La moda insegna a infrangere le regole (con stile)
«Irriverenza: un modo di guardare a cose familiari in modi sconosciuti, infrangendo le regole per sconvolgere la tradizione».
I nuovi anni Venti della moda attingono al passato per dare vita a una nuova idea di individualità ed espressione personale. Così il direttore artistico di Ports 1961, Karl Templer, concepisce la nuova collezione autunno-inverno dove il fascino della tradizione si sposa con un sano disrispetto per le formule consolidate del passato.
I classici vengono sovvertiti e portati alla loro massima espressione grazie ad attente lavorazioni. Echi vittoriani uniscono passato e presente, mentre forme corte e affilate prorompono in un fiorire di piccole balze. I codici femminili vengono rafforzati attraverso completi sartoriali e abiti lunghi e fluidi, mentre gli accessori offrono quel poco di frivolezza - quella famosa “pazzia” che aveva dalla sua la Signorina snob di Franca Valeri - necessaria ad affrontare il quotidiano.
Anche Ermanno Scervino, nel suo omaggio alla bellezza, dà vita a un dialogo tra la rarefazione e il preziosismo della couture e il mondo dello sport. Due opposti apparenti che si incontrano sulla passerella creando una proposta che parla dell’attualità del vestire, dell’abbattimento progressivo di barriere e protocolli, senza rinunciare a ciò che la mano può fare trasformando la materia, decorandola, plasmandola sul corpo.
Le modelle svettano su tacchi alti, fasciate in tubini di pelle, abiti corti di velluto o pizzo o tailleur doppiopetto. Sono gli ampi cappotti, i piumini e le giacche di shearling dai volumi avvolgenti - arricchite da ricami - a proteggerle dal freddo. La tensione degli opposti è reiterata come un inequivocabile segno di stile: il pizzo è intagliato nella pelle, bustini e brassiere sono indossati con i suit mascolini, abiti impalpabili sotto grandi parka. Sete, pizzi, lane, pelli si amalgamano dando al dialogo di opposti una consistenza materica esalta dalla palette che affianca ai neutri, al nero e al bianco toni accesi di pervinca, turchese, verde, rosa.
A cinque anni dal loro debutto alla direzione creativa di Jil Sander, il duo di stilisti Lucie e Luke Meir riaffermano il loro concetto di design, capace di unire sapienza artigianale, alto artigianato e ricerca. La loro donna è la quintessenza dell’eleganza, con una voce femminile sicura e una grande forma interiore.
Ogni pezzo della collezione vive per sé, singolare, iconico, realizzato con eccezionale maestria, con lane e sete ricercatissime. Volumi e materiali sono tagliati in maniera che tutto prenda vita dal movimento dei corpi, dal rapporto tra le sue parti coperte e scoperte, dall’accostamento tra i colori, dagli accenti, dalla relazione tra pieni e vuoti. Gonne e vestiti - articolati con un’invenzione più ricca che mai, sono ampi e vari nelle forme, tagliati sotto le giacche in volumi scolpiti, o fluidi e ondulati, sulle gambe nude, su Chelsea boots e mocassini affusolati e a punta.
Potremmo già definirli “re del Metaverso”. Domenico Dolce e Stefano Gabbana, dopo aver creato una collezione di NFT venduta per la cifra record di 5,6 milioni di dollari, portano in passerella una versione futuristica del DNA del brand. La sensualità diventa parte integrante del carattere e dello stile Dolce&Gabbana. Quella che sfila è una donna che ha un’attitudine spiccata per la combinazione insolita dei colori, che predilige il nero e il rosso assoluto, i colori metallici e le tinte forti e decise, scelte per ribadire e rafforzare l’aspetto ed il carattere di unicità.
L’utilizzo di texture, materiali moderni e tecnici rimandano al mondo del Metaverso: superfici iridescenti, stampe coccodrillo, specchiati doppiati con eco pelliccia, laminati, nuovi jersey indemagliabili e nylon. Rivisitando gli stilemi degli anni Ottanta, il duo di stilista presenta questo nuove donne eroine come in un videogioco, con una modernità e dinamicità estrema.
Tra i pezzi più rappresentatativi troviamo la sneaker «Toy» coloratissima e le eco pellicce che ricreano l’atmosfera virtuale tipica di un videogame, in un celato omaggio al mondo portato sul grande schermo dai grandi protagonisti della fantascienza. Per la collezione autunno-inverno, Dolce&Gabbana ha collaborato con l’artista italiano Gianpiero D’Alessandro che ha creato una selezione di capi personalizzati.
