Panorama: la verità sul rischio di contaminazione dei pomodori
Nel numero in edicola dal 14 novembre la verità sul rischio contaminazione dei prodotti del sud. Il ritratto politico e umano di Alfano e Fitto. E sulle morti "all'amianto" dell'Olivetti, le carte contro De Benedetti
Pomodoro: allarme rosso. L’allarme sui pomodori contenenti metalli pesanti coltivati nella cosiddetta «Terra dei fuochi»: da qui parte la copertina del prossimo numero di Panorama, in edicola da giovedì 14 novembre. Al centro della querelle l’area tra Napoli e Caserta contaminata da roghi di rifiuti tossici, che ha innescato dubbi sulla qualità dei prodotti agricoli del sud e offerto a una grande azienda agroalimentare di Parma, la Pomì, lo spunto per una controversa campagna pubblicitaria (Solo da qui. Solo Pomì).
I timori sono poi stati rilanciati il 12 novembre dal sequestro di 13 pozzi e di 15 fondi agricoli a Caivano, in provincia di Napoli, dove sono stati riscontrati livelli elevati di manganese, cloroformio e arsenico. Insomma: la sicurezza di ciò che mangiamo cambia a seconda della geografia? È più alta al nord e più bassa al sud? Nell’inchiesta di Panorama tutto quello che dobbiamo sapere per non correre rischi, ma anche per non nutrire paure infondate.
Inchiesta sui 21 morti all’Olivetti. Panorama dedica poi una lunga inchiesta all’indagine aperta a Ivrea sui 21 casi di morte per mesotelioma pleurico tra ex dipendenti della Olivetti. Pubblicando alcuni documenti inediti, datati 1981, dai quali risulta che l’azienda di Carlo De Benedetti era stata avvisata da un luminare del Politecnico di Torino, Enea Occella: «I materiali in esame» scrive il professore rispondendo a una richiesta della Olivetti, che aveva chiesto di analizzare un particolare «talco» usato per la produzione, «non debbono assolutamente, per alcun motivo, essere utilizzati come talco industriale, se vi è la pur piccola possibilità di una relativa dispersione nell’atmosfera». Quel talco conteneva elevate quantitàò di amianto, causa prima del mesotelioma.
Nella sanità 3,4 miliardi di euro di sprechi all’anno. Panorama insiste poi nella sua denuncia sugli sprechi pubblici. La spending review dovrebbe partire dagli acquisti delle pubbliche amministrazioni, dove si annidano miliardi di sprechi. Nella sola sanità, secondo Panorama, bandi per ben 3,4 miliardi di euro vengono effettuati al di fuori del circuito della Consip, creato proprio per cercare di uniformare i prezzi dei beni che lo Stato compra. L'indagine rivela infatti che a fronte di regole fissate per controllare la spesa,mancano i controlli per farle rispettare.
Angelino Alfano e Raffaele Fitto. Sono i due «cavalli di razza» del Pdl, Angelino Alfano e Raffaele Fitto. Vicepremier e capo dei lealisti del Pdl, in competizione per dettare la linea di partito, entrambi meridionali, entrambi prodotti del vivaio dc. Speculari ma dissimili. Passione contro calcolo, attendismo contro fremito. Panorama racconta la storia delle loro vite parallele. In attesa della ricomposizione o dell’inevitabile scontro finale.
L’inferno dei grillini. Dai curriculum meritocratici all’assunzione di compagni, figli e parenti. Panorama in edicola racconta le faide tra i senatori del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo che hanno messo la famiglia in conto al Parlamento, in sfregio a qualsiasi codice etico. Minacce, lacrime, veline girate alla stampa, espulsioni e processi. Tutti contro tutti, miseramente. La guerra degli onorevoli-cittadini, dopo le polemiche interne su diarie e rimborsi.
Voglio una vita digitale. Ha perso peso, controllato la pressione, calcolato le pedalate, registrato la sua vita, scoperto quanti minuti di sonno ha dormito. Si chiama Quantified self movement, il fenomeno di automisurazione nato in America. A raccogliere la sua vita in numeri, rendendola «digitale» non è il protagonista di un nuovo Truman show, ma un giornalista di Panorama.
Baglioni, 50 anni sul palco. Cinquant’anni di attività per Claudio Baglioni, che rilancia e parte per nuovi tour, raccontando grandi successi e clamorosi flop, come quando a Venezia nel 1969 pensò di buttarsi in un canale. Baglioni confessa a Panorama che negli anni Sessanta erano tutti chitarristi per piacere alle ragazze. E che andare in concerto è un po’ come una guerra, e «quando finisce ti senti inutile come un soldato che torna a casa».