L'Italia riparte dall'Italia
Il direttore di Panorama, Giorgio Mulè, spiega il significato di questo viaggio nelle bellissime realtà del nostro Paese
Guardatevi intorno e capirete perché l’Italia è un Paese unico e meraviglioso. Buttate l’occhio oltre la finestra, passeggiate per le vostre città e pensate allo scrigno di tesori che il mondo ci invidia.
Guardatevi allo specchio e vedrete il solo patrimonio eccezionale che mai nessuno potrà clonare: voi. Non c’è molto altro da dire né ci sono da ricercare formule magiche per capire come l’Italia possa ripartire. La risposta è banale: l’Italia riparte dall’Italia.
Per questo ci siamo messi in gioco ed è nato Panorama d’Italia: perché per ripartire bisogna tornare nei territori dove genio, creatività e intelligenza hanno le loro radici; perché è necessario stringere la mano a chi non si arrende, a chi tenacemente, con testardaggine e con entusiasmo, continua a credere in questo Paese; perché vogliamo dare strumenti pratici e risposte concrete a chi vuole investire sull’impresa più straordinaria che abbiamo: noi stessi; perché ammiriamo e vogliamo far conoscere a tutti le esperienze di chi ce l’ha fatta.
Per tutti questi motivi, il viaggio che stiamo per cominciare e che vi raccontiamo sarà un viaggio emozionante e unico. Unico come voi, unico come l’Italia. E con i 150 eventi che Panorama organizzerà nel suo tour abbiamo l’ambizione e l’onore di essere testimonial dell’Italia migliore.
Il viatico di questo cammino è l’Oscar appena aggiudicato a La grande bellezza, un film pensato da italiani, interpretato da attori italiani, prodotto da italiani.
"La nostra capacità creativa, quando si esprime nella giusta direzione è premiata con generosità dal pubblico italiano, crisi o non crisi. Ed è premiata ai massimi livelli dalle giurie internazionali più prestigiose che ci dicono con chiarezza: avete la capacità di fare le cose. E le sapete fare bene" ha sottolineato Pier Silvio Berlusconi, che con Mediaset ha coprodotto il film di Paolo Sorrentino.
Già: sappiamo fare, e bene, le cose. Vale per il cinema, ma vale anche e soprattutto per le imprese, per l’arte, per la cultura. Non ho mai citato la politica, volutamente. Perché la politica è lo specchio di noi stessi e, spesso, lo specchio deformato dal vizio del potere. In attesa di poter guardare con serenità e fiducia alla politica, vale la pena puntare su noi stessi.