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Combattiamo il coronavirus tornando ad alzare i calici

Combattiamo il coronavirus tornando ad alzare i calici

La rubrica, Affari di famiglia

Federico Veronesi figlio del fondatore di Calzedonia, Tezenis, Intimissimi e Falconeri che segue lo sviluppo dei Wine bar Signorvino, racconta a Panorama come stanno affrontando la crisi che sta svuotando ristoranti e bar in tutta Italia


«Il 2020 era partito bene. Poi è arrivata la gelata del coronavirus che ha bloccato tutto. Non c’è gente in giro, il clima è come sospeso e per questo noi di Signorvino abbiamo deciso di far smaltire un po’ di ferie ai nostri dipendenti e di approfittarne per fare formazione ed essere pronti a ripartire». Lo raggiungiamo al telefono mentre fa scalo a Londra Federico Veronesi, 26 anni, terzogenito di Sandro Veronesi, fondatore di Calzedonia, colosso da 2,4 miliardi di euro di fatturato e quasi 37 mila dipendenti che spazia dalla lingerie ai costumi da bagno passando per il cachemire Falconeri e i wine bar di Signorvino. Era a Miami per lavoro quando l’impennata di casi di coronavirus ha spinto gli Stati Uniti a bloccare i voli diretti verso l’Italia, costringendolo a una deviazione imprevista. «Comunque, ora che sono in Europa un modo per tornare in Italia lo trovo di sicuro» dice a Panorama.it il direttore generale di Signorvino, che con la maggior parte dei 17 enobistrot sparsi tra Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e in centri commerciali come Curno e Arese – chiusi per sicurezza dalle autorità nei weekend – è stato colpito in pieno dall’epidemia. Il progetto di sviluppo fissato per i prossimi mesi però non cambia, slitta solo un po’ in avanti, puntando ai 50 milioni di euro di ricavi nel prossimo biennio. «Questa situazione potrebbe protrarsi per altri due o tre mesi, fino all’estate, in tempo per finire i nostri nuovi cantieri. Su Milano, confermiamo l’apertura sui Navigli e in Piazza XXV aprile vicino a Eataly, mentre a Roma dopo Pasqua apriremo in un centro commerciale vicino all’EUR e a settembre in piazza Barberini. A maggio, invece, ci sarà l’inaugurazione di un Signorvino a Parma, Capitale della cultura italiana 2020, e poi nell’outlet di Fidenza». Anche l’espansione all’estero, annunciata prima di Natale, è solo rimandata di qualche mese causa epidemia. «Siamo già stati a Varsavia per fissare l’apertura di un locale, mentre continua la caccia di location in Austria, Repubblica Ceca e Ungheria. L’Europa centrale ci interessa tutta e quest’anno chiuderemo sicuramente il cerchio». L’importante è che i clienti, soprattutto gli italiani, ritrovino fiducia e voglia di sedersi ai tavolini di bar e ristoranti. «Noi lavoriamo soprattutto con gli italiani, che rappresentano il 70% della nostra clientela, mentre il resto sono turisti stranieri». E per questo un’arma in più potrebbe arrivare dall’ecommerce. «A fine maggio verrà aperto il canale online, sfruttando un grosso investimento realizzato a livello di gruppo. Non ci aspettiamo grandi numeri, ma sarà piuttosto un modo per aumentare il livello di servizio al cliente che potrà acquistare il vino in negozio e farselo recapitare a casa o viceversa». Federico Veronesi, bocconiano, tanti master in giro per il mondo e una grande passione per il vino coltivata negli ultimi sei anni grazie ai corsi dell’Associazione italiana sommelier, da settembre avrà anche delle bottiglie tutte sue. «Come famiglia abbiamo una tenuta ai Castelli romani dove produciamo vini biologici. Per ora solo una malvasia, ma dal 2020 ci saranno nuove etichette di rosso. In questo momento Signorvino è il nostro unico cliente, ma potenzialmente si potranno produrre 300-400 mila bottiglie e iniziare a venderle sul mercato». Una passione quella per il vino che lo ha portato «naturalmente» a occuparsi di Signorvino, ultimo arrivato tra i business di famiglia dove spiccano brand globali come Calzedonia (583 negozi in Italia e 1.564 all’estero), Intimissimi (496 in Italia e 1.022 oltre confine), Tezenis (336 nella Penisola e 302 all’estero), Atelier Emé (40 negozi di cui solo uno fuori dall’Italia) e Falconeri, in piena fase di espansione con oltre 100 negozi in tutto il mondo. «Adoro il mondo del vino ed era naturale che partissi da qui» conclude Federico Veronesi «ma nel nostro gruppo facciamo tante cose e Signorvino non sarà l’unico progetto che seguirò in futuro, visto che abbiamo tanti validi collaboratori e tutti brand stanno andando molto bene».

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