Milano Moda Uomo: la riconnessione naturale di Prada
Una collezione che ribadisce la necessità dell’uomo di rimettersi in contatto non solo alla natura ma anche all’ambiente che ci circonda.
Entrando nell’headquarter di via Lorenzini l’impatto è forte e soprattutto inaspettato, come accade per ogni evento di Prada. Un allestimento impeccabile riproduce l’immaginario comune di un ufficio istituzionale, austero e alienante, con tanto di computer, seggiole da ufficio statale e plafoniere al neon, la massificazione dell’estetica comune.
È solo entrando che sotto ai nostri piedi un pavimento sopraelevato in vetro nasconde un sottobosco invernale in piena rigenerazione primaverile, con tanto di acqua di sorgente che scorre. L’allestimento, curato ancora una volta dallo Studio AMO, riflette, per estremi, la nostra quotidianità e nello stesso tempo la volontà umana di rimanere comunque connessi con le dinamiche naturali, la voglia di riconnessione con la natura.
Concetti che, secondo Miuccia Prada e Raf Simons, sono alla base di questa collezione che ancora una volta riparte dall’istituzionalità di un guardaroba maschile classico e formale per approdare ad una estetica nuova, fatta di rivisitazione e rimodulazione, confermando il trend già in movimento da diverse stagioni di ricodificare l’abbigliamento secondo valori attuali ed inclusivi.
Giacche e cappotti rivalutano i propri volumi amplificandoli, giocano con panni in lana e altri tessuti classici ma si abbinano spesso a pantaloni in maglia stretti, il trench diventa un must di stagione e la maglieria rivendica la sua importanza in versione sofisticata e bon-ton.
La visione d’insieme formale è decontestualizzata dagli accessori inaspettati, dalle cuffie in lana colorate alle scarpe che per questa stagione affidano il loro design alle pantofole da camera.