«We Are Who We Are»: 5 cose da sapere sulla serie di Guadagnino
Al via da venerdì 9 ottobre il progetto del regista, che porta il suo stile cinematografico in tv, con otto episodi in onda su Sky Atlantic e Now Tv. Tutto quello che c'è da sapere, dal racconto del mondo dagli adolescenti e la «commedia umana» ai protagonisti
L'adolescenza, le sue inquietudini e i suoi misteri, una storia di formazione con protagonisti due adolescenti americani che, insieme alle loro famiglie composte da militari e civili, vivono in una base militare americana a Vicenza. È un racconto potente e totalizzante quello di We Are Who We Are, la serie di Luca Guadagnino che debutta venerdì 9 ottobre con il suo primo progetto televisivo, realizzato insieme a HBO, The Apartment, Wildside e Small Forward. «Siamo ciò che siamo», dice il regista, che negli otto episodi in onda su Sky Atlantic e Now Tv parla di amicizia, di primi amori e di tutti i misteri dell'essere un adolescente narrati in un piccolo scorcio di Stati Uniti in Italia.
We Are Who We Are, la trama della serie di Sky Atlantic
ConWe Are Who We Are Luca Guadagninopunta a mostrare qualcosa di molto profondo: chi siamo e vogliamo essere ciò che siamo. La serie è una storia di adolescenza che però parla a tutti. Fraser ha 14 anni quando si trasferisce in una base militare statunitense in Veneto. Qui conosce la coetanea Caitlin che abita proprio davanti a lui: entrambi vivono un periodo di confusione riguardo ai loro desideri e ad ogni aspetto della loro identità e stringono un forte legame, si supportano a vicenda e fingono di stare insieme per evitare le pressioni dei coetanei e del mondo esterno. Mentre Caitlin mette in discussione il suo lato femminile interrogando una possibilità di mascolinità, Fraser ha una cotta per un ragazzo più grande, Jonathan, un collaboratore di sua madre Sarah. E così le loro prime esperienze amorose avranno un effetto dirompente nelle loro vite. «Guadagnino conferma la sua capacità fuori dal comune nello sfiorare le sensibilità private, nel raccontare le difficoltà di vivere nel mondo di oggi e dell'evoluzione della società e dei suoi costumi. Indirizza sui teenager questa sua straordinaria capacità descrittiva degli stati d'animo, tratta la complessità dell'interazione con l'altro, la scoperta di sé in un'età delicatissima e impenetrabile», osserva Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming di Sky Italia.
Chi sono i protagonisti
Jack Dylan Grazer è Fraser, un quattordicenne timido e introverso, che da New York si trasferisce in una base militare in Veneto con la madre Sarah (Chloë Sevigny) e la compagna Maggie (Alice Braga), entrambe in servizio nell'esercito statunitense. Tom Mercier (Jonathan) interpreta l'assistente di Sarah. Jordan Kristine Seamón è Caitlin, un'adolescente apparentemente spavalda e sicura di sé che vive da anni con la sua famiglia nella base e parla italiano. Rispetto al fratello maggiore Danny (Spence Moore II), ha un rapporto più stretto con il padre Richard (Scott Mescudi) che non con la madre Jenny (Faith Alabi), con la quale la comunicazione è più difficile. Caitlin è la figura cardine del suo gruppo di amici, di cui fanno parte Britney (Francesca Scorsese), una ragazza schietta e sessualmente disinibita, Craig (Corey Knight), un allegro soldato ventenne, Sam (Ben Taylor), il geloso ragazzo di Caitlin che è anche il fratello minore di Craig, Enrico (Sebastiano Pigazzi), uno spensierato diciottenne veneto che ha un debole per Britney, e infine Valentina (Beatrice Barichella), una ragazza italiana.
La commedia umana di Luca Guadagnino
«Mi piace definirlo un film in otto atti, pensare che We Are Who We Are sia una sorta di commedia umana che racconta come, ai giorni nostri, un gruppo di espatriati in una base militare viva le proprie idiosincrasie, desideri e nevrosi in una sorta di bolla dove tutto è stato riprodotto», ha spiegato Luca Guadagnino alla vigilia del debutto della serie tv. L'obiettivo del regista? Raccontare un mondo che rifletta quello che siamo oggi. L'idea di ambientarla in una base militare - « è una micro-America, le basi si somigliano tutte», aggiunge - è nata da un incontro con l'attrice Amy Adams: «Una volta ho avuto una conversazione e lei mi ha raccontato di aver trascorso parte della sua infanzia in Italia, essendo figlia di un militare, era nata e cresciuta per alcuni anni nella base americana Ederle di Vicenza».
Jack Dylan Grazer e Luca GuadagninoUfficio Stampa Sky
C'è anche Paolo Giordano tra gli sceneggiatori
We Are Who We Are è scritto da Luca Guadagnino con Francesca Manieri e Paolo Giordano, l'autore de La solitudine dei numeri primi e dello strepitoso Divorare il cielo. «Il produttore Lorenzo Mieli mi chiese se l'idea di una serie sulla fluidità di genere, ambientata in un tipico sobborgo americano, poteva interessarmi», rivela il regista. «L'idea di rappresentare una comunità americana mi incuriosiva molto, mi spingeva a uscire dai binari per scoprire e percorrere nuove strade», aggiunge. E mentre Manieri e Giordano già lavoravano su un soggetto, Guadagnino ha dato un contributo allo sviluppo della sceneggiatura: «Ho detto: non limitiamoci alle azioni, al plot, ma concentriamoci sui personaggi, cerchiamo di aderire in maniera profonda al loro comportamento».
Le anticipazioni dei primi due episodi di We Are Who We Are
Il primo episodio si apre con l'arrivo in Italia del quattordicenne Fraser. Dopo che Sarah, una delle sue due madri, viene promossa a Colonnello in una base militare statunitense in Veneto, il protagonista lascia New York e si trova ad esplora una nuova realtà, entrando in contatto con dei ragazzi: è subito incuriosito da una di loro, la misteriosa Caitlin. La sera stessa del primo incontro, Fraser la incrocia vestita in abiti maschili e decide di seguirla in un bar dove la osserva flirtare con una ragazza italiana.
Nel secondo episodio, Caitlin discute dei suoi problemi con il fidanzato Sam. La ragazza si accorge poco dopo di avere le sue prime mestruazioni, evento che vive con grande turbamento. Tornata a casa, ne parla con il padre, ma il loro rapporto sembra raffreddarsi a causa della sua femminilità emergente. Caitlin, che si è accorta della presenza di Fraser nel bar, nei giorni seguenti evita il ragazzo ma lui le fa capire che la supporta facendole recapitare a casa un regalo: dei vestiti da uomo.