Dior, tra sottrazione e recupero di antiche maestrie
Il direttore creativo Maria Grazia Chiuri continua il suo lavoro di ricerca sui codici identitari della maison con una collezione di Alta Moda che sublima la forza della delicatezza femminile
«Studiare gli archivi per me non significa studiare la silhouette di un vestito ma cosa ha rappresentato la storia di quel brand calato nel suo contesto storico» spiega Maria Grazia Chiuri, prima del défilé di haute couture Christian Dior autunno inverno 2023-2024.
Il senso di tale contestualizzazione giustifica l’assioma successivo: «La moda è politica, perché non è avulsa dalla realtà, dà dei messaggi e c’è un’osmosi tra il mondo reale e quello creativo della moda. Anche se la gente non sempre lo comprende».
Così in una Parigi provata dalla violenza dei conflitti di classe, la Chiuri porta avanti un discorso di sublimazione della donna riportandola al livello dei miti femminili della classicità, sulla scia delle riflessioni condotte dalla filosofa Adriana Cavavero autrice del saggio Nonostante Platone. Ne scaturisce una collezione fatta di abiti studiatissimi nelle proporzioni e nella declinazione di elementi decorativi estremamente virtuosi come il ricamo a sfilatura che si avvale di una sottrazione di trama e ordito, oppure il ricamo bigudì che invece aggiunge corposità creando un effetto 3D.
«Da anni lavoriamo e facciamo ricerca su determinate lavorazioni. L’idea di tempo nell’Alta Moda è diversa, più dilatata e questo ci permettere di riattivare dei codici che potrebbero andare persi oppure rimanere per sempre solo nei musei» spiega Maria Grazia Chiuri.
La collezione ha un incipit monocromatico: una ventina di capi color panna, un inno all’eleganza non urlata e un rimando a una purezza che esprime forza e sicurezza. Mentre il rispetto degli stilemi della maison Dior, pur senza mai perdere di vista la contemporaneità necessaria, avviene attraverso una certosina operazione di sottrazione con l’eliminazione di fodere e strutture interne, lasciando però che i volumi delle silhouette rimangano quelli identitari della griffe.
Gli abiti lunghi anche da giorno si abbinano a soprabiti oppure alla giacca Bar, mantelle in cashmere e seta oppure in rete preziosa enfatizzano le figure allungate e rese ancora più tali da pieghe colonna di grande eleganza per la loro capacità di far fluttuare i corpi.
Recupero di antiche tecniche di ricamo e di lavorazioni da una parte e lavoro di sottrazione dall’altra sono i cardini della liturgia creativa della Chiuri per questa collezione quale inno alla delicatezza femminile e alla sua grande potenza espressiva.