‘Marcel Labrume’ e ’Titanic’ di Attilio Micheluzzi
Due volumi che inaugurano la collana dedicata a uno straordinario architetto di avventure
‘Marcel Labrume’ e ‘Titanic’ sono due libri a fumetti realizzati da Attilio Micheluzzi e pubblicati da Nicola Pesce Edizioni.
I due volumi sono parte di una nuova collana, che si aggiunge a quelle dedicate a Dino Battaglia e Sergio Toppi, per ripropone in maniera sistematica i fumetti di un altro compianto gigante dell’arte sequenziale italiana.
Morto prematuramente il 20 settembre 1990, a soli sessant’anni, Micheluzzi ha esordito tardivamente come autore di fumetti, dopo una carriera da architetto, ma in poco meno di vent’anni ha spaziato tra i generi e ha prodotto una mole impressionante e di altissima qualità di serie e di storie a sé stanti.
Micheluzzi, come Pratt, ha avuto una forte predilezione per le storie d'avventura, solitamente caratterizzate da un'ambientazione d'epoca, e spesso ambientate in periodi di grandi conflitti o cambiamenti del secolo scorso.
Nelle storie di Micheluzzi si muovono personaggi affascinanti, ambigui e molto fallibili, rappresentati – come gli scenari – con passione e abilità ma al tempo stesso con una notevole sintesi grafica, al servizio di una straordinaria capacità nella narrazione fumettistica.
I primi due volumi stampati da Nicola Pesce Editore forniscono un buon esempio, anche se non esaustivo, del talento di Micheluzzi. “Marcel Labrume”, contiene due lunghe storie in bianco e nero che narrano le peripezie di un soldato ed avventuriero francese durante il secondo confitto mondiale, nel Medio Oriente e nel Nord Africa occupati dai tedeschi (e dagli italiani).
Labrume è stato il primo personaggio che Micheluzzi crea per un pubblico adulto ed è tutt’altro che un eroe duro e puro: è un intrallazzatore egoista, donnaiolo ed egocentrico, che farebbe di tutto per sopravvivere ma che finisce per schierarsi dalla parte del giusto un po’ per caso, un po’ per interesse e un po’ perché attratto inesorabilmente dal pericolo.
Anche in “Titanic” gli eroi sono assenti e Micheluzzi ci mostra un campionario di umanità varia, disperata e ossessionata. Il volume due versioni (una più lunga e una brevissima, in appendice) romanzate della tragedia del 1912, che ha visto affondare il transatlantico più grande e più lussuoso del mondo, dopo una collisione con un iceberg. La vicenda storica, per quanto drammatica e importante, è però solo il catalizzatore di un ampio cast di personaggi protagonista di trame e sottotrame sentimentali, politiche, agonistiche e avventurose che s’intrecciano e giungono a una tragica conclusione con il colare a picco della nave.
Entrambi i volumi presentano un autore già maturo e pienamente a suo agio con il linguaggio del fumetto. Le pagine di “Marcel Labrume” mostrano un Micheluzzi virtuoso del bianco e nero e della sua purezza comunicativa, mentre in “Titanic” si può ammirare come fosse altrettanto versato nell’uso del colore, che non copre mai il suo segno ma lo complementa ed esalta.
Micheluzzi ha una cura estrema per il lettering ed in particolare per titoli ed onomatopee, tutti realizzati da lui, a cui fa assumere un ruolo di primo piano, sostituendo in maniera strumentale personaggi ed ambientazioni, e rendendo lampante il potenziale narrativo unico del fumetto.
“Marcel Labrume” e “Titanic” sono due volumi cartonati di grande formato. Il primo contiene 160 pagine in bianco e nero mentre il secondo ha 96 pagine tutte a colori. Sono pubblicati da Nicola Pesce Editore, che li propone a 19,90 Euro cadauno.