La maturità: l'esame più temuto (e celebrato) dagli studenti
Consigli per finire bene l'anno scolastico: 13. Dialogo e ordine.
Pillole bisettimanali per aiutare studenti (e famiglie) a restare motivati con la didattica a distanza. A firma di Marcello Bramati e Lorenzo Sanna, dirigenti e docenti dei licei Faes di Milano, nonché autori di Basta studiare! e Leggere per piacere (Sperling & Kupfer). Il mercoledì e la domenica, alle 8.30 su panorama.it, consigli, dritte e buone pratiche per concludere al meglio la scuola.
Il 17 giugno inizierà per tutti gli studenti delle quinte classi delle scuole secondarie di secondo grado l'esame di Stato, la cosiddetta maturità. Un appuntamento atteso, temuto e celebrato anche dai più come passaggio simbolico al mondo adulto.
L'esame si presenta fortemente rinnovato, un'unica prova orale, una commissione per la grandissima parte costituita dai docenti interni della classe, un colloquio di un'ora suddiviso in più parti, con l'obiettivo di attribuire un punteggio finale alle competenze acquisite.
Mancano ormai solo 20 giorni e poi si chiuderà un'era fatta di passioni, paure, studio, amicizia, fisica, latino, filosofia, scrittura e interrogazioni; gli studenti diventeranno autonomi e responsabili, come recita gli obiettivi a lungo termine della scuola secondaria, come lo sono effettivamente diventati - molti di loro - in questi mesi di didattica a distanza, come tutti noi educatori ci auguriamo.
Partiamo quindi dalle indicazioni e dalla griglia di valutazione del colloquio orale per qualche suggerimento concreto. Ci vorrà tempo, concentrazione e pazienza; ragioneremo sui tempi e sui luoghi, in una programmazione delle giornate a disposizione, tra gli ultimi ripassi in vista della fine dell'anno e i giorni interi a disposizione per l'esame.
Due parole d'ordine tutte nostre: dialogo e ordine. Ci vuole ordine, fin da subito, per raccogliere i materiali, gli appunti delle lezioni, i programmi d'esame delle discipline, le scalette per il ripasso. Tutto pronto e a disposizione, senza l'ansia di fogli e foglietti, dispersi nello zaino dimenticato sotto la scrivania.
Il dialogo, poi, con i genitori, per un sostegno e per la ricerca di un luogo adatto allo studio; con i docenti, perché ogni indicazione sull'esame, sull'elaborato delle materie di indirizzo, sui materiali per i collegamenti pluridisciplinari, sui testi d'italiano, sia chiara e nulla rimanga al caso, se possibile.
Due parole fondamentali, inoltre, dalle indicazioni ministeriali: profondità e ricerca. L'esame richiede la conoscenza approfondita e completa dei contenuti, completezza di analisi e articolazione critica e consapevole. Non servirà quindi solo isolarsi per la concentrazione del ripasso, ma anche un confronto con un compagno, con una sorella, con un genitore per provare e ripetere, collegare discipline e commentare testi; servirà la nozione e servirà la riflessione sui percorsi personali, passioni, interessi, libri letti, prospettive per il futuro. L'esame è la conclusione di un lungo percorso e merita tutto l'ultimo sforzo necessario per un commiato degno di memoria e ricco di soddisfazioni.