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Maturità 2017, la terza prova

Lunedì 26 giugno ultima prova scritta dell'esame di Stato. Le materie della terza prova non possono essere più di cinque: ecco come funziona

È scattata l'ora del "quizzone". Dopo il tema, la versione e i problemi di matematica, lunedì 26 giugno è arrivato il momento della terza prova, ultimo scritto della Maturità 2017. La prova multidisciplinare comprende diverse materie, dalla letteratura alla storia, dalla fisica alla cultura generale, e varia a seconda delle scuole: a stabilirle, in base all'area di studio e alle simulazioni d’esame fatte durante l’anno, sono i singoli consigli di classe, tenuti però a comunicare al Ministero i contenuti, i metodi, i mezzi, i tempi e i criteri con i quali è stata stilata. Ecco come funziona.

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Maturità 2017, la terza prova

Mente lucida e sengue freddo. Gli studenti avranno infatti mediamente circa tre ore di tempo per completare la terza prova, che varia non solo da un istituto ad un altro, ma anche da classe a classe. Ma come vengono scelte le tracce del "quizzone"? Ogni quiz dovrà essere consono alle competenze e alla preparazione della classe, valutate durante l’anno: il consiglio di classe deciderà non solo la tipologia e i tempi e le materie scelte, ma anche i sussidi didattici che si potranno consultare, come ad esempio calcolatrici e vocabolari.

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La tipologia di domande del "quizzone"

La terza prova d’esame non deve coinvolgere più di cinque materie mentre il numero e il genere di domande varia all'interno di un range stabilito dal Ministero dell'Istruzione. Gli studenti si troveranno dunque ad affrontare la trattazione sintetica di argomenti particolarmente rilevanti (di solito non più di 1-15 righe), quesiti a risposta singola (risposta aperta di non più di cinque righe), e quesiti a risposta multipla.

Non mancheranno inoltre problemi a soluzione rapida (articolati in base allo specifico indirizzo di studi, consiste nel risolvere dei problemi in pochi minuti), analisi di casi pratici (soprattutto negli Istituti Tecnici e Professionali) e poi ancora lo sviluppo di un progetto (riguarda essenzialmente i licei artistici e gli istituti d’arte). 

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Addio alla terza prova dal 2019

Lo spauracchio della terza prova è destinato a non spaventare più gli studenti italianiI criteri dell'esame di Maturità sono infatti stati modificati e dal 2019 il "quizzone" sparirà: il provvedimento la "Buona scuola" ha infatti ridotto a due le prove scritte, eliminando quella multidisciplinare: in compenso, la partecipazione degli studenti delle classi quinte alle rilevazioni Invalsi (le prove riguarderanno le competenze di italiano, matematica e lingua inglese) sarà un requisito indispensabile per l’ammissione all’esame di Stato dell'anno scolastico 2018-2019.

Un'altra novità che farà piacere ai maturandi riguarda la media dei voti: non sarà infatti più necessario avere la sufficienza in tutte le materie, ma basterà la media del sei, cui contribuirà anche il voto in condotta. 


ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
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Francesco Canino