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(Getty Images)
Collezioni

Il meglio delle passerelle della Milano Fashion Week

Le collezioni uomo per la Primavera Estate 2025 sono protagoniste, dal 14 al 18 giugno.

La prima lezione offerta da quest’edizione di Milano Fashion Week è forse tra le più antiche del mondo: il sesso vende. È così che lo spettacolo che presenta la collezione primavera estate 2025 di Dsquared2 si apre con ballerini vestiti in lattice che, illuminati da luci rosse, si libero dalle loro gabbie sospese per iniziare a danzare (coreografati da Mommo Sacchetta), finalmente liberi.

D2HEAT — questo il nome che i gemelli Dean e Dan Caten hanno scelto di dare alla collezione — si compone di capi in latex e pelle, accompagnati da chiffon impalpabili e accenti che rimandano al più puro sportswear, con riferimenti anni Ottanta. «È molto divertente la celebrazione della creatività: abbiamo trasferito quello che era dentro di noi, nella nostra testa, sul palco di un teatro», hanno spiegato backstage i due stilisti.

Interpreta invece l’immaginario del dandy moderno, la nuova collezione firmata Billionaire. Nella cornice del giardino del Four Seasons Hotel di Milano, il brand ha portato in scena un’idea di lusso raffinato e discreto attraverso una palette di colori neutri, ricca di bianchi, creme, grigi e dall’immancabile blu navy. Evocando l'intrigo e la bellezza di una tradizionale estate italiana, i pantaloni presentano un taglio rilassato, abbinati a maglie con zip, giacche oversize e sneakers classiche.

Tra i capi di punta della collezione Billionaire compare il bomber, declinato in color block, stampe rosa Tudor o con l’ombra di un leone, a rappresentare l’esempio principe della modernità classica di brand. Infine, accenni d'oro e d'argento aggiungono il tocco finale ai look attraverso abbellimenti di fibbie e bottoni, posizionati strategicamente nei dettagli più fini, elevando l'intricato dettaglio dei capi.

Ad aprire il secondo giorno di sfilate MSGM di Massimo Giorgetti celebra i suoi primi 15 anni attraverso una collezione che gioca con il colore e con i cliché. Le tonalità si inseguono e vibrano di musica, luccicando su lini stampati e zip colorate fino a dissolversi in malinconici tie dye. Delfini, granchi e sirene compaiono e scompaiono sui tessuti come il ricordo di un caldo pomeriggio estivo. Marinai innamorati attraversano i gesti leggeri e gli acquerelli dissolventi di Luke Edward Hall, mentre cappelli origami si materializzano in jacquard e stampe nel blu e nel rosso, nei contrasti di rosa e verde brillante insieme agli ombrelloni e alle sdraio di un mare che diventa città.

Parte dal classico fazzoletto bianco da abito, emblema senza tempo di eleganza, la collezione primavera estate 2025 firmata Neil Barrett. Riprodotto e applicato su una gamma di capi inaspettati — t-shirt, camicie, felpe e giacche Harrington — il dettaglio sartoriale trascende il completo formale trasformandosi in una decorazione da utilizzare nel quotidiano.

«Elevare il quotidiano attraverso frammenti di sartoria classica, attraverso i tessuti, attraverso l’ideologia», questo l’obiettivo della collezione dove i tessuti si fanno sempre più pregiati e inaspettati, passando dal taffetà leggero a elementi tecnici, dal classico cotone al puro drill, per giocare coi volumi e su come questi interagiscono con il corpo. Riprendendo un concetto introdotto la scorsa stagione, i capi sono tagliati in maniera pensata, a partire dai reggi maniche integrati nei capispalla e in tutta la collezione, così da trasformare il modo in cui vengono indossati. Allo stesso modo la parte inferiore degli arti è lasciata libera, dando un senso di movimento e di freschezza. In un'elevazione del lavoro, dello scopo, di sé stessi.

Mentre una ballerina danza da sola e unicamente per sé stessa, l'uomo JordanLuca si presenta invece come l'incarnazione di un desiderio sessuale inequivocabile. Una storia di contraddizioni che trova la sua genesi proprio in quella ballerina dal tutù nero, avvolta in ricca seta mentre le gambe sono abbracciate dalla lycra.

La percezione del lusso per JordanLuca è frammentata. I tessuti in misto seta sono plastificati, così come il denim, gli abiti sartoriali e i capispalla. L'uomo trova nel paradosso del tweed giapponese la sua occasione per pavoneggiarsi; giacche cropped, squadrate, con spalle imbottite, bottoni in metallo anticato e riflessi scintillanti offrono speranza, mentre la funzionalità delle cerniere è, altrove, pragmatica.

Quella di Magliano si presenta come una collezione dedicata «a quei ricordi intimi e inafferrabili che ci raggiungono come temporali improvvisi». Le silhouette sono finalmente essenziali, a volte scarne, come nei ricordi del 2000. Bianchi, neri e grigi declinati su classici modulabili attraverso le aggiunte folk o da mare. Nella spiaggia libera di Magliano i cappotti sono integrati da asciugamani, i pantaloni sono costumi da bagno, da sera. Capi che assumono folli funzioni, o disfunzioni, di fantasia.

Alcuni furti gioiosi campionano carrozzerie da racing, catarifrangenti da alta visibilità e vernice. Dal corale sabotaggio di questi elementi nasce anche una nuova scarpa, la Effe 10. Invece sono rubati dal paesaggio contadino cesti di vimini distrutti, inevitabilmente trasformati in gioielli. Il mondo del lavoro diventa la base di un nuovo guardaroba chic: il grembiule come capo da sera. Entra il latex, vertiginoso climax di una lotta tra organico e inorganico.

Parte dalla stazione Centrale di Milano il viaggio verso il futuro di KB Hong che ha scelto un luogo storico e fortemente emblematico della città per presentare la sua collezione Primavera Estate 2025 in occasione della Milano Fashion Week. Un crocevia di sperimentazioni e di passaggi in cui l’uomo contemporaneo del brand si riconosce e si muove, rileggendo i codici tradizionali orientali con uno sguardo tipicamente occidentale per realizzare quella crasi stilistica che fa la differenza.

Una proposta, quella del brand cinese, che vede protagoniste l’eleganza e la poesia che attraverso gli occhi di un uomo dall’animo gentile, scrutano armoniosamente il trascorrere del tempo. L’uomo KB HONG è infatti un osservatore, fiero e conscio del proprio vissuto e delle proprie tradizioni ma affascinato e incuriosito dal futuro. Riesce così ad esplorare attitudini differenti, a trovare nuove ispirazioni, sempre restando fedele alla sua essenza. Le sue sono sperimentazioni che rafforzano il suo essere, la sua identità, come quando riprende i codici eleganti tradizionali del costume orientale e li rivisita in look dal gusto occidentale. Così gli iconici revers asimmetrici, con particolari sovrapposizioni e inusuali costruzioni, diventano le nuove giacche sovrapposte che richiamano lo stile orientale, da abbinare a pantaloni ampi, talvolta vere e proprie gonne con pannelli ispirate ad antichi costumi dei guerrieri imperiali della dinastia Han fu.


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Mariella Baroli