The Diplomat e altre serie tv ambientante nei corridoi della Casa Bianca
Da West Wing a House of Cards. Tutte le serie più amate ambientate all'interno della President's House
Gli Stati Uniti si ritrovano con un presidente ormai anziano che, in teoria, dovrebbe lasciare spazio alla sua vicepresidente, una donna più giovane pronta a raccogliere il testimone. Tuttavia, un imprevisto sconvolge questi piani, costringendo la Casa Bianca a cercare alternative per garantire una continuità solida alla leadership del Paese.
Questo è lo scenario politico immaginato dalla serie Netflix The Diplomat: all'inizio della prima stagione, la vicepresidente della serie, Grace Penn (interpretata da Allison Janney), si trova al centro di uno scandalo che, secondo i consiglieri della Casa Bianca, la porterà alle dimissioni. Nel frattempo, dietro le quinte, si comincia a considerare come possibile sostituta l’ambasciatrice americana nel Regno Unito, Kate Wyler.
Sebbene la situazione sia diversa rispetto alla realtà, molti spettatori hanno inevitabilmente pensato a questo thriller politico durante l'estate quando, il presidente degli Stati Uniti, l'ottantunenne Joe Biden, era sotto pressione per considerare l’idea di lasciare il posto alla sua vicepresidente, Kamala Harris, in vista delle elezioni del 2024. Questo dopo una performance disastrosa di Biden durante il primo dibattito contro l'avversario repubblicano, Donald Trump.
Alla fine, Biden ha deciso di lasciare la corsa, passando ufficialmente il testimone alla Harris e sostenendo la sua candidatura alla presidenza. Adesso, sia nella realtà che in The Diplomat, tutta l’attenzione è rivolta alla vicepresidente: Harris, la candidata democratica sconfitta la settimana scorsa da Donald Trump, e Penn, che continua ad avere un ruolo centrale nella seconda stagione della serie.
Secondo la showrunner della serie, Debora Cahn, le somiglianze con la realtà non erano intenzionali. “Non volevamo fare un riflesso diretto della realtà,” ha spiegato Cahn riferendosi alle similitudini tra il dramma politico della serie e quello della cronaca americana. “Ci siamo trovati a trattare temi simili, ma non pensavamo di essere così vicini alla realtà. Eppure, ci siamo ritrovati, in un certo senso, a dormire nello stesso letto, mentre la storia si svolgeva sotto i riflettori.”
MaThe Diplomat, la serie uscita su Netflix il 31 ottobre scorso con la sua seconda stagione, non è l’unico show che intreccia finzione e realtà. Anzi, la politica americana ha spesso ispirato serie tv ambientate nei corridoi del potere della Casa Bianca.
West Wing - Tutti gli uomini del Presidente
Mentre il mandato di Joe Biden volgeva al termine e si avvicinavano le elezioni presidenziali di novembre, il cast di West Wing si è riunito alla Casa Bianca per festeggiare i 25 anni della serie tv pluridecorata agli Emmy. La storia, con protagonista il Presidente Josiah “Jed” Bartlet (interpretato da Martin Sheen), esplora la vita nell’Ala Ovest e le dinamiche dello staff presidenziale, raccontando le sfide personali e politiche di Bartlet e dei suoi collaboratori. Con due Golden Globe, ventisei Emmy e ascolti record per intere stagioni, The West Wing è uno degli show più premiati e amati d’America, benché sia nato quasi per caso dalla costola di Il Presidente. Una storia d’amore (The American President), film con Michael Douglas del 1995: Aaron Sorkin, sceneggiatore del film, aveva raccolto moltissimo materiale, ma non era riuscito a inserire nel plot tutto quello che desiderava. In particolare, erano rimaste fuori tutte le parti dedicate allo staff del Presidente, che a suo dire potevano essere una grandissima fonte di storie. Pochi anni dopo nasce The West Wing. Lo show è andato in onda sulla NBC dal 1999 al 2006. Inizialmente, la storia avrebbe dovuto ruotare attorno al personaggio di Sam Seaborn (Rob Lowe), ma il carisma di Sheen ha portato il Presidente Bartlet a diventare il cuore dello show. È quindi Jed Bartlet, con i suoi problemi personali e politici, quello che porta avanti gran parte della narrazione orizzontale. Le singole puntate, invece, presentano uno o più subplot verticali, che vanno dalle emergenze nazionali ai piccoli drammi che affliggono i membri dello staff.
House of Cards
Il 1° febbraio 2013 su Netflix debuttava House of Cards. Considerata a tutti gli effetti la prima serie originale appositamente commissionata dal servizio di Los Gatos per il proprio catalogo, fu un titolo che cambiò per sempre il panorama non solo della serialità ma anche dell'intrattenimento in generale. Basata sul romanzo omonimo di Michael Dobbs e adattamento della serie britannica del 1990, House of Cards è stata creata da Beau Willimon per raccontare i retroscena più intricati e spietati della vita politica alla Casa Bianca. Frank Underwood (Kevin Spacey), manipolatore senza scrupoli, persegue la scalata al potere in coppia con la moglie Claire (Robin Wright). La serie ha riscosso grande successo grazie all’interpretazione magnetica di Spacey e al talento di Wright, guadagnando premi e portando Netflix nel mondo della “prestige television.” Intrighi, tradimenti, manipolazioni, spregiudicate azioni di lobbying e persino crimini hanno tenuto gli spettatori incollati allo schermo per anni. Tuttavia, la serie si interruppe bruscamente a causa delle accuse di molestie a carico di Spacey nel 2017, e Netflix proseguì con Claire Underwood come protagonista: archiviato frettolosamente Frank Underwood, però, la serie mostrò inevitabilmente le sue crepe e la sesta stagione si rivelò anche l'ultima, con gli episodi finali diffusi nel novembre 2018.
Designated Survivor
Designated Survivor segue le vicende di Thomas Kirkman (Kiefer Sutherland), Segretario per lo Sviluppo Urbano, che si ritrova improvvisamente a coprire la carica di Presidente degli Stati Uniti dopo un devastante attacco terroristico al Campidoglio. L’intrigante serie esplora il processo di adattamento di Kirkman alla carica più alta del Paese, tra crisi internazionali e complotti interni. La tensione cresce quando l’FBI, con l’agente Hannah Welles (Maggie Q), indaga sull’attacco, rivelando una cospirazione su scala globale. Kirkman deve fronteggiare non solo il trauma di un simile attacco, ma anche il difficile compito di guidare un Paese in uno dei momenti più critici della sua storia.
Scandal
Il 5 aprile 2024 Scandal, la serie tv ideata da Shonda Rhimes, ha compiuto 12 anni. Ad essere raccontataè la storia di Olivia Pope, ex capo della comunicazione della Casa Bianca, diventata leader di uno studio legale specializzato nella gestione delle crisi e dedito a proteggere e nascondere i segreti di alcuni importanti volti appartenenti all’élite statunitense. La donna si avvarrà di uno staff che lei definisce “Gladiatori”. Shonda Rhimes per la protagonista si è ispirata a Judy Smith, la quale ricoprì il ruolo di vicecapo dell’ufficio stampa di George Bush, durante il suo mandato da presidente. La donna curò anche la comunicazione di Monica Lewinsky – nel pieno dello scandalo Clinton –, fondando successivamente la Smith & Company, una società di gestione delle crisi.