Due pomelli rossi che neanche Heidi dopo un pomeriggio insieme alle caprette, neppure una ruga su di una fronte più liscia di quella dell'ex moglie Nicole Kidman e il sospetto che anche Tom Cruise abbia ceduto al fascino del ritocchino si fa invadente.

E dire che il "fu" Top Gun ha sempre sostenuto che l'elisir della sua giovinezza fosse in quella Scientology che tanto predica.

Vita sana e pensieri positivi sarebbero bastati al corpo e alla mente di Cruise per scongiurare il mezzo secolo di ricordi alle spalle.

Eppure Tom, il sogno delle ragazzine degli anni '80, ai BAFTA awards di Londra sembrava essersi fatto sostituire dalla sua copia di cera del Museo di Madame Tussauds.

Accanto a Leonardo Di Caprio trionfatore degli Oscar inglesi, Cruise pareva sul punto di esplodere tanto la pelle del viso era tirata.

La Rete si è scatenata sperando che il vecchio Tom non abbia ceduto all'ossessione del tempo che scorre e che la brutta immagine sia solo dovuta ad un make up particolarmente infelice o a delle luci sbagliate. Certo che il fascinoso interprete di Cocktail o Rain Man o Jerry McGuire ha poco da che spartire con il Cruise dei BAFTA.

  

Indimenticabile. Immenso Dustin Hoffman. La prima vera prova d'attore di Tom Cruise, spalla di un mostro sacro. Charlie Babbit, un giovane commerciante di automobili di lusso, indebitato per speculazioni sbagliate, scopre, alla morte  del padre, che l'unico erede del cospicuo patrimonio familiare è un  istituto di rieducazione per handicappati, presso il quale è ricoverato  Raymond, il suo sconosciuto fratello. Vagamente Charlie ricorda che  quando era bambino viveva nella casa paterna uno strano personaggio.  Adirato per la mancata eredità, Charlie porta via Raymond dalla clinica  con la speranza di diventarne legalmente il tutore e beneficiare  indirettamente dell'ingente patrimonio. Per chi ha voglia di commuoversi