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ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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Var, debutto con rigore contro la Juve. Ma non cancellerà tutte le polemiche

A Torino penalty assegnato da Maresca con l'aiuto della tv. Prepariamoci (purtroppo) a un campionato comunque pieno di veleni

Il Var ha fatto il suo debutto nel calcio italiano nel modo più fragroso che si potesse attendere: rigore contro la Juventus, a Torino, concesso su intervento degli assistenti arbitri davanti allo schermo dopo che Maresca in campo si era mezzo perso il contatto tra il piede di Alex Sandro e la caviglia di Cop.

In poco più di un minuto (69 secondi per l'esattezza dall'istante in cui il direttore di gara ha ricevuto l'impulso ad andare a vedere la tv a bordo campo a quando ha decretato il penalty) sono crollate le certezze di eserciti di dietrologi e complottisti.

Dunque il Var esiste ed è qui a lottare insieme a noi e a tutti quelli che per decenni hanno fatto della moviola in campo la loro bandiera. Esiste e non è vero che sarà cieco davanti alle grandi (Juve per prima): forte con i deboli e debole con i forti. Altra tesi sostenuta in questi mesi di sperimentazione dai contrari e dagli scettici.

Perché il Var aiuta contro le proteste...

L'effetto dello sbarco del Var nella nostra Serie A è stato duplice. Da un lato ha sanato un'ingiustizia potenziale, perché il rigore per il Cagliari c'era e sarebbe stato un errore non concederlo. Anzi, avrebbe macchiato col sospetto una vittoria poi netta e indiscutibile della Juventus facendo partire il treno delle discussioni.

E poi si sono cancellate per una volta le scene isteriche da protesta, il tutti contro uno (l'arbitro) da sempre un classico delle nostra partite. Con in più l'aggiunta che la certezza della pena con la tv ha indotto anche i protagonisti a uno slancio di sincerità; difficile sostenere non fosse fallo quando le immagini ti stanno smascherando in tempo reale.

... ma il Var non cancellerà tutte le polemiche

Poi, però, c'è il lato B della medaglia ed è quello che porta alle polemiche e ai sospetti che continueranno a non mancare. Se ne è avuto un esempio concreto nella prima giornata di applicazione, quando altre azioni border line (gol di Dybala con controllo braccio o spalle e autorete di Souprayen a favore del Napoli) sono finite nel mirino.

Perché non c'è stato il controllo Var esplicito come per il rigore di Alex Sandro? Perché non è stata modificata la decisione? Andava modificata o no? Temi da Var...Sport che non verranno cancellati. Semplicemente si sposterà un po' in basso l'asticella della dietrologia e gli arbitri dovranno essere bravi a insegnare a tifosi e addetti ai lavori cosa fa la video assistenza e cosa, invece, non è deputata a fare.

Non sarà semplice e lo si misurerà non appena in discussione entrerà qualche grande sfida. Il Var è una scelta utilissima a patto che lo si conosca e si sappia cosa significano i concetti di chiarezza delle immagini, ultima decisione dell'arbitro e ricerca della cancellazione degli errori grossolani. Non sminuzzamento di una partita frame per frame.

Per ultimo arriveranno anche le polemiche sulla strumentazione, chi produce le immagini e perché, come funziona il meccanismo dal punto di vista tecnico e se qualcuno lo possa governare o no a suo vantaggio. Immaginarsi un avvio senza passare da questo percorso è illudersi. Buttare a mare il mezzo (Var) sacrificandolo in nome della polemica sarebbe un passo indietro non accettabile. Il futuro è adesso.

Per saperne di più

tratto da Mediaset Premium
Il tocco di Alex Sandro su Cop - 20 agosto 2017

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Giovanni Capuano