Cosa custodisce un oggetto? Quali memorie, quali sentimenti? Sono queste le domande che si pone Marni nella sua ultima collezione. I capi per il prossimo autunno-inverno raccontano un’infinita mescolanza di vecchio e nuovo, personale e condiviso. Oggetti ispirati alla tradizione, oggetti rammendati, oggetti che sembrano rubati da un museo, messi tutti insieme.
Grandi cappotti, grandi crombie, grandi giacche. Giacche striminzite. Abiti divelti, camicie strappate, pantaloni erosi. Maglioni riparati, maglioni fuori misura, maglioni con maniche che scendono a terra. Gli abiti sartoriali sono completamente realizzati a mano da Attolini, catturando l'emozione della tradizione nel tocco della mano, sfidando la riproduzione meccanica. E per completare la collezione, ecco décolleté, stivali e borse irti di borchie.
La settimana della moda milanese è stata l’occasione perfetta per presentare il nuovo volto di Trussardi, sotto la sapiente guida di Benjamin A. Huseby e Serhat Işık. «I vestiti hanno il potere di darti visibilità, funzionano come una sorta di ‘mantello magico’. Rimani invisibile fino a quando non ti vesti in modo visibile, è il fenomeno di Cenerentola, la realtà dei supereroi, dove la veste diventa armatura. Vogliamo dare a tutti questo potere mentre li invitiamo a tornare a palazzo. Lo spirito di Trussardi è sempre stato quello di guardare alla moda in modo democratico» hanno raccontato.
Il punto di partenza dei designer nel creare la nuova collezione è stato osservare il loro ambiente circostante e il modo di vestire delle persone nella loro vita quotidiana. Il loro punto di forza è sovvertire questi codici stilistici, notare ciò che normalmente non viene notato e trasformare il banale in qualcosa di prezioso. Caposaldo della collezione è il piumino 100 grammi, che si trasforma in qualcosa tanto utile quanto accattivante. La collezione è caratterizzata principalmente dalle tonalità del nero e del grigio, per mettere in evidenza le silhouette, i tessuti e le tecniche di lavorazione.
La diversità e l’unicità rappresentano valori non negoziabili per Lorenzo Serafini che, anche grazie alla performance dell’artista francese Lucky Love, ci ricorda l’importanza della libertà, dell’indipendenza e dell’unicità. Nella sua collezione per Philosophy, i limiti di genere si confondono, le barriere tra giorno e notte vengono abbattute e il quotidiano assume la stessa importanza dello speciale.
La femminilità tipica del brand si arricchisce di nuove sfumature: sensuale negli abiti point d’esprit dalle maliziose trasparenze, oppure audace con le giacche in faux fur indossate sopra a culottes in paillettes. Spalle importanti, lunghezze mini o maxi, silhouette avvitate, spacchi e scolli profondi si alternano in un gioco di contrasti e nuovi equilibri.
Iniye James debutta alla Fashion Week meneghina con il suo brand Tokyo James. Semifinalista al LVMH Prize 2022, lo stilista si è fatto strada nello streetwear di lusso e porta a Milano la sua collezione dall’evocativo titolo «Resilience». La collezione è caratterizzata da giacche cropped e tagli sperimentali, come anche l'ormai caratteristico dettaglio ruching, che è diventato una cifra stilistica del marchio, fornendo alla pelle un’estetica che ricorda la pelle ruvida dei rospi più giganti.
James è partito da una profonda analisi della rana, conosciuta soprattutto per il suo potere resiliente. La capacità della rana di adattarsi a quasi tutte le condizioni e di saltare ben oltre a quella che sembrerebbero le loro possibilità, sono punti di riferimento per la visione di Tokyo James. Il potere femminile della rana, utilizzato nei rituali Yoruba come elisir di fertilità e per connettersi alla dea Orisha Oshun, sono ispirazionali per l’obiettivo di James di lanciare il brand nell’ambiente dell’abbigliamento femminile, con la sua prima collezione co-ed.
Esordisce a Milano e nel Metaverso il brand giapponese Ambush, che come una navicella spaziale arriva nel cuore dell moda italiana.
Chiude la giornata Bottega Veneta con il debutto del nuovo direttore creativo Matthieu Blazy. «L'idea era di riportare energia, una silhouette che esprimesse davvero il movimento, perché Bottega è un'azienda di borse, quindi vai da qualche parte, non stai a casa. Questa collezione è fondamentalmente un viaggio» ha raccontato lo stilista a Vogue.
