John Richmond: come nasce una leggenda
Nella sua collezione più personale, presentata alla Milano Fashion Week, lo stilista esplora le influenze che hanno plasmato il suo stile dal 1984 a oggi.
Ormai tendenza consolidata, nelle ultime stagioni i creativi delle grandi maison di moda hanno trovato negli archivi nuove ispirazioni e strumenti per interpretare una quotidianità sempre più complessa e sfaccettata. Per la sua collezione Primavera Estate 2025, John Richmond sceglie così ti tornare alle sue origini, in un’esplorazione più profonda di se stesso e del DNA del brand da lui fondato nel 1984.
Nella cornice della Milano Fashion Week, all’interno di una stazione metropolitana ormai in disuso — una pagina bianca su cui scrivere la propria storia — lo stilista intraprende un viaggio emotivo attraverso le persone, i luoghi, le canzoni e le emozioni che hanno plasmato la sua persona. «Sono il risultato dello sforzo di tutti quelli che ho conosciuto» scriveva Chuck Palahniuk nel suo Invisible Monsters e il medesimo sentimento si respira dal momento in cui la sfilata ha inizio.
Dai poster che tappezzano lo spazio, come in una galleria d’arte sotterranea, alla soundtrack, creata da Richmond in collaborazione con Peter Hook, che mixa batteria e synth in una sovrapposizione di brani dei Joy Division con suoni della metropolitana e elementi orchestrali che culminano in un unico pezzo musicale, ogni elemento è un tributo a una storia leggendaria.
La collezione, così come tutto il resto, appare come una riflessione sull’identità personale e un inno alla libertà. Le influenze punk, profondamente radicate nel brand, si presentano con jeans skinhead decolorati con zip, biker in pelle tatuata dipinta a mano, giacche in denim scintillanti con borchie d'argento e abiti in cristallo fortemente impreziositi abbinati a minigonne di tulle nero. Il movimento Northern Soul di fine anni Settanta ispira invece i pantaloni larghi a vita alta della stagione, le proposte knitwear e i bomber impreziositi di ricami e dettagli.
Il nero è protagonista assoluto, ma la palette cromatica trova la sua massima espressione in vivaci tocchi di rosa fucsia e rosso, mescolati a morbidi neutri terrosi, avorio, nuance polverose e profondi blu cobalto, che creano una storia visiva cromatica forte, ricca, intensa. Tutti aggettivi che possono descrivere la storia di John Richmond dagli anni Ottanta a oggi.
La sera include pezzi sartoriali in lana fine e seta con stampe effetto tatto floreali e jacquard argento. Non manca una declinazione sportiva, ma anche questa appare arricchita da dettagli preziosi con twin set personalizzati da patch ricamati e stampati su materiali dalle differenti texture. Anche gli accessori hanno un ruolo significativo: reggiseni in pelle multi-pizzo, foulard, lussuose catene cubane d'argento, zeppe con frange, e mocassini sabot che riprendono le sfumature dei colori delle pelli.
Quello che ne risulta è una collezione fortemente personale che guarda a un passato ricco e affascinante e che apre le porte a una nuova direzione per il marchio, ispirata alla sua storia leggendaria ma decisa a esplorare il proprio futuro.