L’Arte come azione e creazione
Moda

L’Arte come azione e creazione

A Napoli esposte le opere degli studenti dell'Accademia della Moda tra le storiche mura di Castel dell'Ovo

Il Golfo di Napoli che si apre all'orizzonte, i profumi del mediterraneo e la sagoma del Vesuvio che si profila alle spalle: in questa meravigliosa cornice, all'interno delle storiche mura di Castel dell'Ovo, uno dei simboli della città partenopea, è stata inaugurata il 22 luglio scorso la mostra L'Arte Come Azione e Creazione, una serie di opere nate dall'estro creativo degli studenti dell'Accademia della Moda di Napoli che, seguendo le linee guida definite in collaborazione con il gruppo Marzotto, hanno creato vere e proprie opere d'arte innovative e visionarie, in bilico tra arte e moda.

L'evento in realtà è il coronamento finale di un progetto nato tra IUAD Accademia della Moda e Marzotto Wool Manufacturing. «Azioni in Trama», questo il nome del progetto, è stato creato allo scopo di formare gli studenti, di promuovere ed evolvere il design e soprattutto il Made in Italy. I ragazzi che hanno partecipato hanno avuto modo di confrontarsi con l'alta professionalità dell'azienda vicentina attraverso incontri e workshop, e utilizzando tessuti innovativi e di alta qualità forniti da Marzotto hanno potuto esprimere la loro visione di nuova sartorialità e di innovazione.

Quella di IUAD Accademia della Moda è una storia affascinante che parla di valori veri, di passione, tradizione, eccellenza, sartorialità e lungimiranza. I primi corsi risalgono agli anni Sessanta quando Domenico Lettieri, maestro di sartoria, intuisce l'importanza di tramandare la propria esperienza e i segreti della sartorialità artigianale alle giovani generazioni, e infondere allo stesso tempo nuova linfa a questa arte che fino a quel momento veniva tenuta gelosamente segreta.

Oggi Accademia della Moda vanta due sedi a Napoli e una a Milano, è riconosciuta a livello internazionale ma soprattutto è riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca tra le Istituzioni AFAM per il corso di primo livello in diverse discipline che spaziano dal design della moda e degli interni, alla modellistica industriale con un sistema protetto dal copyright per tutti i settori dell'abbigliamento e della calzatura.


Michele Lettieri


Abbiamo incontrato Michele Lettieri, seconda generazione e ad oggi Presidente IUAD, che con la stessa passione e lungimiranza porta avanti il lavoro iniziato dal padre Domenico.

Come definirebbe il tipo di insegnamento impartito dall'Accademia della Moda?

«La formazione accademica è un mix tra cultura e saper fare anche con sistemi altamente tecnologici, "sporcarsi le mani" rende le idee fattibili e commerciabili, è importante coltivare le menti di modo da sviluppare uno spirito di adattamento e di flessibilità in ambito lavorativo»

La scuola partecipa all'inserimento dei ragazzi nel mondo professionale una volta laureati?

«Grazie al nostro ufficio placement abbiamo un tasso di inserimento pari all'80% dei nostri studenti, in alcuni corsi come Design della Comunicazione e Design degli accessori raggiungiamo anche il 100%, il tasso varia molto in base alle richieste da parte delle imprese».

Come vede le nuove generazioni, appassionate? Entusiaste di apprendere e di formarsi?

«Le nuove generazioni sono piene di sogni, non hanno sempre le idee chiare sul mondo del lavoro, vanno guidati nel giusto cammino, sognare è importante ma tenendo i piedi per terra, per diventare dei veri professionisti c'è bisogno di tempo, pazienza, umiltà e tanta passione».

La pandemia ci ha costretto a nuove didattiche e a nuovi sistemi di insegnamento: cosa resta dei metodi classici? Il momento storico ha imposto nuove materie di studio e nuove dinamiche di insegnamento?

«La pandemia ha fatto riscoprire la didattica a distanza, o meglio la formazione online che ha favorito incontri anche con esperti e docenti provenienti da diverse parti del mondo, però essere iscritti all' Accademia è molto di più, vivere i laboratori o anche frequentare in gruppo gli ambienti di studio, il bar dell'Accademia, la biblioteca, incontrare studenti che fanno progetti, shooting o varie tipologie di progetti, scambiare tra loro opinioni e condividere esperienze e sogni li forma.

Inoltre abbiamo inserito nuove materie in alcuni triennali per rispondere alle richieste di mercato, come la richiesta di stylist pronti ad entrare nel mondo social o che supportino la vendita online».

Più in generale, il sistema si evolve, come si sta adeguando ai nuovi tempi l'Accademia della Moda? Avete nuovi progetti?

«La nuova sfida è implementare progetti di ricerca, il prossimo anno accademico, lo IUAD finanzierà borse di studio per la ricerca, l'obiettivo è innovare, creare nuove proprietà intellettuali o brevetti, per favorire delle startup con i giovani; siamo molto fiduciosi che questo possa stimolare il mondo produttivo».

C'è una filosofia IUAD?

«Si parla di artigianalità moderna: l'utilizzo di tecnologie avanzate associate alla cura manuale dei dettagli e del su-misura che contraddistingue il Made in Italy e ne fanno dell'artigianato un elemento di forte innovazione. Parliamo di stampe 3D su accessori e gioielleria, su tessuti per abbigliamento o complementi di arredo, l'artigiano si approccia alla macchina dando una nuova veste al prodotto. Tecnica e creatività è un connubio che da sempre porta avanti IUAD, è il leitmotiv dei nostri programmi di studio ed ciò che i nostri docenti trasmettono ogni giorno in aula… mai fermarsi, andare sempre oltre quello che la tecnica ci insegna è fondamentale per creare dei giovani creativi».

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Alessandro Ferrari