Blazy sceglie il minimalismo per la sua prima collezione. Ad aprire la sfilata sono infatti un paio di jeans, abbinati a una semplice canottiera bianca. Sfilano poi pantaloni morbidi dal taglio sartoriale, completi e gonne creati in pelle nelle tonalità neutre del marrone e del cammello.
LE PRESENTAZIONI
La giornata di presentazioni si apre con Eleventy. Per il prossimo autunno-inverno, il brand risponde al desiderio di ritornare a uscire, senza però abbandonare quel comfort e quella rilassatezza che abbiamo imparato ad apprezzare negli ultimi anni.
Protagonista è la maglieria che porta con sé i ricordi punti fatti a mano ma reinterpreta jacquard e lavorazioni in chiave moderna che ne esaltano la femminilità. Eleventy sperimenta la "natura" dei filati tra tradizione e innovazione per creare originali maglie, abiti, gonne, che appaiono soffici, leggeri, voluminosi in un contrasto di pesi, decorazioni, colori.
Aspesi esplora l’aura emotiva di un capo, immaginando pezzi che attraversino circolarmente generi e generazioni. La collezione autunno-inverno è ampia e sollecita silenziosamente le espressioni individuali. Come per Alexander McQueen, anche per Aspesi la consapevolezza delle regole diventa un modo per infrangerle.
Ci troviamo così di fronte a capispalla pragmatici, maglieria, camiceria. Il tutto in taglie connettive e materiali archetipici come tweed, nylon, duchesse, maglia a coste.
Philippe Model Paris presenta a Milano la sua prima collezione di abbigliamento. Un pret-a-porter pronto all’uso (e subito disponibile alla vendita). «È un’evoluzione naturale. Il nostro obiettivo è quello di proporre un concetto più ampio di lifestyle che permette di vivere l’identità del brand a 360 gradi» ha raccontato Robert Martin Kimberger, Global Sales Director.
I valori della ricerca estetica e dei materiali, da sempre DNA delle collezioni di sneakers, si riversano in una collezione di pezzi essenziali: t-shirt, felpe e hoodie, pantaloni e una military jacket. Dalle linee pulite e da una cura del dettaglio tipica dei capi sartoriali, questa caspule è caratterizzata da fit oversize e da forme ampie e morbide ma definite, che parlano un linguaggio streetwear contemporaneo e non fanno distinzione di genere.
Borsalino presenta la nuova collezione donna insieme alla terza edizione di «Hat your Diversity», videoclip che omaggia la bellezza e l'espressione artistica femminile in tutte le sue forme. Girato nelle suggestive strade di Roma, il film ha come interpreti 13 donne provenienti dal mondo dell'arte, della comunicazione, dello spettacolo, dell’imprenditoria, dell’alta cucina e della moda, che esprimono liberamente il proprio stile attraverso i cappelli.
Giuseppe Zanotti invita le donne a divertirsi e a svelare il loro lato più audace. Nella collezione autunno-inverno la moda si trasforma in uno strumento di indipendenza. Le regole tradizionali sono riscritte per dare vita a un nuovo vocabolario, radicato in un'eleganza sfrontata e in una lussuosa e raffinata eccentricità. Con il suo equilibrio unico di sensualità femminile e comfort, la platform è protagonista.
Per Jimmy Choo il focus sono le gambe e sulla loro silhouette. Ecco allora che gli stivali allungano il corpo, mentre le punte dei piedi sulle décolleté e gli stivali sono esagerate e intricate, allungando gli arti all’infinito. «Energico, dinamico, libero - l'idea per l'autunno era esplorare silhouette e forme, proporre nuove proporzioni e volumi, creare qualcosa di vero per noi, ma fresco e ancora ancorato ai codici del nostro marchio. È l'evoluzione della nostra dea moderna, ma questa volta è una dea urbana» ha commentato il direttore creativo Sandra Choi.
L'accessorio chiave della stagione è la Varenne Quad, una borsa a tracolla squadrata e squadrata che si distingue nella sua semplicità sospesa da una delicata tracolla a catena.
I contrasti sono protagonisti anche nel mondo teatrale di Antonio Ortega. Vestiti accollati e con forme più morbide coesistono in armonia, le cuciture a zig-zag tagliano i capi andandone a scoprire una parte del corpo, così da creare un effetto sensuale ma elegante.
Le poesie di Lord Tennyson e frasi estratte da antichi poemi inglesi conducono la proposta creativa di Manuela Mariotti per Seafarer. I capi sono realizzati con lane pure, tessuti a quadri o uniformi riprese da kilt, studiate su forme essenziali e precise, con un sottile approccio grunge, accostati a tessuti scozzesi originali e autentici con sovrapposizioni di grafiche celtiche.
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