Come il cambiamento climatico ha cambiato il nostro modo di vestire
Extrapolations (Apple+)
Moda

Come il cambiamento climatico ha cambiato il nostro modo di vestire

La mostra organizzata da Fondazione Prada e l'ultima serie targata Apple+ raccontano come l'innalzamento delle temperature stia già avendo un impatto sul nostro quotidiano, a partire dal nostro abbigliamento

Al piano terra e al primo piano di Ca’ Corner della Regina a Venezia, Fondazione Prada - insieme al curatore Dieter Roelstraete - presenta Everybody Talks About the Weather, una mostra di ricerca che esplora i significati del tempo metereologico nell’arte visiva, prendendo in considerazione le condizioni atmosferiche come premessa per affrontare la questione dell’emergenza climatica in corso.

Le opere esposte tracciano i vari modi in cui il clima e il tempo hanno plasmato le nostre identità culturali e come l’umanità ha affrontato la nostra esposizione quotidiana agli eventi meteorologici. Miuccia Prada, presidente di Fondazione Prada, racconta: «Il progetto è nato con l’idea di prendere il tempo atmosferico come punto di partenza per evidenziare l’urgenza del cambiamento climatico, stabilendo un’equazione empirica tra meteorologia e climatologia, utilizzando insieme gli strumenti dell’arte e della scienza».

«Il clima è un tema globale e universale, che influenza le azioni e i destini di donne e uomini in tutte le regioni del mondo», ha proseguito. «Parlare oggi di meteo significa quindi parlare e preoccuparsi del futuro di tutti».

Il cambiamento climatico sta avendo un forte impatto sul nostro stile di vita e, di conseguenza, sul nostro modo di vestire. Dalle piogge torrenziali alle temperature che superano i 40 gradi, è fondamentale anche per gli stilisti offrire una gamma di soluzioni per ogni evenienza. L’abbigliamento deve così far sognare ma allo stesso tempo essere funzionale.

Secondo Lorna Hall, direttore della fashion intelligence presso WGSN - una società di analisi delle tendenze più quotate - uno dei trend meno discussi è proprio quello che vede l’adattamento climatico al centro del dibattito. «I climi globali stanno cambiando e le funzioni a cui daremo la priorità nel nostro abbigliamento continueranno a cambiare per questo motivo», ha dichiarato l’esperta.

Indumenti performanti, quindi, che utilizzano le ultime tecnologie per offrire protezione da tutti i fenomeni climatici. Ne è un esempio AIRism, la tecnologia brevettata da Uniqlo, che promette di «farti sentire a tuo agio 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno e contrastare i cambiamenti atmosferici di tutti i tipi».

Ma ci sono anche rimedi millenari, come il lino. Uno dei tessuti più antichi del mondo - risalente al 7000 aC circa, è un materiale naturale - ricavato dalla corteccia interna del fusto di alcune piante - e tiene freschi. Se infatti seta trattiene il calore, mentre il cotone tende ad aderire al corpo, il lino è in grado di assorbire l’umidità e il sudore, creando al tempo stesso spazi tra il corpo umano e gli indumenti per un raffreddamento ventilato.

La serie targata Apple+ offre un ulteriore sguardo al nostro modo di vestire in un futuro dove è sempre più caldo. Extrapolations, che si compone di otto episodi, inizia nel 2037 e si svolge nel corso di 33 anni. Utilizzando trame intrecciate e personaggi ricorrenti, ogni episodio mette in luce le conseguenze del riscaldamento globale - incendi, ondate di caldo, siccità, cattiva qualità dell'aria - e i cittadini che soffrono di malattie cardiovascolari, neurologiche e respiratorie correlate.

I costumisti della serie sono partiti da un semplice presupposto: nel futuro dovremo fare i conti con «la perdita di materiali e la perdita di fibre naturali» e di conseguenza, saranno solo i grandi potenti a indossare cotone, lana, seta, materiali che attualmente risultano di uso comune.

I risultati sono due: il recupero di capi vintage e una dipendenza sempre più grande sulla tecnologia. Capace di ricreare quello che ormai è andato perduto.

Magliette realizzate con lo stesso polimero dei sacchetti di plastica, jeans infusi con giada frantumata, indumenti che usano la maglieria computerizzata per una maggiore ventilazione, o realizzati con la tecnologia di raffreddamento progettata dalla NASA per gli astronauti.

Tutto questo è già realtà. Che il futuro sia più vicino di quanto crediamo?

«Everybody Talks About the Weather»

I più letti

avatar-icon

Mariella Baroli