Il nuovo turismo tra cantine, vigneti e vendemmia
Ci sono diversi modi per vivere giorni stupendi tra i filari, in questo periodo dell'anno. Ecco le migliori proposte
Trent’anni fa i primi turisti con la passione della degustazione di vino hanno cominciato a bussare alle porte delle cantine. Esploratori fiduciosi che non avevano nemmeno la certezza di essere accolti con un bicchierino. Oggi gli enoturisti sono milioni. Organizzati, preparati e con il palato abituato all’assaggio. Discepoli capaci di superare il maestro nel raccontare questo o quel barolo. L’enoturismo in Italia è cresciuto in modo esponenziale, fino a diventare un affare di Stato. È della scorsa primavera il primo decreto che lo regolamenta: linee guida e indirizzi in merito a requisiti e standard minimi di qualità per esercitarlo.
Del resto, i numeri parlano da soli: 14 milioni di presenze in cantina, per un giro d’affari di due miliardi e mezzo di euro. Un popolo disposto a spendere 85 euro in media al giorno per avere accesso ai caveau dove il vino riposa nelle botti. Euro che salgono a 160 se si decide di pernottare nei casali tra i vigneti.
«Il vino attrae. Prepara i cuori e li rende più pronti alla passione» scriveva Ovidio. Meno aulico ma altrettanto incisivo Nicola D’Auria, presidente nazionale del Movimento Turismo del vino: «Il contatto con la terra azzera i cliché. Ci rende più simili alla nostra natura, quella umana. Accade sempre un fatto che mi fa sorridere: la titubanza degli enoturisti nello sporcarsi mani e abiti svanisce dopo il taglio del primo grappolo. Bisogna provare per capire».
Le occasioni non mancano. Soprattutto in questo periodo quando le aziende vinicole sono in fermento per via di quella meraviglia chiamata vendemmia. Un momento in cui i vigneron scendono a patti col diavolo per il clima e si giocano tutto, sudore, aspettative, denaro. Eppure, anche in una fase delicata come questa, accolgono plotoni di wine lover.
Panorama, in queste pagine, propone un tour per vigne e cantine che propongono esperienze e approcci alternativi. In alcune potrete diventare contadini per un giorno, in altre godervi lo spettacolo, seduti sulle poltrone di un vecchio cinema. C’è chi offre tour tra i filari su fuoristrada, come fosse un safari, o su molto più ecologici monopattici elettrici. Ogni «experience» ha un insolito quid che, mischiato al buon vino, fa la differenza. A voi.
REMISE EN FORME
Percorso DiVino è il programma del Relais San Maurizio, a Santo Stefano Belbo (CN). All’interno di due botti del Novecento sono state ricavate una biosauna in cui è possibile apprezzare i profumi del barolo, e un ambiente con un letto fatto di semi di vinaccioli. In una parola, vinoterapia. Prima di tanta grazia, si passeggia tra i vigneti dell’azienda Marco Capra, tra Langhe e Monferrato. Qui si svela la barbera. Sempre in Piemonte, in provincia di Alessandria, c’è Ca’ San Sebastiano. Su prenotazione, si pota, si pigia e ci si rigenera nella Spa con un bagno nel vino. Una tinozza con estratti di uva attende gli appassionati del genere anche in Toscana: nel cuore del Chianti, a Gaiole (SI), c’è Borgo Casa al Vento, struttura con centro benessere circondata da vigneti che aspettano enoturisti volenterosi.
POTATURE IN FAMIGLIA
Chi vuole trasformarsi in vendemmiatore (con pargoli al seguito) può scegliere Ca’ di Rajo, cantina di San Polo di Piave (TV): il 12 ottobre si affondano le lame nel Raboso Piave. In Lombardia, a San Colombano al Lambro (MI), la Cantina Pietrasanta, il 29 settembre e il 6 ottobre aspetta baby enotalenti per raccogliere e pigiare l’uva.
In Toscana, a Trequanda, nel Senese, la Fattoria del Colle propone il 5 ottobre la wine experience di famiglia con il brunello. Più a sud, in Abruzzo, la Tenuta i Fauri (CH) organizza potatura e pigiatura per grandi e piccini, quindi cottura del mosto e preparazione per l’affinamento, il tutto degustando (solo per gli adulti) calici di cerasuolo.
MANGIARE TRA I FILARI
Promenade tra le vigne, visita in cantina e merenda nel bosco è l’offerta di Cascina Faletta, a Casale (AL). Ma se dopo tomini di capra e acciughe con bagnetto verde, accompagnati da Pinot nero, resta un po’ d’appetito, lo chef Paolo Viviani è a disposizione.
Come lo è Fabio Abbattista, chef del Leone Felice Vista Lago a L’Albereta, Erbusco (BS). In questo eden delle bollicine, il pranzo è servito anche tra i filari.
In Toscana si punta dritto a Castiglion del Bosco, Montalcino: qui si fa «harvest experience» nel vigneto Capanna. Protagonista, il brunello. E una selezione di salumi e formaggi tipici. Il soggiorno, volendo, si fa nel resort Rosewood Castiglion del Bosco dove tra le vigne si allestiscono picnic.
In Umbria, a Torgiano (PG), Lungarotti propone due pacchetti per vivere il vino, entrambi con pranzo nell’enoteca della cantina.
Nelle Marche, a Barbara (AN), il verdicchio di Jesi dell’azienda Santa Barbara si degusta in una cantina ricavata da un monastero del Settecento non senza un tagliere di ciauscolo, insaccato marchigiano e pecorino dei Monti Sibillini.
SAFARI TRA LE VIGNE
Chi ha detto che per vigne si va solo a piedi? Lo staff della Tenuta J. Hofstätter di Tramin (BZ) carica gli ospiti su una 4x4. Adrenalina nel veronese, a Negrar di Valpolicella, dai Fratelli Vogadori: se il tempo lo consente, dopo l’enotour si fa rafting nell’Adige. Si monta in bicicletta per ammirare i vigneti che circondano l’Andana, tenutaLa Badiola, a Castiglion della Pescaia (GR).
Mentre una flotta di veicoli elettrici Segway è pronta per un percorso che parte dalla cantina Argiolas, a Serdiana (CA) e arriva alla chiesetta di Santa Maria di Sibiola, passando per lo stagno salato.
ARTE E GRAPPOLI
Wine lover con il pallino dell’arte unitevi. In Piemonte, a San Cassiano (CN), la galassia Ceretto fino al 13 ottobre vi porta nella Cappella del barolo, chiesa di campagna dipinta da Sol LeWitt e David Tremlett. In Sicilia nella Tenuta di Sciaranuova (CT), la maison Planeta, tra vitigni autoctoni e internazionali, conduce all’installazione luminosa di Claire Fontaine ispirata a Ettore Majorana.
RACCOLTE NOTTURNE
Per i tiratardi si fanno vendemmie illuminate dalla luna piena a Vittorio Veneto (TV), chiamando La Vigna di Sarah (solo su prenotazione). Oppure, il 28 settembre, nell’azienda La Guardia a Castrezzone di Muscoline (BS).
COME AL CINEMA
Martin Foradori Hofstätter, titolare dell’omonima cantina di Tramin (BZ), fa accomodare gli ospiti su poltrone di un ex cinema posate su un palco sospeso. Da qui, calice in mano, si seguono le fasi di lavorazione. Che lo spettacolo abbia inizio. Cin.
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