L’haute couture di Schiaparelli, tra contrasti e richiami al Texas
L’omaggio all’astrologia e il gioco tra eredità e progresso firmato Daniel Roseberry
Passato e presente, progresso e decadenza: la nuova collezione couture Schiaparelli, firmata Daniel Roseberry, è un perfetto sodalizio tra eredità e pura avanguardia. Massima espressione ne è l’abito scheda madre, dove microchip, calcolatrici e vecchi artefatti tecnologici dei primi anni 2000 si alternano a strass e punti luce che vanno a comporre un abito unico nel suo genere.
Roseberry con questa collezione vuole omaggiare anche l’astrologia, materia molto cara alla fondatrice Elsa Schiaparelli. È infatti suo zio, Giovanni Schiaparelli, ad aver coniato il termine «marziano» in seguito alla suo personale scoperta di una serie di canali sulla superficie di Marte.
La moda firmata Elsa Schiaparelli ha sempre avuto un sapore particolare, da molti ritenuta bizzarra e stravagante, quando in realtà era - tra le altre cose - il modo perfetto per esprimere la sua passione per l’astrologia e quindi per le creature “di un là”. Così nascono le unioni più inaspettate, dai materiali alle fantasie, ed è proprio a quelle contraddizioni che il direttore creativo si ispira per la nuova collezione d’alta moda, aggiungendo anche qualche rimando delle sue origini in Texas.
Tra i numerosi riferimenti spiccano gli stivali da cowboy alti fino alla coscia costellati di fibbie e la tipica bandana del posto, qui reinterpretata con paillettes e dipinta a mano. Sfilano abiti scultorei da mozzare il fiato mentre ritroviamo delle piccole trecce in raso di seta - un rimando alle trecce dei cavalli per il dressage - applicate su dei bomber in camoscio color cammello. Indispensabili poi sono i segni distintivi della fondatrice del marchio, questa volta sotto forma di serrature presenti sui lati delle pochette e al centro di eleganti girocollo di brillanti.