, Carlo.

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Ilaria Bellantoni

Avrebbe dovuto fare la maestra di sci, invece si è messa a scrivere. Duraniana e juventina, è famosa per fare domande imbarazzanti in ognuna delle quattro lingue che conosce. Laureata vanamente in scienze politiche, si occupa da sempre di costume e spettacolo e ha lavorato come caposervizio a Max, Myself, Glamour, GQ e Vogue Italia. Ha due figli (Berenice e Vittorio) e un golden retriever (Rio). Dopo aver pubblicato un libro, Lo chef è un Dio (Feltrinelli), è stata ghost writer di celebrità e politici e porta in giro il Festival della Parola Reloaded. Vive a Milano, ma sogna di trasferirsi in una villa a Ko Phangan. O in una baita a Courmayeur.

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