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(Getty Images)
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Milano Fashion Week: la moda che verrà

Appunti e impressioni sulle sfilate che hanno caratterizzato gli ultimi giorni dedicati alla moda milanese

In un susseguirsi di sfilate ed estetica, Milano dimostra ancora una volta di essere una delle capitali più importanti per la moda contemporanea. Una commistione di stili che guardano a un pubblico sempre più globale — così come gli ospiti che siedono le prime file alle sfilate — e a una nuova idea di contemporaneità, che cerca nel passato e nell’heritage la sua ragione d’essere.

MM6 Margiela

Si rivolge all’idea di concretezza, la collezione Primavera Estate 2025 firmata MM6 Martin Margiela che porta in passerella una serie di capi perfetti per il caldo soffocante della stagione. Improntati alla semplicità, i look presentati si rifanno a silhouette semplici, raccontante attraverso proporzioni leggermente anticonvenzionali. La storia e l'archivio della maison tornano a essere un territorio di esplorazione, con idee e soluzioni prese e rimescolate per adattarsi al qui e ora.

GCDS

Accompagnati dallo styling di Carine Roitfeld, i look creati da Giuliano Calza per GCDS raccontano il potere della pop culture e la sua influenza nella moda. Dopo un’Estate trascorsa in stile «brat», la musica di Charlie xcx (creata dall’artista per la maison) invade lo spazio e interpreta una collezione pensata per ballare e per festeggiare. «La creazione, piuttosto che la distruzione, è l’energia che ci muove» si legge nel comunicato ufficiale. La palette è ritmata da colori neon rave e colori accesi, mentre i tuxedo elegantemente tagliati in twill di seta presentano una nuova stampa botanica, che firma la collezione. Fiori del cemento.

Sportmax

È invece dedicata alla maestria artigianale, la collezione Primavera Estate 2025 firmata Sportmax. Un esercizio di intuizione e precisione, innovazione e rigore, dove volumi spontanei avvolgono il corpo mentre le silhouette esplorano una fluidità scultorea che unisce expertise e funzionalità. In passerella, una paletta erosa di tonalità minerali —acquamarina, sabbia, quarzo citrino, rubino — illuminano la processione di ensemble bianco e nero, riecheggiando i dettagli decorativi del cortile neoclassico della Pinacoteca di Brera.

Versace

Alimentata dal savoir faire che è il cuore della maison, la gioia è fil rouge della sfilata Versace. Per la Primavera Estate 2024, Donatella Versace introduce il concetto di «more rather than less» che prende forma mediante un guardaroba più leggero, libero, disinvolto. Disposte con disinvoltura sul corpo in composizioni contrastanti, cinque grafiche emblematiche — dall’iconica Medusa a un pattern di rose canine, fiore preferito da Donatella — si contrappongono e interagiscono l'una con l’altra, abbinate a blocchi di colore, mentre simboli del marchio, infusi di gioia, si mimetizzano nelle sfumature del marrone, ribattezzato come il «nuovo nero».

Ferrari

È una riflessione intima quella portata in passerella da Ferrari che per la nuova collezione esplora i suoi elementi identitarie e cifre distintive. «The Ferrari Cabinet» rappresenta i capisaldi e i codici del lessico Ferrari: il blazer, il pantalone, il bomber e la pencil skirt. Il direttore creativo Rocco Iannone osserva da vicino i volumi precisi, le linee sinuose, l’uso del colore e i sentimenti di potenza e sensualità dell’universo Ferrari, portandoli al centro di un’esperienza più emozionale, più calda e più avvolgente. Parallelamente e complementarmente, lo sviluppo degli accessori è un trattato in progress sull'identità e sulla qualità artigianale di ciò che cambia con le stagioni pur rimanendo intramontabile nel tempo. Così, la classica cassetta degli attrezzi presta la sua sagoma al bauletto in pelle, mentre le frange sui sandali si muovono come la criniera del Cavallino Rampante.

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Mariella Baroli