La vita bugiarda degli adulti: tutto sulla serie tratta dal romanzo della Ferrante
Ufficio Stampa Netflix
Televisione

La vita bugiarda degli adulti: tutto sulla serie tratta dal romanzo della Ferrante

Mercoledì 4 gennaio debutta su Netflix uno dei titoli più attesi della stagione, un ritratto potente del passaggio di Giovanna dall'infanzia all'adolescenza negli anni '90 in una Napoli unica. Nel cast Valeria Golino, Giordana Marengo e Alessandro Preziosi

Tra le serie più attese del 2023 c'è senza dubbio La vita bugiarda degli adulti, tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante (edito da Edizioni E/O) e prodotta da Fandango, che debutta ufficialmente su Netflix il 4 gennaio. C'è molta curiosità attorno al progetto e non potrebbe essere diversamente: il "fenomeno Ferrante" continua ad essere una garanzia di qualità, il cast è di alto profilo (si va da una strepitosa e inedita Valeria Golino a un'esordiente destinata a far parlare parecchio di se, Giordana Marengo), così come la storia è potente e spiazzante. Al centro della sceneggiatura c'è il passaggio di Giovanna dall'infanzia all'adolescenza, in una Napoli degli anni '90 dal doppio volto, dove la protagonista oscilla tra alto e basso e scopre grazie alla zia Vittoria la vera natura degli adulti: sono tutti bugiardi e lei non sarà da meno.

La vita bugiarda degli adulti, la serie tratta dal romanzo della Ferrante

Giovanna (Giordana Marengo) è un’adolescente alla ricerca della propria identità. Legge molto, è sveglia e intelligente ma a scuola va male. Capelli corti, occhi penetranti e un look aggressivo, un giorno sente la madre dire a suo padre: “Sta facendo la faccia di Vittoria”. Vittoria (Valeria Golino) è la zia "innominabile" - selvaggia, sboccata, sfacciata, insofferente e ironica, scostante ma a suo modo amorevole -, quella di cui la famiglia Trada non parla da anni e che per questo accende la fantasia della nipote, che convince finalmente il padre Andrea (Alessandro Preziosi) a fargliela incontrare. E sarà proprio l’incontro con Vittoria ad aprirle gli occhi e a cambiarle per sempre la vita. La vita bugiarda degli adulti è scritta da Elena Ferrante, Laura Paolucci, Francesco Piccolo con Edoardo De Angelis. La serie è stata girata tra Napoli e a Milano: a Napoli le riprese hanno interessato diversi quartieri, in particolare il Vomero (dove si trova la casa di Giordana) e Poggioreale, che la Ferrante nel romanzo chiama Pascone (dove vive Vittoria).

La Vita Bugiarda Degli Adulti | Trailer Ufficiale | Netflix Italiawww.youtube.com


Le anticipazioni e il cast della serie Netflix

«Questa serie parla dell'importanza di ciò che è irrilevante», spiega Edoardo De Angelis, il regista de La vita bugiarda degli adulti. «Nel continuo rispecchiamento di un personaggio nell'altro, ognuno scopre che la verità è una parola che più la apri più rivela la sua natura bugiarda», aggiunge. E proprio ascoltando i consigli di sua zia - che le dice di guardare attentamente i suoi genitori, perché altrimenti non ti salvi” - si accorge di chi è veramente suo padre Andrea: un bugiardo patentato, un traditore. L'uomo, un intellettuale coltissimo, comunista, insegnante rispettato del Vomero, è capace di scatti d’ira improvvisi e, a differenza del suo amico Roberto (Giuseppe Buselli), raffinato teologo che insegna all'università a Milano, si vergogna della miseria del Pascone in cui è cresciuto. È forse per questo che ha troncato ogni rapporto con Vittoria, perché gli ricorda da dove viene. Intanto, l'incontro tra Vittoria e Giovanna spiazza quest'ultima e le apre gli occhi: non solo scopre di somigliarle tantissimo ma grazie a lei scoprirà inconfessabili segreti sui suoi genitori e il loro passato, imparerà a mentire come gli adulti, a parlare come la zia, e come Vittoria ad aprirsi all’amore e al sesso. «Nel vortice melmoso di adulti ossessionati dall'autorappresentazione di se stessi come giusti, onesti, sinceri, Giovanna scopre che la vita è sporca, puzza e certe volte è pure brutta. Scopre che la sola verità possibile sta nella bellezza di una bugia piena di desiderio, di un amore opaco, come le finestre dei cessi», spiega Edoardo De Angelis.

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Francesco Canino