Hanno ucciso l'Uomo Ragno: la nuova serie di Sky sugli 883
In arrivo dall'11 ottobre su Sky e in streaming su NOW la serie Hanno ucciso l’Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883
Una piccola città di provincia, due giovani ragazzi con la passione per la musica, e un sogno.
È questo il cuore della serie Sky Original Hanno ucciso l’Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883, disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW a partire dall'11 ottobre.
Sin dal primo episodio, lo spettatore viene catapultato nella Pavia di fine anni Ottanta. Massimo Pezzali, un ragazzo appassionato di fumetti e musica americana, è un anticonformista in una città dove sembra non esserci nulla a cui ribellarsi. Dopo aver trascurato gli studi per dedicarsi a nuove amicizie e serate punk, viene bocciato al liceo. Questo apparente fallimento si trasforma però in un'opportunità: nella nuova scuola incontra Mauro Repetto, il suo futuro inseparabile compagno di banco. Da quel momento inizia un'amicizia destinata a cambiare per sempre la storia della musica italiana.
Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli interpretano rispettivamente Max Pezzali e Mauro Repetto, i ragazzi che hanno scalato le vette delle classifiche italiane degli anni ’90.
Scritta da Sydney Sibilia e diretta insieme a Francesco Ebbasta e Alice Filippi, la serie si sviluppa in otto episodi che mescolano passione e nostalgia, raccontando la storia di un’intera generazione attraverso la musica di due ragazzi di provincia che hanno rivoluzionato la scena pop italiana.
Prodotta da Sky Studios e Groenlandia, la serie non è un'opera didattica, come sottolinea lo stesso regista e sceneggiatore Sibilia, ma un teen drama ispirato a eventi reali. «Abbiamo preso spunto da film come Ovosodo, Superbad e Notte prima degli esami, ma anche da serie come Beverly Hills 90210», spiega il regista. L’idea della serie è nata «riascoltando le loro canzoni, che sentivo da piccolo anche se non capivo molto lo slang pavese», ricorda Sibilia. «Ma anche dopo aver letto il libro di Pezzali 'I cowboy non mollano mai'. Quello di Repetto, 'Non ho ucciso l’Uomo Ragno', è arrivato quasi alla fine delle riprese, quindi ciò che non sapevamo di lui ce lo hanno detto le canzoni». Il regista di Mixed by Erry ha capito fin da subito che c’era una storia da raccontare. «Abbiamo chiesto a Max e Mauro, che ci hanno detto di sì. Poi siamo andati un po’ da soli con l’obiettivo di restare aderenti alla storia vera. Max lo abbiamo coinvolto per alcune consulenze su Pavia».
Il primo episodio
La serie si apre con un prologo ambientato nella Germania di fine Ottocento, dove un ragazzino, che è stato bocciato a scuola, viene punito dal padre che lo costringe a seguirlo per l'estate a Pavia. Quel ragazzino era Albert Einstein e fu a Pavia che gettò le basi della sua futura teoria della relatività. Quasi un secolo dopo, al liceo Copernico di Pavia, Massimo Pezzali viene bocciato, e suo padre lo punisce obbligandolo a lavorare nella fioreria di famiglia per tutta l'estate.
Massimo ha una spiegazione precisa e razionale per la sua bocciatura: una cassetta che ha casualmente trovato, gli ha fatto esplodere la passione per la musica, in particolare per il punk inglese, cambiando per sempre la sua vita. Quella cassetta lo ha portato a troppe serate punk, alla bocciatura e alla punizione dei genitori. Nel nuovo liceo, Max finirà per diventare compagno di banco di Mauro. Il resto è storia.
(Katia Zavaglia)
Il cast
«È una storia che appartiene a tutti perché i sentimenti che muovono Max e Mauro sono gli stessi dei ragazzi di oggi», racconta Sibilia. Una delle sfide più grandi che è stata proprio la scelta di due attori credibili e complici nei panni di Pezzali e Repetto. «Eravamo disposti a fermarci se non avessimo trovato i protagonisti giusti», ricorda il regista. E quelli giusti li hanno trovati. «Abbiamo affrontato sei mesi di provini e ci sembrava di essere tipo i giudici di MasterChef. Quando sono arrivati Elia e Matteo, però, non abbiamo avuto dubbi». I due attori per calarsi nei panni di Max e Mauro hanno dovuto seguire lezioni di canto per diversi mesi con con Ciro Carovano dei Neri per Caso. «Il lavoro con lui è stato fondamentale», racconta Nuzzolo.
Nel cast anche Davide Calgaro, nel ruolo di Cisco. «Lo conoscevo perché è citato in alcune canzoni degli 883. Non è solo il migliore amico di Max - spiega Calgaro - ma anche la sua coscienza critica, è l’unico pronto a dirgli tutto».
(Lucia Iuorio)
«Inseguire i sogni vale sempre la pena: penso che sia stata questa la lezione più preziosa che mi ha dato la serie», dice Nuzzolo, mentre Giuggioli riflette sul fatto che «non esiste Max senza Mauro, e non esiste Mauro senza Max».
A rivedersi in Max e Mauro sono Sydney Sibilia e Matteo Rovere, che hanno prodotto la serie con la loro Groenlandia insieme a Sky Studios: «Una volta Max mi disse 'era bello fare il cantante famoso ma ancora più bello farlo con il mio migliore amico'. Io posso dire che è bello produrre cose ma è ancora più bello farlo con il mio migliore amico», dice Sibilia riferendosi a Rovere. «Io e Sydney ci siamo conosciuti nel periodo universitario - ricorda Rovere - condividevamo il sogno di fare questo mestiere. Ce l'abbiamo fatta nonostante le nostre famiglie non facciano parte del mondo del cinema. Con Sydney, una delle persone più importanti della mia vita, continuiamo a divertirci esattamente come lo facevamo a 20 anni».
Amicizia, sogni e successo
La serie Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 esplora temi come l'amicizia, la musica e il successo. Il legame tra Max e Mauro è al centro della storia: un’amicizia profonda che si evolve insieme alle loro ambizioni. Messa alla prova dal successo, la loro relazione rimane il perno della narrazione.
La musica, oltre a essere una passione, diventa il mezzo per esprimere le emozioni e raccontare la vita di provincia, le insicurezze, l'amore e la voglia di riscatto. Il successo irrompe nella loro vita, cambiandola radicalmente e imponendo nuove sfide. La serie mostra come Max e Mauro, da ragazzi comuni, si ritrovano a essere star, con tutte le sfide che questo comporta.
Infine, l'ambientazione negli anni ’90 è un omaggio a un'epoca che ha segnato profondamente la cultura pop italiana. La provincia, con le sue statiche regole, rappresenta il mondo da cui i protagonisti cercano di fuggire, ma anche il luogo in cui maturano e crescono. La serie non è solo un viaggio musicale, ma un tributo a una generazione e a un decennio che continua a ispirare il presente.