Attentato alla Chiesa ad Istanbul: due fermi
La polizia turca ha fermato due uomini per l'assalto di ieri alla Chiesa cristiana
La polizia turca ha arrestato due individui, uno tagiko e l'altro ceceno, entrambi in possesso di passaporti russi, sospettati di essere gli autori dell'attacco avvenuto domenica mattina nella chiesa italiana di Santa Maria a Istanbul. Nell'attacco ha perso la vita un turco di 52 anni. Il ministro degli Interni Ali Yerlikaya ha comunicato la notizia, precisando che si sta verificando il possibile legame tra i due arrestati e l'Isis, che ha rivendicato l'assalto. Qualora fosse confermato, questo rappresenterebbe il primo attacco da parte dello Stato Islamico in Turchia dal capodanno del 2017, quando un terrorista fece irruzione nella discoteca Reyna a Istanbul, causando numerose vittime.
L'incursione nella chiesa nel quartiere di Sariyer, nella parte europea di Istanbul, è avvenuta intorno alle 11.40 ora locale di domenica, durante la funzione domenicale a cui partecipavano circa 40 persone. I due uomini incappucciati, armati di armi automatiche, hanno aperto il fuoco, uccidendo un uomo di 52 anni. La dinamica dell'attacco sembra più un'esecuzione che un attentato, poiché non sono stati riportati altri feriti nonostante l'uso di armi automatiche.
In seguito, l'Isis ha rivendicato l'attacco attraverso i suoi canali Telegram. Le immagini delle telecamere di sicurezza mostrano i due aggressori con il volto coperto da passamontagna neri e le mani nelle tasche, uno dei quali indossava occhiali da sole. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in visita nella provincia di Eskisehir per un evento del suo partito in vista delle elezioni locali di marzo, ha espresso le condoglianze durante una telefonata con il sacerdote della chiesa italiana e altri funzionari locali.
Papa Francesco ha manifestato il suo sostegno alla Chiesa cattolica dopo l'attacco, durante i commenti al termine della sua preghiera settimanale dell'Angelus in Piazza San Pietro in Vaticano. Anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha espresso il suo cordoglio e la ferma condanna per l'attacco, sostenendo le autorità turche nella ricerca degli assassini. Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, ha dichiarato che non permetterà mai a coloro che mirano all'unità e alla pace di attaccare i luoghi di culto nella città.
Nel dicembre dell'anno precedente, le forze di sicurezza turche avevano arrestato 32 individui sospettati di avere legami con i presunti jihadisti dello Stato Islamico, i quali stavano pianificando attacchi a chiese, sinagoghe e all'ambasciata irachena. Gli estremisti dell'Isis hanno perpetrato diversi attacchi in Turchia, inclusa una discoteca a Istanbul nel 2017, causando la morte di 39 persone. Nella loro rivendicazione, lo Stato Islamico ha dichiarato che l'attacco rappresenta una risposta al loro appello di uccidere ebrei e cristiani ovunque.